La rinascita gastronomica di Cagliari è sotto gli occhi di tutti. Specialmente di recente, diverse testate nazionali del settore hanno acceso l’interesse sul capoluogo sardo con articoli ad hoc su dove mangiare e dormire, tra mete note e nuovi indirizzi che stanno contribuendo a questo rinascimento culinario (forse sottovalutato per troppo tempo anche da noi addetti ai lavori). La nostra attenzione è stata invece rapita da un’insenatura a quattro chilometri dal centro cittadino: la baia di Calamosca. Una spiaggia di sabbia e ciottoli raccolta in due imponenti e rigogliosi promontori, Capo Sant’Elia e il più famoso Sella del Diavolo, un territorio custodito ancora oggi dalla famiglia Porcu. Negli anni Cinquanta fu infatti Vittorio, il nonno degli attuali proprietari Matteo, Alessandra e Massimiliano, a dare inizio a questa storia imprenditoriale – sempre attenta a salvaguardare l’ambiente circostante – che oggi conta un sunset bar, un ristorante, un albergo e un chiringuito.
Matteo è quello dei tre fratelli a credere maggiormente nelle potenzialità della baia, così nel 2020 dà sfogo alla sua visione imprenditoriale rinnovando gli spazi del ristorante, mentre nel 2021 si dedica al restyling delle terrazze. Un bar articolato su due piani che gode di una vista immersiva dell’intera baia, aperto 365 giorni all’anno e diventato nel tempo un luogo di ritrovo della “Cagliari bene”. Un locale che per concept e proposta ricorda gli indirizzi glamour delle isole baleari: dalla colazione salata, sinonimo di avocado toast e uova strapazzate, al momento del pranzo in cui sono immancabili i gamberi panko o l’hamburger con carne di bue rosso locale, fino all’aperitivo caratterizzato da plateau di crudi, cocktail e bollicine. Ma le Terrazze di Calamosca regalano anche un assaggio di Sardegna tra gustose bombas (polpette di bue rosso), culurgiones fritti e altre tipicità del territorio.
Al centro della visione imprenditoriale della famiglia, così come la sua posizione geografica nella baia, il ristorante di Calamosca coniuga prodotti del territorio e tecniche raffinate grazie a Michele Ferrara, a capo della brigata di cucina e responsabile dell’intera proposta culinaria delle Terrazze da ormai tre stagioni. Sardo doc e cuoco dalla spiccata umiltà, con la sua esperienza (diverse le avventure tra Parigi e Londra con un lungo periodo passato nella Capitale) ha dato un volto più contemporaneo e di classe all’indirizzo vista mare: «Quando Michele è arrivato a Calamosca ha cambiato l’intero menu togliendo la maggior parte dei nostri piatti migliori.» – racconta Matteo Porcu – «Noi ci siamo fidati e la rivoluzione si è compiuta». I primi sono il punto di forza dell’insegna grazie alla pasta fresca trafilata al bronzo fatta in casa e le ricette che ne sposano il gusto, tra cui le linguine con fondo di triglia (ottenuto dalla frittura delle sue lische), tartare di triglia, erba cipollina e battuto mediterraneo piccante. «Qui in alta stagione serviamo fino a 130 coperti e con l’utilizzo della pasta fresca all’uovo abbiamo reso il servizio più ottimale e con tempi ridotti di attesa» racconta Michele Ferrara, abile anche nell’esaltare la freschezza del pesce crudo come il tonno pinne gialle con crema di yogurt greco, Ferrara spicy sauce, citronette, mais bruciato, uovo ajitama (uova sode alla giapponese), ikura (uova di salmone) ed erba cipollina. Il menu si arricchisce anche di portate di terra e piatti vegetali – spaziale il broccolo croccante marinato al caramello –, che completano una visione a 360 gradi della gastronomia secondo il cuoco sardo. «Prediligo una cucina con una discreta innovazione, ma che deve sempre rimanere di facile lettura per l’ospite.» – chiosa lo chef – «La gente deve venire qui per godersi il mare ed essere felice, è la cosa che più mi appaga in questo contesto».
Ristorante Calamosca – Viale Calamosca, 50, Cagliari – 3517030717
calamosca.it
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