Lo stand del Gambero Rosso al Vinitaly quest’anno รจ stato particolarmente movimentato: presentazioni, convegni, masterclass, magnum party. Lunedรฌ 7 aprile รจ andata in scena la nostra “Sentenza di Verona“. Il titolo scelto per questa degustazione รจ volutamente altisonante, ma l’intento, ovviamente, non voleva essere quello di porre un sigillo definitivo sulla vexata quaestio: quali sono gli spumanti migliori del mondo? Ponendoci a metร tra gioco e spunto di riflessione, abbiamo messo insieme una quindicina di etichette ben rappresentative dei propri mondi: Champagne, Trentodoc, Franciacorta, Alta Langa, Oltrepรฒ Pavese, ma anche Cava e bollicine inglesi.
Il panel ospitato รจ stato piuttosto eterogeneo, tra giornalisti, comunicatori ed enologi specializzati in Metodo Classico. Per dovere di cronaca, ci sembra giusto elencarli: per il Gambero Rosso c’erano Lorenzo Ruggeri, Marco Sabellico, William Pregentelli e Marzio Taccetti; tra i giornalisti e i comunicatori Chiara Giovoni (Ambassadeur du Champagne, wine expert), Jacopo Cossater (Intravino, Verticale), Francesco d’Agostino (Cucina&Vini); gli enologi erano rappresentati da Gaia Cinnirella (Masseto), Matteo Moser (Moser) e Mattia Vezzola (Costaripa). Per ogni vino abbiamo scelto le ultime annate in commercio: il vino piรน giovane era del 2020, quello piรน vecchio del 2011; abbiamo suddiviso le bottiglie in tre batterie, mettendo vicini i vini della stessa annata. L’unico a conoscere le cuvรฉe scelte era Lorenzo Ruggeri: gli altri partecipanti erano del tutto allo scuro delle etichette selezionate; la degustazione, ovviamente, รจ avvenuta alla cieca e con una sola bottiglia, cosicchรฉ tutti hanno assaggiato lo stesso identico vino. Abbiamo pensato a questa degustazione cercando non tanto di stabilire quale fosse il prodotto migliore, quanto piuttosto di scegliere quello piรน piacevole, dando un punteggio da 1 a 10: รจ ovvio perรฒ, che con un panel cosรฌ, il voto sia stato assegnato anche in base a criteri piรน tecnici e analitici.
Ci sono state sorprese? Alcune, ma anche tante conferme. Il resoconto dettagliato degli assaggi lo trovate qui sotto.
Quattordicesima posizione โ punteggio: 5,68
OP Pinot Nero M. Cl. Pas Dosรฉ Vergomberra ’20 โ Bruno Verdi
Vogliamo sperare si sia trattato di una bottiglia un po’ storta perchรฉ il vino che abbiamo assaggiato a Verona non assomiglia a ciรฒ a cui ci ha abituato Paolo Verdi con il suo Vergomberra, prodotto sulle colline dell’Oltrepรฒ dal 1982. Strano vederlo in ultima posizione: non ha convinto forse per un piccolo eccesso di rusticitร ; altri hanno detto di aver riscontrato poco carattere; altri ancora lo hanno sentito un po’ troppo magro. Torneremo presto ad assaggiarlo perchรฉ la riteniamo una delle espressioni piรน interessanti a livello nazionale.
Tredicesima posizione โ punteggio: 6,04
Cava Brut Primer Reserva ’19 โ Pere Ventura (importato da Bellenda)
Qualcuno ha riconosciuto subito la provenienza di questa cuvรฉe e sulla scheda ha scritto “cava”. La prestazione non รจ del tutto convincente per quest’azienda catalana nata nel 1992. Le uve che concorrono alla creazione dell’etichetta che abbiamo assaggiato sono xarel-lo e parellada in parti uguali, con un saldo del 20% di macabeau. Il naso รจ un po’ impreciso nella definizione del frutto che sembra un po’ troppo maturo, ma anche la bolla รจ meno fine e intrata rispetto agli altri; il sorso poi ha una dimensione orizzontale e si allarga su note forse troppo dolci. L’altro cava ordinato, della cantina Recaredo, รจ andato purtroppo perso con la spedizione.
Dodicesima posizione โ punteggio: 6,36
Alta Langa Pas Dosรฉ Blanc de Blancs ’20 โ Marcalberto
Tutti concordi sul sottolinearne la freschezza e la dimensione verticale. Ma c’รจ stata altrettanta unanimitร nell’affermare che il finale della bottiglia che abbiamo assaggiato aveva una chiusura vagamente amaricante; effettivamente, tanto al naso quanto in bocca sono emerse sensazioni giocate sulle erbe e sulla scorza di agrumi, accompagnate da una scia delicatamente salina. Chiude netto e vibrante.
Undicesima posizione โ punteggio: 6,55
Blanc de Blancs’ 16 โ Nyetimber (importato da Meregalli)
L’azienda รจ tra quelle che per prime hanno iniziato a produrre Metodo Classico con vigneti nelle regioni del Sussex ed Hampshire , nel sud dell’Inghilterra. E dobbiamo dire che l’etichetta assaggiata, da sole uve chardonnay, si รจ comportata piuttosto bene. Si stacca in particolare per un naso molto fresco, di menta e anice, e un’impronta fruttata molto intensa. La bocca non ha l’articolazione di altre cuvรฉe ma ha energia e finale vivido, morbido iodato. E tutte le cuvรฉe dell’azienda stanno migliorando di anno in anno…
Decima posizione โ punteggio: 6,66
Franciacorta Dosaggio Zero Bagnadore Ris. ’16 โ Barone Pizzini
ร stato uno dei vini piรน divisivi, con alcuni giurati che hanno apprezzato le sensazioni date dalla maturazione in legno (note piuttosto evidenti di vaniglia, spezie, burro di montagna), e altri che invece hanno trovato troppa ridondanza nello spettro olfattivo. Soprattutto se paragonata alla bocca, tesa, energica, vibrante, infiltrante: ad alcuni questa doppia faccia non รจ piaciuta, come se il vino fosse poco coerente con sรฉ stesso in questa fase evolutiva. Il pieno equilibrio, e grande profonditร , l’abbiamo invece trovata invece nella Magnum 2015 assaggiata due giorni dopo in fiera.
Nona posizione – punteggio: 6,95
Farfalla Dosaggio Zero M. Cl. Cave Privรฉe ’17 โ Ballabio
Di solito รจ uno degli spumanti italiani che piรน ci piace, ma a Verona l’etichetta di punta della famiglia Nevelli ha convinto metร del panel. Molto bello il profilo aromatico leggiadro che mescola delicatamente erbe di campo e fiori bianchi. Anche la bocca ci รจ sembrata tesa e croccante, sapida. Qualcuno gli rimprovera un’eccessiva semplicitร e tra i voti siamo stati costretti a conteggiare anche un 5 forse davvero troppo punitivo.
Ottava posizione (ex-aequo) โ punteggio: 7,09
Champagne Extra Brut Longitude โ Larmandier-Bernier
Lo Champagne della maison biodinamica di Vertus รจ ricco e caldo e sfuma su fragranti note di frutto giallo e spezie. Qualcuno dice che la vena ossidativa di cui รจ dotato ne inficia lo spettro aromatico; altri la trovano molto affascinante. Sicuramente uno Champagne generoso, piacevole e voluttuoso, di buon equilibrio, teso, ma anche armonico, vigoroso sul finale.
Ottava posizione (ex-aequo) โ punteggio: 7,09
Trento Dosaggio Zero Giulio Ferrari Riserva del Fondatore ’15 – Ferrari
Scorriamo le note di degustazione raccolte e le mettiamo insieme: “elegante giร al naso, nitide sensazioni di crosta di pane, freschezza, mineralitร , tensione supportata dal sapore”; ma poi arrivano le postille: “finale un po’ troppo serrato, vive di conflitti tra naso e palato, tostatura importante, succoso, un po’ evoluto”. Insomma una cuvรฉe sulle montagne russe in questa fase di assaggio. In fiera abbiamo degustato anche una Riserva Lunelli ’15 (da magnum) spettacolare e un Giulio Rosรฉ ’15 ben oltre le attese.
Settima posizione โ punteggio: 7,11
Alta Langa Pas Dosรฉ 140 Mesi Zero ’11 โ Enrico Serafino
Lo abbiamo assaggiato per ultimo in quanto si trattava del vino piรน vecchio della degustazione. Questa Cuvรฉe speciale proposta dall’azienda di Canale ha ben giocato le sue carte, riuescendo a coniugare una parte fruttata ancora presente e invitante con sfumature speziate e di pasticceria. La bocca ha una striatura erbacea e di mandorla nel sottofondo che segna sia il profilo aromatico che quello gustativo: รจ stata avvertita da molti giurati, come si evince dalle schede che abbiamo raccolto. Tanto carattere.
Sesta posizione โ punteggio: 7,3
OP Pinot Nero M. Cl. Pas Dosรฉ Poggio dei Duca ’19 โ Calatroni
La giuria รจ stata piuttosto unanime nel giudizio positivo sulla nostra Bollicina dell’Anno, tranne due tra noi che sono andati poco sopra la sufficienza. Qualcuno ha scritto nella scheda “stile italiano”, riconoscendo la provenienza ma senza battezzare la denominazione. Chi ha espresso un giudizio positivo ha posto l’accento sulla grande tensione di cui รจ dotato questo Pinot Nero, fragrante al naso tra piccoli frutti rossi, molto sfumati, ed erbe aromatiche; bocca sapida e carezzevole per la bolla sottile. Tra le note leggiamo “molta luce”: l’idea รจ calzante.
Quinta posizione โ punteggio: 7,45
Champagne Brut ’15 โ Dom Perignon
La degustazione alla cieca non fa sconti a nessuno, nemmeno al cellario piรน famoso del mondo. Per caritร , la caratura รจ elevata: lo si evince nel bouquet sfaccettato che ricorda i frutti bianchi, il burro, la vaniglia, il tutto sopra un tappeto erbaceo, a tratti di caffรจ. “Esteticamente impeccabile, ma senz’anima” commenta qualcuno: forse per questo gli abbiamo preferito altre cuvรฉe. La perfezione formale โ cremositร , bolla, chiusura salina โ non basta per scalare tutta la classifica.
Quarta posizione โ punteggio: 7,66
Trento Brut Madame Martis Ris. ’13 โ Maso Martis
Probabilmente Antonio e Roberta Stelzer saranno soddisfatti a leggere il nome della propria azienda che campeggia tra due mostri sacri della spumantistica, addirittura precedendo il Dom. Il Madame Riserva ’13 รจ molto complesso aromaticamente, tra pietra focaia e agrumi, un lieve tocco affumicato ed erbe aromatiche. In bocca sfoggia un’eleganza e una freschezza che abbiamo ritrovato solo nelle Cuvรฉe migliori, accompagnate da una solida struttura fatta di sapore e sapiditร .
Terza posizione โ punteggio: 7,84
Franciacorta Dosage Zรฉro Annamaria Clementi Ris. ’14 โ Ca’ del Bosco
Il primo tra gli italiani, la spunta anche sul blasonatissimo Dom. Anche qui il profilo aromatico รจ segnato da toni elegantemente boisรฉ, da una dolce sensazione tostata, da una golosa sensazione di croissant, da striature di pietra focaia. Al palato tutto ciรฒ si concretizza in una bocca armonica, in ottimo equilibrio tra cremositร e freschezza. Il 2014 รจ senza dubbio tra le piรน felici degli ultimi anni, sulla scia della 2008 e 2004. “Sontuoso e vitale” scrive qualcuno: gli calza a pennello.
Seconda posizione โ punteggio: 8
Champagne Brut Grand Cuvรฉe 171รจme รdition โ Krug
Giรน il cappello davanti a un grande classico. Pensavamo fosse lui il re della giornata, ma poi, calcolatrice alla mano, la sentenza lo relega al secondo posto (per pochissimi centesimi). Un paio di giudici gli hanno dato appena una sufficienza, ma da un altro paio di loro sono arrivati anche due 10, probabilmente per come riesce ad amalgamare note elegantemente ossidative a sensazioni iodate e minerali; o forse per come si distende il sorso, serrato nella spinta acida, dotato di un’energia che non abbiamo sentito nelle altre cuvรฉe. Le altre parole che ricorrono nelle schede di questa cuvรฉe (vendemmia base 2015): finezza, eleganza, lunghezza infinita, grande persistenza. In breve, Krug.
Prima posizione โ punteggio: 8,2
Champagne Grand Cru Extra Brut โ Egly-Ouriet
Vince mettendo tutti d’accordo, senza ottenere picchi, ma senza mai scendere troppo in basso con i voti. Se cercavamo la piacevolezza, qui l’abbiamo trovata, e pensare che si tratta “solo” del Grand Cru della maison di Ambonnay, composto da pinot nero (70%) e chardonnay. L’annata di base della cuvรฉe assaggiata รจ la 2019: abbiamo dibattuto sulle note evolutive emerse dal calice, molto ben delineate, definite, non coprenti, una maturitร equilibrata che svela piano piano sensazioni di miele bianco, frutto rosso, agrumi e spezie. Tanto sapore in bocca su una struttura elegante e solida, dotata di profonditร e incisivitร , con un perlage cremoso e sottile. Chi ha scritto “goloso” lo ha capito meglio di tutti.
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