Turismo

Dalla vendemmia attiva al well-being, le nuove frontiere del turismo

โ€œDalla seconda metร  di giugno sarร  pronto il Green pass europeo mentre da metร  maggio sarร  in vigore il pass verde nazionaleโ€, ha annunciato la settimana scorsa il premier Mario Draghi al G20 sul Turismo in merito alla realizzazione di un sistema di pass vaccinali che permetta spostamenti e viaggi all’interno del territorio nazionale. โ€œQuindiโ€ […]

  • 10 Maggio, 2021

โ€œDalla seconda metร  di giugno sarร  pronto il Green pass europeo mentre da metร  maggio sarร  in vigore il pass verde nazionaleโ€, ha annunciato la settimana scorsa il premier Mario Draghi al G20 sul Turismo in merito alla realizzazione di un sistema di pass vaccinali che permetta spostamenti e viaggi all’interno del territorio nazionale. โ€œQuindiโ€ ha concluso, rivolgendosi ai potenziali turisti โ€œvi aspettiamo qua in Italiaโ€.

Un invito, quello a riscoprire la nostra Penisola e a tornare a viaggiare, che trova immediato riscontro nella quarta edizione del Rapporto sul Turismo enogastronomico italiano 2021, curato dalla professoressa Roberta Garibaldi, presidente dellโ€™Associazione italiana turismo enogastronomico, e appena presentato al Senato.

Il testo, come ricorda il ministro del Turismo Massimo Garavaglia โ€œรจ uno strumento di lavoro per la ripartenza del settore e dร  delle informazioni preziose in linea con il messaggio lanciato pochi giorni va dal premier Draghi al G20 e con i sette punti approvati per rilanciare il turismo: mobilitร  sicura tra i Paesi; gestione della crisi con soluzioni comuni ma anche speciali; resilienza; inclusivitร ; transizione verde; transizione digitale; investimenti e infrastrutture”.

Dal canto suo, il sottosegretario del Mipaaf Gianmarco Centinaio, nel corso della presentazione, ha ricordato anche il tavolo che si รจ appena costituito sul turismo enogastronomico e che mette assieme le principali sigle di settore: โ€œInsieme al confronto interministeriale e al dialogo con le associazioni, porteremo avanti anche il decreto attuativo sul turismo dellโ€™olio e daremo agli operatori la possibilitร  di lavorare e tornare a programmare a lungo termine. Il compito della politica รจ quello di accompagnarli in questo percorsoโ€.

 

Continua la corsa del turismo enogastronomico

Un percorso che, stando a quanto venuto fuori dal Rapporto, รจ giร  ben avviato, nonostante lโ€™anno di stop, le restrizioni negli spostamenti e le paure del contagio. Se la pandemia ha, infatti, frenato la possibilitร  di vivere delle esperienze di gusto, di certo non ha fermato la corsa del turismo enogastronomico. Aumenta, infatti, del 10% il numero di chi ha viaggiato con principale motivazione il vivere lโ€™enogastronomia. รˆ questo uno dei trend emersi. โ€œLa crescita del fenomeno enogastronomico รจ costanteโ€ ha spiegato Garibaldi โ€œse nel 2016 soltanto il 21% degli intervistati aveva svolto almeno un viaggio con principale motivazione legata a questโ€™ambito nei tre anni precedenti, con lโ€™analisi 2021 la percentuale รจ cresciuta fino al 55%โ€. Lโ€™altra faccia della medaglia mostra, a causa del Covid, una diminuzione delle esperienze fruite in media del 27% rispetto 2019 e sul potere di spesa (il 31% afferma di aver destinato un budget inferiore rispetto al 2019, mentre il 27% dispone di maggiori risorse). Ma, ribadisce la professoressa โ€œla globalitร  dei dati ci mostra una crescente attenzione al tema enogastronomico e anche un nuovo profilo del turistaโ€. Vediamo quale.

Il nuovo turista enogastronomico

Piรน consapevole, attivo, esigente, innovativo e attento ai temi della sicurezza e della sostenibilitร . รˆ questo lโ€™identikit del nuovo turista enogastronomico che, raggiunta la sua maturitร  รจ, ormai una vera sentinella del turismo virtuoso, una sorta di stakeholder del luogo e dellโ€™azienda che opera in armonia con il suo territorio. La scelta di una destinazione, quindi, diventa una sorta di โ€œpremioโ€ alle aree e alle aziende agricole che hanno operato per lo sviluppo autentico e armonico, rivalutando e proteggendo la cultura locale, creando nuove opportunitร  di lavoro soprattutto per giovani e donne. E la fidelizzazione del turista, con lโ€™acquisto dei prodotti, appare come una logica conseguenza dellโ€™esperienza vissuta.

Il Covid ha, inoltre, modificato le scelte del consumatore, che vuole vivere da protagonista le esperienze a diretto contatto con la natura. I mesi passati in casa durante i lockdown, infatti, lo hanno reso desideroso di passare piรน tempo possibile allโ€™aria aperta, oltre che attento alle norme anti-contagio. Risultano molto apprezzati, quindi, gli investimenti in sicurezza e la loro comunicazione. โ€œRientra in questo filone tutto ciรฒ che รจ touchless: un investimento a basso costo che tornerร  utili anche per il futuroโ€ ribadisce Garibaldi โ€œPenso, ad esempio, alle visite auto fruite magari tramite smartphone, gradite dal 63% degli intervistati ma ancora poco diffuse nel nostro Paese: sono attive solo nellโ€™8% delle cantine italiane. E, poi, risulta efficace anche il tracciamento dei contatti, indicato dal 73% dei turisti italiani che, in questo modo, si sentirebbero rassicuratiโ€.

Esperienze in cantina: serve diversificare

Se il vino continua ad avere un peso notevole nellโ€™esperienza gastronomica, cโ€™รจ perรฒ una pecca che il turista rimprovera alle cantine: per il 60% le proposte di visita sono troppo similari tra di loro. Percentuale che scende al 53% se la si restringe allโ€™enoturista, ma comunque in crescita rispetto allโ€™anno precedente del 6%. Questo ci dice che la sola formula-degustazione da sola non basta piรน, cosรฌ come non basta lโ€™approccio passivo: oggi chi arriva in azienda vuole prendere attivamente parte alla visita, diventando egli stesso un elemento della comunitร  agricola. Un esempio su tutti รจ quello della vendemmia attiva, sempre piรน apprezzata (la indica il 53% degli italiani), specie dopo mesi di lockdown. โ€œUnโ€™attivitร  che oggi si puรฒ svolgere grazie al decreto enoturismoโ€ svela Garibaldi โ€œsebbene lโ€™Italia, rispetto alle cantine estere, sia ancora indietro su questo temaโ€.

Tra le altre esperienze in pieno sviluppo, ci sono quelle che rientrano nel cosiddetto well-being in cantina, come le spa nei vigneti e negli uliveti e in generale le attivitร  sportive allโ€™aria aperta (64% delle preferenze), tra cui wine trekking nei vigneti (46%), yoga, forest bathing. Fino ad arrivare ai pic nic tra i filari, indicati dal 75% dei turisti.

Cโ€™รจ, inoltre, un altro fenomeno in crescita, il cosiddetto bleisure (business + leisure, ovvero lavoro-piacere) che si collega direttamente allo sviluppo, in questo ultimo anno, dello smart working: il 57% dei turisti italiani ritiene proprio le cantine i luoghi dove poter svolgere riunioni di lavoro e meeting aziendali, grazie allโ€™amenitร  e allโ€™atmosfera rilassante.

 

Quali mete? La riscoperta dellโ€™Italia

Complici le restrizioni, nel 2020, i turisti italiani hanno riscoperto il Belpaese come destinazione, determinando la voglia di approfondire la conoscenza del patrimonio di sapori territoriali: il 70% vorrebbe conoscere di piรน lโ€™enogastronomia dei vari territori.

Tra le regioni italiane, svetta la Sicilia come meta enogastronomica piรน desiderata seguita dallโ€™Emilia-Romagna, dalla Campania e a seguire da Puglia e Toscana. La cittร  preferita dai turisti enogastronomici italiani รจ Napoli, che precede Bologna e Palermo.

La classifica dei Paesi stranieri ritenuti la migliore destinazione dal punto di vista enogastronomico vede al primo posto la Spagna, seguita dalla Francia e poi dalla Grecia. La capitale francese, Parigi, si guadagna la prima posizione tra le cittร  straniere preferite per lโ€™enogastronomia; seguono nella graduatoria le cittร  spagnole di Barcellona e Madrid.

Altro trend nuovo che emerge dal Rapporto รจ la preferenza verso le localitร  di mare che diventano delle porte di accesso per partecipare a esperienze enogastronomiche memorabili nellโ€™entroterra (53% dei turisti enogastronomici), davanti alle cittร  dโ€™arte e alle destinazioni montane. Come sistemazione, invece, la voglia di vivere allโ€™aria aperta spinge i turisti a preferire agriturismi (lโ€™86% ha intenzione di alloggiarvi) e relais di campagna (59%), con una ricerca di soluzioni innovative, tra cui spiccano alberghi a tema cibo-vino (56%), glamping (29%) e case sugli alberi (32%). Nella scelta degli hotel, la presenza di unโ€™offerta che valorizza i cibi tipici locali appare sempre piรน determinante e lโ€™80% degli intervistati si aspetta una prima colazione a base dei prodotti del luogo.

โ€œIl sistema turistico italianoโ€ รจ il commento del presidente Enit Giorgio Palmucciย โ€œcon la sua cultura gastronomica di tutto rilievo sta prendendo sempre piรน coscienza. Si assiste ad una trasformazione della ristorazione che รจ tra le prime motivazioni di viaggio, soprattutto per i turisti stranieri. E spesso รจ proprio la scoperta di esperienze enogastronomiche a prolungare l’esperienza di viaggioโ€.

a cura di Loredana Sottile

L’articolo completo รจ statoย pubblicato sulย Settimanale Tre Bicchieri del 6 maggio 2021

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