Libero scambio

"Il trattato Ue-Mercosur va chiuso senza più ritardi". Pressing dell'industria del vino europeo su Bruxelles

Secondo il Ceev il dazio al 27% per l'export in Brasile è un grave ostacolo per la competitività. La firma dell'accordo darebbe nuove opportunità alle imprese vitivinicole già alle prese con la guerra commerciale di Trump

  • 01 Luglio, 2025

Chiudere senza più ritardi l’accordo tra Europa e Mercosur, a partire dall’adozione del testo giuridico e poi dalla ratifica dell’intesa commerciale in sede di Consiglio e Parlamento europeo. L’industria europea del vino, attraverso il suo maggiore sindacato, il Ceev, lancia un appello alle istituzioni di Bruxelles e guarda con fiducia all’intesa commerciale coi paesi latino-americani (in attesa di conoscere l’esito delle trattative sui dazi Usa), in primis il Brasile, in un periodo di crisi del settore.

Marzia Varvaglione, presidente dell’associazione che riunisce ben 23 sigle sindacali, in rappresentanza di 13 Paesi esportatori di vino, si è rivolta direttamente alla Commissione europea: «Stiamo affrontando tempi difficili e in particolare, sul lungo termine, un calo strutturale dei consumi di vino, nei mercati tradizionali. Questo accordo – ha sottolineato la presidente – costituisce una concreta opportunità per le imprese del vino europee e può giocare un ruolo decisivo nella diversificazione delle esportazioni».

Nuovi mercati

La sostenibilità economica del settore va assicurata, secondo il Ceev, e per fare questo bisogna aprire nuove opportunità e attrarre nuovi consumatori, soprattutto in Brasile. «C’è bisogno, quindi, di questo accordo – ha sottolineato Varvaglione – e i tempi sono maturi perché la Commissione Ue adotti il testo definitivo». Un’intesa che, come ricorda il Ceev, prevede semplificazioni relative all’ingresso in questi mercati sud-americani, grazie all’abbattimento delle tariffe doganali e alla salvaguardia delle Ig europee.

Paure infondate

Il trattato con il Mercosur porta evidenti vantaggi e nessun rischio correlato per i produttori vitivinicoli europei. Le paure che i prodotti vitivinicoli del Mercosur possano invadere i mercati europei sono infondate e irrealistiche, secondo il Ceev. «L’attuale dazio del 27 per cento in Brasile è ora un un grave ostacolo per la competitività e la crescita delle aziende. Un ostacolo che con il nuovo accordo verrà eliminato». Il Ceev descrive l’intesa commerciale come una opportunità strategica globale per il vino europeo. «Grazie ad esso, possiamo dare vita a una partnership stabile e di lungo termine basata su principi vitivinicoli condivisi: un sistema di Ig protette e di pratiche enologiche armonizzate», ha spiegato Ignacio Sánchez Recarte, segretario generale, sottolineando che il Ceev sosterrà attivamente la ratifica di questo accordo: «Non possiamo perdere questa opportunità».

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