Buonissima, atto secondo. Dopo l’edizione d’esordio, immaginata per il 2020 e arrivata con un anno di ritardo causa Covid, Torino torna ad animarsi del buono e del bello messo in campo per l’iniziativa. Non รจ un modo di dire: perchรฉ il focus della manifestazione voluta da Luca Iaccarino, Stefano Cavallito e Matteo Baronetto รจ proprio l’incontro tra gastronomia, cultura e spettacolo. Un incontro fecondo che non si risolve con una dose di intrattenimento durante le cene, ma pretende una quota di pari peso tra i vari ingredienti. In un modo che โ dice lo stesso Iaccarino โ sta prendendo forma con il tempo: โci siamo resi conto che lo scorso anno, in un certo senso, รจ stato un po’ un calderone in cui abbiamo messo le idee che ci piacevano, ma forse non erano chiarissime. Forse adesso abbiamo capito cos’รจ Buonissimaโ, lo hanno visto tirando le somme della prima edizione nel progettare la seconda: โabbiamo capito cosa funzionava e cosa no, cosa mancava e cosa invece era di troppo. E quello che ci piaceva e abbiamo voluto mantenereโ. Cosa? โMettere insieme spettacolo, contenuti culturali e gastronomia โ sappiamo che non siamo stati i primi a farlo – era la missione di Buonissima ed รจ stata anche la cosa che ha funzionato di piรนโ.
La cena a piรน mani dedicata ai 100 anni di Federico Fellini al Museo del Cinema โ spazio incredibile dentro la Mole Antonelliana โ รจ stata un evento nell’evento, con uno come Arturo Brachetti a curare la regia di una cena ad alto tasso di spettacolaritร , nel piatto e fuori. ร possibile superare quell’esordio? โCredo che quest’anno sarร piรน organico, intanto perchรฉ la prima edizione era nata su una spinta squisitamente gastronomica, incarnata da me, Baronetto e Cavallitto, mentre quest’anno l’intreccio con la parte artistico-culturale รจ piรน forte. A partire dalla collaborazione con Paola Farinetti di Fuorivia, una societร di produzione musicale e teatrale che fa cose molto poetiche: l’anno scorso lei era al nostro servizio mentre quest’anno le due anime sono molto piรน connesse tra di loro. Quindiโ conclude โpenso che il risultato sarร piรน armonicoโ.
Come riuscirci? โPer esempio mettendo a lavorare insieme Samuel Romano sugli spartiti di Vivaldi”ย Un appuntamento, Vivandi Rocks la Cena del Tempo, che gioca sull’incontro tra arte antica e contemporanea: c’รจ il barocco di Vivaldi e quello della Reggia di Venaria in dialogo con l’elettronica di Samuel, c’รจ il classicismo di Alain Ducasse a confronto con l’alta cucina pop, quella di Davide Oldani. Un appuntamento che promette di essere molto piรน che una cena a quattro mani ma un’incrocio di sensibilitร , stimoli, visioni. Allo stesso modo in cui l’altra cena evento di beneficienza (destinata allโIRCC di Candiolo), Cinemagika al Museo del Cinema, chiama Roy Paci – musicista colto, pensante, appassionato gourmet – per una riflessione in musica e parole sul cinema, con gli interventi del critico cinematografico Steve della Casa e di Vladimir Luxuria. L’apporto gastronomico รจ quello firmato da una formazione inedita: c’รจ Chicco Cerea (Da Vittorio a Brusaporto) ci sono Chiara Pavan e Francesco Brutto (Venissa, Marzobbo) e Matteo Baronetto (Del Cambio, Torino), dunque di nuovo classicismo e modernitร e di nuovo estetiche diverse che offrono ognuno un dialogo con la nostra tradizione gastronomica e culturale del tutto originale.
Tra i punti messi a fuoco in questa secondo edizione รจ il dialogo con la cittร : โQuesta manifestazione รจ nata per valorizzare Torinoโ dice Iaccarino, che aggiunge: โlo scorso anno forse lo avevamo sottovalutato: la cittร era un palcoscenico per attori che venivano da fuori, quest’anno credo che sia molto piรน centrale il ruolo di Torino e della cucina di tradizione piemonteseโ. In che modo? โPer esempio nell’evento di domenica al Castello di Rivoli: la versione all star del rito del pranzo fuori porta, una cosa un po’ shabby chic in cui abbiamo chiamato grandi cuochi piemontesi a preparare i piatti tipici: Davide Palluda insieme ad Antonella Rota (Antiche Sere), o a Gemma, l’Ostessa piรน famosa di Langa, che fa i tajarin con le signore del paese da 50 anni. Insomma un grande tavolo conviviale, una grande festa, per passare la giornata di domenicaโ.
โNon รจ solo questo, perรฒโ aggiunge โcredo che quest’anno Buonissima sarร molto piรน pervasiva e vissuta dalla cittร , รจ come se fosse gemmata in maniera quasi naturaleโ. Parla delle molte cene previste dal 26 al 29 per Metti Torino a cena, in cui i ristoranti cittadini ospitano i cuochi dโItalia e del mondo per cene a piรน mani. โQuest’anno molte sono nate spontaneamente, per iniziativa degli stessi ristoranti. Continuo l’analisi: forse l’anno scorso Buonisssima รจ atterrata sulla cittร dall’alto, un po’ perchรฉ noi non abbiamo avuto la forza comunicarla bene, un po’ perchรฉ Torino รจ una cittร che prima di salire a bordo di qualche iniziativa vuole vedere se le cose funzionanoโ. Le cose hanno funzionato, evidentemente, ed ecco che oltre al duo formato dal โpadrone di casaโ Baronetto in abbinata a Caranchini sono spuntate coppie come Alexander Robles (Azotea) – Guglielmo Paolucci (Gong Oriental Attitude) o Cesare Grandi (Limonaia) – Juri Chiotti (Reis, cibo libero di montagna), o ancora Federico Zanasi (Condividere) con Paco Mendez (Come, Barcellona) e Fabrizio Fiorani. (https://buonissimatorino.it/programma/).
Lo spirito della manifestazione risiede anche nella sua democraticitร che si apre alle diverse forme di ristorazione: alta o bassa, pop o top, purchรฉ buona, anzi Buonissima. Ci sono dunque diversi tasselli che incarnano i molti volti di una cittร (e una regione), che ha sempre avuto un rapporto privilegiato con il buon cibo, forte di un paniere di prodotti straordinari e di una lunga tradizione di cucina di grande scuola, che tanto ha fatto per la cultura gastronomica italiana. Ad accendere i riflettori sull’anima piรน popolare c’รจ Piolissima, una celebrazione delle osterie piemontesi, che partecipano con un menu ad hoc di piatti tipici (28 euro esclusi i vini) e un contributo anche nell’atmosfera: โl’anno scorso le trattorie cui avevamo chiesto di fare qualcosa di tipico si sono adoperate, c’รจ chi ha fatto il torneo di bocce, chi il coro degli alpini, sono state scene di festa di festa popolare e di quartiere: รจ stato incredibilmente piรน bello di quanto immaginassimo. Quest’anno scommetto sarร ancora meglioโ.
C’รจ anche spazio per quei ristoranti che pur dialogando con la tradizione se ne distaccano quel tanto che basta per interpretarla in modo libero, qualcuno le chiama neotrattorie, qualcuno osterie moderne, qualcun altro invece riprende un termine coniato qualche anno fa – bistronomia โ che fa riferimento a una stagione particolarmente felice della cucina d’oltralpe ad alto tasso di informalitร e creativitร , โanche a Torino ha avuto il suo momento d’oro, una decina d’anni faโ fa Iaccarino che ha chiamato alcuni dei locali piรน interessanti e rappresentativi di questo stile di ristorazione in una festa – il 30 ottobre ore 18,00 da Combo โ che unisce cuochi e produttori, insegne torinesi quali Contesto Alimentare, Gaudenzio Vini e Cucina, Razzo, Scannabue; Smoking Bar insieme a Osteria alla Concorrenza (Milano), Estro (Venezia); Bar Bozza (Roma), Trattoria da Burde (Firenze). A completare il quadro, anche gli appuntamenti di degustazione e il programma di Colazione d’autore nelle pasticcerie, altro vanto cittadino, tra caffรจ storici e insegne moderne.
Anche quest’anno il taglio del nastro รจ con il Premio Bob Noto, โda un punto di vista teorico il premio รจ una cosa a sรฉ, l’idea – nostra e di Antonella Fassio – c’era giร prima di Buonissima, ma mancava forse l’occasione adatta, e quando รจ arrivata รจ come se avesse fatto da acceleratore avendo il contenitore adatto. Il premio รจ l’ouverture della manifestazione, la nostra apertura perfetta perchรฉ Bob incarna i valori di Buonissima, รจ il testimonial perfetto: รจ un torinese gourmet colto, creativo, anticonvenzionale, connesso con il mondo. Bobโ racconta โha scoperto prima la Francia poi la Spagna, la Germania, la Svizzera, New York che era la sua grande passione; รจ un uomo che รจ stato capace di fare fare rete e mettere assieme persone e aziende da ogni parte del mondo in maniera del tutto disinteressataโ. Il premio, in perfetto stile Bob Noto, ogni anno รจ dedicato a una sua caratteristica diversa, dato che era una persona eclettica e anticonvenzionale. L’anno scorso รจ stata l’irriverenza, che ha premiato Andoni Luis Aduriz.ย โQuest’anno รจ dedicato all’ironiaโ. A decidere, una giuria di cui fanno parte Ferran Adriร , Antonella Fassio, Marco Bolasco, Davide Scabin, Sara Peirone, Paolo Griffa (l’ultimo innamoramento di Bob Noto, il giovane da seguire dopo Baronetto) e i tre direttori artistici di Buonissima. A consegnare il premio il vincitore dello scorso anno, che firma anche la cena di gala. Non รจ comune che Aduriz faccia una cena fuori dal Mugariz, la sua visione della cucina si muove spesso in paesaggi disturbanti, spinge i suoi ospiti fuori dalla confort zone. Gli avete chiesto di addomesticare la sua proposta? โNo, tutto il contrarioโ.
Buonissima 2022 – Torino – dal 26 al 30 ottobre – https://buonissimatorino.it
a cura di Antonella De Santis
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