I falsi miti sul cibo svelati dal New York Times

7 Lug 2019, 11:00 | a cura di
Conteggio delle calorie, dei passi, proprietà dell'olio di pesce e allergia alle arachidi: ecco i falsi miti legati al cibo smascherati dal New York Times.

Che attorno al cibo ruotino una serie di leggende e falsi miti, ormai, è risaputo. Il latte fa bene alle ossa, il dolcificante fa meno male dello zucchero, l'ananas dopo i pasti brucia i grassi e tante altre sono le dicerie sull'argomento.

I falsi miti sul cibo secondo il New York Times

A tal proposito, il New York Times ha recentemente pubblicato un articolo che smaschera i tanti falsi miti legati alla salute, alimentazione compresa. Un'inchiesta che ha preso in esame circa 400 pratiche mediche smentite dalle ultime ricerche, basata su oltre 3000 studi pubblicati dal 2003 al 2017 su Jama e Lancet, e dal 2011 al 2017 nel New England Journal of Medicine.

Medical reversal

In inglese, si parla di “medical reversal” (letteralmente “inversione medica”) quando un nuovo studio clinico mette in discussione la pratica medica corrente: secondo l'ultima ricerca, più di una pratica su dieci presa in esame presentava questo fenomeno.

Falsi miti sul cibo: arachidi e olio di pesce

Fra i punti messi in luce dal New York Times, l'allergia alle arachidi: a lungo si è pensato che i bambini dovessero essere tenuti lontani dal prodotto fino ai tre anni di vita, così da evitare lo sviluppo di un'allergia, credenza ora smentita. E poi l'olio di pesce, da sempre considerato un toccasana contro le malattie cardiache per via del ricco contenuto di omega-3: ebbene, uno studio pubblicato dal New England Journal of Medicine ha coinvolto 12.500 persone a rischio di problemi cardiaci, che hanno dimostrato l'inefficienza dell'integrazione di omega-3 nella loro dieta giornaliera.

Cupcakes al cioccolato con frosting

Calorie e conteggio dei passi

E poi, naturalmente, le calorie, da sempre oggetto di discussione fra medici e nutrizionisti: giocano un ruolo importante nella dieta degli sportivi, ma negli ultimi anni si è data un'attenzione eccessiva a questi elementi, così come al conteggio dei passi, ritenuto determinante per chi volesse perdere peso. Fra 470 soggetti a dieta seguiti per due anni, è stato riscontrato che quelli che indossavano dispositivi per monitorare i passi fatti e le calorie bruciate avevano in realtà perso meno peso rispetto alle persone che si sono limitate a seguire i consigli standard dei nutrizionisti per un'alimentazione sana.

a cura di Michela Becchi

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