LโAustralia e la Nuova Zelanda hanno ufficialmente spalancato le porte alla carne coltivata. Con una decisione storica che potrebbe riscrivere le regole del gioco nel sistema agroalimentare globale, la Food Standards Australia New Zealand (FSANZ) ha approvato per la prima volta un prodotto a base di carne coltivata, aprendo cosรฌ un nuovo mercato per lโagricoltura cellulare e tracciando un modello normativo per le autoritร internazionali.
Il foie gras di quaglia coltiuvata in laboratorio. In apertura un piatto con la stessa quaglia. Foto di Vow
Lโannuncio, giunto al termine di un processo di valutazione durato diversi anni, riguarda una specifica tipologia di carne: la quaglia giapponese prodotta in laboratorio dalla startup australiana Vow, attraverso il marchio premium Forged. Un alimento giร presentato con successo a Singapore allโinizio del 2024, dove la compagnia ha ricevuto il via libera dellโAgenzia alimentare locale. Da allora, secondo quanto riportato dallโazienda, sono state servite oltre 25.000 porzioni di carne Forged. A maggio 2025, Vow ha registrato un record produttivo: 538 chilogrammi di carne di quaglia ottenuti in un solo ciclo di raccolta.
Il processo che ha portato allโautorizzazione della carne coltivata in Australia si รจ distinto per lโinsolita trasparenza. FSANZ โ organismo binazionale con competenza anche sulla Nuova Zelanda โ ha pubblicato documenti, riscontri delle consultazioni pubbliche e dettagli scientifici della valutazione sul proprio sito web. Una prassi che non solo rafforza la fiducia dei consumatori, ma offre anche un utile riferimento per altri Paesi chiamati a regolare la nuova frontiera delle proteine alternative.
Oltre allโapprovazione del prodotto di Vow, lโagenzia ha introdotto linee guida e standard per allineare la carne coltivata ai criteri giร applicati agli alimenti convenzionali, definendo cosรฌ un perimetro normativo chiaro e replicabile.
Ora che lโapprovazione รจ stata formalizzata, Vow si prepara a lanciare i suoi prodotti nel mercato domestico. Le prime quaglie coltivate saranno servite in โalcuni tra i ristoranti piรน interessanti dโAustraliaโ, secondo lโazienda. Tra i locali coinvolti figurano NEL, ristorante dโavanguardia a Sydney, e il melbourniano Bottarga, noto per la sua cucina italo-australiana dโautore.
Ma il valore dellโoperazione va ben oltre i confini dellโalta ristorazione. Lโapprovazione australiana rappresenta un precedente strategico che potrebbe accelerare la diffusione della carne coltivata in tutta la regione Asia-Pacifico. LโAustralia, forte di una reputazione consolidata nellโexport agroalimentare, รจ in posizione ideale per diventare uno snodo fondamentale nella distribuzione delle cosiddette future foods, gli alimenti del futuro.
Secondo uno studio della Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation (CSIRO), la roadmap australiana delle proteine alternative stima in 13 miliardi di dollari il potenziale di mercato del settore entro il 2030. Un comparto in grado di generare quasi 10.000 nuovi posti di lavoro e che include, oltre alla carne coltivata, proteine vegetali e derivate da fermentazione. Anche nello scenario piรน prudente, si prevede che il mercato raggiungerร comunque 3 miliardi di dollari entro i prossimi cinque anni.
Tali numeri non sorprendono, se si considera che la domanda globale di carne รจ destinata a crescere di oltre il 50% entro il 2050, spinta da una popolazione mondiale in aumento e da unโespansione economica che porta con sรฉ nuove abitudini alimentari, specie nei Paesi asiatici.
ยซPer rispondere alla crescente richiesta globale di carne in modo sostenibile – afferma Mirte Gosker, direttrice esecutiva del Good Food Institute per lโAsia-Pacifico (GFI APAC) – dobbiamo integrare le fonti proteiche tradizionali con metodi alternativi. I sistemi convenzionali sono drammaticamente inefficienti: servono fino a 100 calorie per nutrire una mucca, e da ciรฒ otteniamo solo una caloria di manzoยป.
Lโagricoltura cellulare, secondo Gosker, non rappresenta una rottura con il passato, ma unโintegrazione che potrebbe valorizzare le reti distributive esistenti e creare nuove fonti di reddito per gli operatori agricoli. Il tutto, con un impatto ambientale drasticamente ridotto rispetto allโallevamento intensivo.
Ma il cambiamento non sarร solo industriale: sarร anche normativo. Lโapprovazione della FSANZ รจ destinata ad avere un impatto domino su altri Paesi. In prima linea cโรจ la Corea del Sud, che dovrebbe completare la sua prima revisione sulla carne coltivata entro lโanno. Seguono da vicino Thailandia e Malesia, mentre Stati Uniti e Singapore hanno giร dato il loro ok.
In un panorama globale ancora frammentato, si lavora allโallineamento delle regole. Durante una recente riunione del Codex Alimentarius delle Nazioni Unite a Seul, rappresentanti di Cina, Singapore, Corea del Sud e Arabia Saudita hanno deciso di costituire un gruppo di lavoro per promuovere lโadozione di linee guida condivise sulla sicurezza alimentare applicata alla carne coltivata. Un passo decisivo per semplificare le approvazioni e favorire una regolamentazione uniforme, che acceleri la diffusione di questi nuovi prodotti.
La carne coltivata, una volta relegata alla fantascienza, sta dunque diventando una concreta possibilitร commerciale. Lโapprovazione australiana certifica che รจ possibile produrre carne senza allevamento, senza macellazione e con impatti ambientali inferiori. Una rivoluzione che, almeno nelle sue prime forme, parlerร anche italiano: Bottarga di Melbourne รจ pronto a portare in tavola la quaglia di Vow.
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