Carne coltivata: dalle staminali immortalizzate una spinta per la produzione su larga scala. Ecco di cosa si tratta

16 Mag 2023, 08:58 | a cura di
La ricerca scientifica per una produzione di massa di carne coltivata fa un notevole passo in avanti grazie all’uso delle cellule staminali immortalizzate. Intanto a Bruxelles si riuniscono scienziati, esperti e operatori del settore

La ricerca “Immortalized Bovine Satellite Cells for Cultured Meat Applications” pubblicata il 3 maggio sulla rivista ACS Synthetic Biology descrive per la prima volta lo studio della coltivazione cellule staminali immortalizzate provenienti dal muscolo di bovini ai fini alimentari. Le linee cellulari immortalizzate sono cellule che hanno subito una modificazione genetica (trasformazione oncogena) che le ha rese capaci di crescere indefinitamente, si ottiene una coltura chiamata linea cellulare per distinguerla dal ceppo cellulare che non è perenne. La tecnica, messa a punto nel Centro per l'agricoltura cellulare dell'americana Tuft University, potrà essere applicata anche alle staminali del muscolo di polli e pesci permettendo così la produzione di carne coltivata per una grande fetta di popolazione mondiale. Proprio in questi giorni, l’11 e 12 maggio, c'è stata una tavola rotonda dell’EFSA per raccogliere opinioni da parte di personalità scientifiche di spicco, aziende tecnologiche e operatori del settore alimentare, gruppi di consumatori interessati a questo tema di grande attualità.

Carne coltivata: come funziona il “turbo” e le sue applicazioni

Affinché la carne coltivata abbia successo su larga scala, le cellule muscolari delle specie rilevanti per l'alimentazione devono essere espanse in vitro in modo rapido e affidabile per produrre milioni di tonnellate di biomassa all'anno. Il processo genetico di immortalizzazione cellulare offre vantaggi sostanziali rispetto alle cellule primarie, tra cui una rapida crescita, la fuga dalla senescenza cellulare e la produzione di popolazioni di cellule iniziali idonee per la produzione. In questo caso sono state sviluppate cellule satellite bovine geneticamente immortalate in grado di raggiungere oltre 120 raddoppi al momento della pubblicazione e mantengono la loro capacità di differenziazione miogenica. Offrono quindi uno strumento prezioso sul campo, consentendo ulteriori ricerche e sviluppi per far progredire la carne coltivata.

Il vantaggio offerto dalle cellule immortalizzate

Per la produzione commerciale, l'uso di cellule primarie richiederebbe ripetute biopsie tissutali da animali che potrebbero influire sulla riproducibilità del processo a causa di variazioni nella biologia animale o di popolazioni cellulari isolate. Inoltre l'adattamento delle cellule primarie per ottimizzare i prodotti a base di carne coltivata non è pratico su una larga produzione, a causa della necessità di riprogettare ogni nuova popolazione di cellule sottoposte a biopsia. Pertanto, le cellule immortalizzate sono necessarie per un'ulteriore operazione di ingegneria e ottimizzazione cellulare, elemento fondamentale per i processi di produzione di carne coltivata.

Le voci dalla tavola rotonda EFSA: l'ingegneria tissutale e cellulare

Qualche chiarimento e rassicurazione sull’uso dell’ingegneria tissutale arriva direttamente da uno dei relatori della tavola rotonda EFSA, Ramiro Alberio, docente di biologia dello sviluppo presso l'Università di Nottingham: “L'ingegneria cellulare e tissutale consente di coltivare cellule e tessuti in assenza dell’organismo intero. Ad esempio, prelevando poche cellule da un muscolo o da altro organo, queste possono essere coltivate in condizioni controllate senza le altre parti dell'organo. L'ingegneria cellulare viene già utilizzata in medicina per rigenerare tessuti o sostituire cellule danneggiate o malate. Le tecnologie sono ormai avanzate e potrebbero essere applicate in altri settori come quello agroalimentare”.

Gli alimenti e gli ingredienti alimentari prodotti con queste tecnologie sono sicuri?

È compito dell'EFSA valutare la sicurezza dei nuovi alimenti nell'UE, compresi quelli derivati tramite nuove tecnologie come la coltura cellulare e l'ingegneria tissutale. A tal proposito Wolfgang Gelbmann, responsabile scientifico EFSA nel campo dei nuovi alimenti, ha dichiarato "Finora all'EFSA non è ancora pervenuta alcuna richiesta di valutazione di alimenti derivati da cellule animali coltivate, ciò che si potrebbe chiamare 'carne allevata in laboratorio'. Abbiamo però già valutato diversi nuovi ingredienti alimentari prodotti tramite la fermentazione di precisione. Prevediamo di ricevere richieste di valutazione di nuovi alimenti derivati da colture cellulari nei prossimi mesi e anni. Siamo fiduciosi che le linee guida sui nuovi alimenti predisposte dai nostri esperti, insieme ad altri appositi documenti EFSA, siano confacenti allo scopo. In effetti negli ultimi anni abbiamo valutato oltre un centinaio di richieste relative a un'ampia varietà di nuovi alimenti utilizzando tali linee guida. Ciononostante li rivediamo periodicamente per tenerli in linea con i progressi della scienza e delle tecnologie".

Cosa ne pensano i consumatori?

In un contesto mondiale nel quale si prevede che il consumo globale di carne bovina crescerà fino a 75 milioni di tonnellate entro il 2030 (in crescita costante dal lontano 1961), il successo della produzione di carne, pollame e prodotti ittici coltivati attraverso la coltura cellulare e l'ingegneria dei tessuti dipenderà dai livelli di espansione delle cellule animali in vitro per competere con i prodotti a base di carne convenzionali.

Il prof. Michael Siegrist, che dirige il gruppo di ricerca del Politecnico di Zurigo su alimenti e comportamento dei consumatori, ha studiato la percezione dei consumatori circa le nuove tecnologie, compresi gli alimenti derivati da colture cellulari. "Percepire come naturali gli alimenti o le tecnologie alimentari è un fattore cruciale per i consumatori. Se entrambi vengono percepiti come innaturali, di norma è difficile che i consumatori li accettino. La carne derivata da colture cellulari ne è un buon esempio. Da molti studi risulta una scarsa disponibilità dei partecipanti persino ad assaggiarla. Prezzo e gusto sono i fattori principali per la maggior parte dei consumatori. In Europa, in un passato lontano, nuovi alimenti come pomodori e patate sono diventati importanti alimenti di base; in epoca più recente i semi di chia e la quinoa. Resta da vedere se la gente supererà gli ostacoli psicologici e informativi nei confronti degli alimenti derivati da colture cellulari. Sarà certamente così solo se prodotti come la carne derivata da colture cellulari avranno lo stesso sapore a minor prezzo delle alternative tradizionali".

 

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