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Aree naturali

Nel neonato Parco Nazionale del Matese c'è un ristorante nascosto in uno splendido borgo medievale

Un ristorante intimo e panoramico dove tradizione e creatività si incontrano ogni giorno in piatti sorprendenti, tra ingredienti locali e ricette sempre nuove

  • 11 Maggio, 2025

Siamo a Civita Superiore, una suggestiva frazione del comune di Bojano, in provincia di Campobasso, nel cuore del Molise. Situata a circa 717 metri di altitudine sul Monte Crocella, domina la piana sottostante offrendo panorami spettacolari sulla valle del Biferno e sul massiccio del Matese. Ed è uno dei tanti gioielli che popolano il Parco Nazionale del Matese, la nuova riserva naturale protetta (25esima in Italia) istituita ufficialmente il 22 aprile 2025 con un decreto del Ministro dell’Ambiente dopo un lungo iter burocratico. In poco meno di 90mila ettari di superficie tra Campania e Molise, con in tutto 52 comuni, quest’area interna offre un patrimonio paesaggistico, storico e gastronomico incredibile. Proprio Bojano, per fare un esempio, è un antico comune vicino al lago di Biferno noto per la produzione di latticini, in particolare mozzarella e caciocavallo, grazie anche alla presenza di allevamenti di bovini e pascoli di alta qualità.

(Il Matese – foto Il Crivello)

Il ristorante nascosto in cima a un borgo medievale nel Parco Nazionale del Matese

Tornand0 a noi, e sul cucuzzolo di Civita Superiore (un gruzzolo di case e una manciata di residenti), il consiglio è quello di non lasciarsi scoraggiare dal ripido percorso per arrivare in cima e venire a conoscere uno dei personaggi simbolo di queste zone. Renato Testa, da 27 anni chef e patron della Risorta Locanda del Castello, dopo gli studi di architettura decide di seguire la sua vera passione e nel 1998 apre con la moglie il locale nell’abitazione della famiglia. Un nido intimo e di rara suggestione, con un panorama che ripaga di tutta la fatica compiuta per sedersi a tavola.

Testa è un vero cultore dei prodotti della sua terra, li seleziona minuziosamente per utilizzarli in piatti su base tradizionale ma dove mette altresì idee inedite e personalità. «Qui non esiste una vera e propria tradizione gastronomica, quella molisana è una cucina sostanzialmente povera. Meglio allora elaborare ricette nuove, più attuali, introducendo anche prodotti di altre regioni» ha dichiarato diversi anni fa al Gambero Rosso. «Qui la gente va raramente al ristorante, e vuole uscirne con la pancia piena e il portafogli intatto» affermava allora.

Cosa si mangia nella Risorta Locanda del Castello

Una scommessa compiuta in tempi molto diversi da questo e con una notevole dose di coraggio, date la posizione, le abitudini (e le resistenze) locali, le mille difficoltà incontrate lungo la strada, tortuosa come quella che bisogna percorrere per arrivare alla Locanda. Eppure Renato è ancora in prima linea a presidiare la sua “fortezza” e a stupire i suoi ormai affezionati clienti (così come chi viene per la prima volta) con piatti di terra e di mare realizzati con sapienza rodata. Il menu cambia praticamente ogni giorno (la prenotazione è obbligatoria), e vi potrebbero capitare cose come il calamaro con burrata e crema di pomodoro, il baccalà in pastella con vaniglia, cioccolato amaro e rosmarino, il risotto con verza e scaglie di Scorzone, la trota alla brace ripiena con cacio, ova e tartufo. Medesima cura per i vini, non tanti ma scelti col cuore. Come d’altronde tutto il resto.

Risorta Locanda del Castello – Bojano (CB) – via Portella, 19 – 347 7778664 – Facebook

 

 

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