Anche l’industria della moda comincia ad approcciare all’agricoltura cellulare applicata a quelli che saranno i tessuti del futuro. Ad aprire le danze ci ha pensato l’azienda Polybion che, nello stabilimento di Irapuato in Messico, ha cominciato a produrre il Celium un materiale brevettato che servirร all’industria della moda per realizzare capi di alta qualitร . Si tratta di un materiale resistente, leggero e traspirante che puรฒ essere una alternativa alla pelle animale e alla plastica e puรฒ anche essere tinto, conciato e goffrato.
Si tratta della prima giacca mai realizzata da un marchio globale in nanocellulosa batterica ed รจ il risultato della collaborazione tra il brand di moda danese Ganni e l’azienda messicana di biomateriali Polybion. L’indumento รจ realizzato in cellulosa batterica e, anzichรฉ cercare di replicare le caratteristiche della pelle, รจ stato progettato per sembrare un materiale completamente nuovo. “Siamo rimasti colpiti dal fatto che molte persone amano la giacca perchรฉ il materiale non assomiglia alla pelle”, ha dichiarato Alexis Gรณmez-Ortigoza, cofondatore di Polybion. Il tessuto viene letteralmente “coltivato” alimentando i batteri con scarti di frutta provenienti dal settore agroindustriale. In primis viene creato l’ambiente perfetto per l’auto-organizzazione delle cellule, che creano la struttura della cellulosa come sottoprodotto metabolico. Una volta formata, la membrana a base di cellule di Celium viene sottoposta a un processo di stabilizzazione sostenibile per ottenere le sue caratteristiche ad alte prestazioni. Dopo due settimane si procede alla concia e alla rifinizione. Attualmente gli scarti di frutta che utilizziamo sono sufficienti per produrre 168 milioni di metri quadrati di tessuto all’anno.
Se all’inizio l’idea di un nuovo materiale รจ nata da studi fatti sul micelio, una rete di fili fungini simile a una radice, poi l’attenzione si รจ spostata su tutt’altro. La svolta รจ avvenuta quando un amico del titolare gli ha fatto assaggiare la kombucha, la bevanda ottenuta dalla fermentazione del tรจ zuccherato, e da lรฌ hanno cominciato a isolare i primi batteri. Da li si รจ cominciato a capire come farli riprodurre per poter generare la matrice di nanocellulosa come sottoprodotto metabolico.
Gli scarti di frutta finirebbero altrimenti in una discarica, dove si decomporrebbero e genererebbero metano, un gas serra 25 volte piรน potente dell’anidride carbonica nell’intrappolare il calore. Secondo Gรณmez-Ortigoza, alcuni produttori bruciano o scaricano illegalmente i rifiuti. La produzione di Celium crea circa un quarto delle emissioni rispetto ai metodi piรน ecologici di produzione della pelle e, dopo aver considerato le emissioni evitate grazie al recupero degli scarti della frutta, il processo diventa negativo in termini di emissioni di carbonio. Sul versante modaiolo Ganni si รจ impegnata a ridurre del 50% il carbonio assoluto per le sue attivitร entro il 2027 e sta lavorando con altri nuovi tipi di tessuti con l’obiettivo di ricavarne il 10% della sua collezione principale entro il 2025. L’azienda comincerร a vendere capi realizzati con l’originale tessuto nel 2024.
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