Scienza

I segreti del sapore. Il mondo della birra artigianale

Se la birra si fa dallโ€™orzo, perchรฉ questo cereale viene praticamente trascurato? Da cosa dipende la quantitร  di polifenoli nella birra e quali conseguenze hanno sul sapore e il valore della bevanda?

  • 20 Maggio, 2019

Il prezzo delle materie prime

Diciamolo subito. Ad eccezione del mondo del vino, dove il motto รจ: il vino si fa in vigna, nel resto dellโ€™agroalimentare la materia prima conta molto poco. Tanto che il prezzo รจ unico: c’รจ da qualche parte del mondo una Borsa Merci che decide le quotazioni di ciascun prodotto, quasi sempre in base al rapporto domanda/offerta. Quindi, di fatto, le materie prime contano poco: lโ€™industria decide le sue strategie pretendendo solo una merce uniforme e standardizzata. La birra, nel nostro immaginario, la affianchiamo sempre al vino: per molti รจ unโ€™alternativa o viceversa.

L’orzo e la birra

Ti aspetteresti che la materia prima, lโ€™orzo, venisse curata con la stessa attenzione, tecnica, cultura e maestria che si riserva all’uva. Invece le istruzioni che i maltifici forniscono ai contadini che li riforniscono riguardano solo le varietร  da seminare e la granulometria. Per il resto, possono produrre 10 o 100 quintali per ettaro, con diserbo o senza, con concimi o senza: non importa, il prezzo รจ sempre lo stesso. Che รจ poi lo stesso comportamento dei mugnai, dei pastai, dei casari, dei salumifici, ecc. Tanto che nessuno (o quasi) dei protagonisti fa riferimento alla materia prima nei messaggi pubblicitari, ma tutto รจ: lavorato in bronzo, essiccato lentamente, cotto a legna, con lievito madre, latte crudo.

Insomma… cosรฌ fan tutti, quindi perchรฉ no i birrai?

Birra. I benefici per la salute

Il mondo della birra si comporta dunque allo stesso modo, anche se il messaggio che da decenni fa circolare รจ alquanto ambiguo e per questo ha attirato lโ€™attenzione di uno come me che, fino allโ€™altro ieri, di birra ne sapeva molto poco. Da decenni lโ€™industria della birra cerca di accreditare lโ€™immagine di un prodotto che โ€œti fa campare cento anniโ€. Immagine che si รจ andata rafforzando quando furono resi noti i risultati di una ricerca sul ruolo – positivo – del resveratrolo (un fenolo prodotto da alcune piante) del vino sulla salute umana. Vi รจ poi da aggiungere che รจ in aumento il numero di studiosi che si occupano di fenoli nella birra, visto il crescente interesse del mondo medico verso queste molecole accreditate come potenti antiossidanti. Quindi, gli studiosi e lโ€™industria della birra insistono sullโ€™effetto benefico di questa bevanda. E fin qui nulla questio, il mondo dei polifenoli รจ vastissimo, centinaia di molecole che a loro volta si legano alle proteine della saliva nel momento che la beviamo, dando vita ad altri composti la cui natura non รจ ancora ben conosciuta.

Ora io non discuto su questo approccio, anzi parto da questo per dire: se il mondo della birra punta sui fenoli per accreditarne lโ€™immagine e se la gran parte di questi viene dallโ€™orzo, perchรฉ non si lavora sulla materia prima per elevarne il contenuto?

 

Orzo = Polifenoli

Ma ritorniamo allโ€™orzo, o meglio al binomio orzo/polifenoli. Le due componenti che apportano fenoli alla birra provengono dallโ€™orzo e dal luppolo. Sebbene il malto dโ€™orzo contenga una quantitร  piรน bassa di fenoli totali per chilo di sostanza secca (da 50 a 100 mg/100g) rispetto al luppolo (oltre il 4%), esso contribuisce dal 70 allโ€™80% dei polifenoli totali della birra. Naturalmente questi sono dati medi. Interessante sarebbe sapere quale sia il range, la distanza fra il minimo e il massimo, e da cosa dipenda, se mai volessimo puntare su una sua gestione a tavolino. Purtroppo, a livello internazionale, la quasi totalitร  delle ricerche si รจ concentrata sulle varietร , senza prendere in considerazione la tecnica di produzione.

Varietร  di orzo e polifenoli

In uno studio effettuato su ben 68 genotipi di orzo (Cai et al. del 2015) si รจ visto che lโ€™acido trans-ferulico libero e il trans-p- cumarico avevano un range da 1,13 a 44,04 ยตg/g e da 0,19 a 3,53 ยตg/g, rispettivamente. Differenze importanti, confermate da moltissime altre analoghe ricerche. Ma una volta scelta la varietร  da coltivare, il contenuto dei polifenoli non รจ certo sempre lo stesso. Sappiamo che ci sono vitigni molto tannici, piรน ricchi di polifenoli, ma non per questo il risultato finale รจ sempre unโ€™alta percentuale degli stessi. รˆ il produttore che ne decide il livello in funzione del vino che vuole ottenere.

Birre e polifenoli. Torbide, limpide, amare

Ma, a prescindere, sappiamo che la quasi totalitร  dei birrai, anche se ultimamente si vedono sempre piรน birre torbide, preferiscono eliminare parte di questi polifenoli, facendoli precipitare con il PVPP (polivinilpirrolidone), per ottenere birre limpide.

Non solo. Adrian Foster, in un saggio presentato al primo International brewres Symposium (2002), lamenta che da quando i birrai hanno deciso di abbassare il livello di amaro nella birra, la quantitร  di luppolo รจ passata da 100 a 50 milligrammi di alfa acidi per litro, diminuendo cosรฌ drasticamente i livelli di polifenoli da 50 a 4 mg/litro. Foster non puรฒ non notare il paradosso di un settore che vuole valorizzare la birra puntando sullโ€™attivitร  antiossidante dei fenoli e contemporaneamente le abbassa intenzionalmente. Foster aggiunge: “lโ€™alta reputazione del vino รจ anche collegata ai polifenoli sani. La tendenza verso un minore amaro nella birra รจ in contraddizione con i potenziali vantaggi per la salute dellโ€™utilizzo di piรน luppolo”.

Ma non sarebbe meglio aumentare la quota fenolica puntando su un orzo ben coltivato, con poche concimazioni e basse rese in maniera tale da ottenere livelli fenolici nella quantitร  voluta?

Gli studi sui fenoli della birra

Nonostante ciรฒ, nella birra si cerca di dare importanza ai fenoli solo per sfruttarne il presupposto ruolo positivo sulla salute umana. Uno studio del 2003 (Vinson et al.) riporta che โ€œi polifenoli della birra sembrano essere responsabili dellโ€™inibizione dellโ€™arteriosclerosi. Ad alte dosi la birra determina una riduzione del colesterolo e dei trigliceridiโ€. Ma le prove sono state fatte su un modello animale e non sullโ€™uomo.

Un altro studio del 2010 (Piazzon et al.) ha studiato i fenoli nella birra, ma sempre facendo un confronto fra le varie birre in commercio. Come se le quantitร  di fenoli per ciascuna tipologia fossero fisse e in relazione a quella specifica marca. Ma non puรฒ essere cosรฌ, proprio perchรฉ la maggior parte dei fenoli derivano dallโ€™orzo, il cui contenuto non viene preso in considerazione e puรฒ essere molto variabile. Le conclusioni del lavoro sono esplicative di questo approccio: “la birra puรฒ rappresentare una parte importante della quota giornaliera di antiossidanti, in particolare sotto forma di acidi fenolici. E tale contributo รจ in relazione al tipo di birra“.

Quindi, da una parte i birrari e gli scienziati puntano sui fenoli per rilanciare lโ€™immagine di un prodotto benefico per la salute e dallโ€™altra, gli stessi birrai, ne abbassano il contenuto eliminandone una parte con il PVPP e ignorando lโ€™apporto fenolico importante che potrebbe dare lโ€™orzo.

Il ruolo dei polifenoli nel sapore del vino

Ma i fenoli hanno solo questo ruolo di antiossidanti? Nel vino sono dei componenti importanti perchรฉ sono i responsabili del corpo, dellโ€™eleganza, oltre che della nota astringenza. Nella birra questo ruolo sembra non confermato. Wannenmacher e col. (2018) hanno scritto una corposa review sul ruolo dei fenoli nella birra. Scrivono: “sebbene lโ€™importanza delle sostanze fenoliche sia stata confermata nel vino come responsabili dellโ€™astringenza e dellโ€™amaro, nella birra questo ruolo รจ controverso”. La cosa strana, almeno per me che non sono un esperto, รจ che ci si limita a parlare, per il vino, solo di astringenza e amaro (?). Ma i fenoli sono responsabili soprattutto del corpo del vino, cosรฌ come nelle altre materie prime sono i principali responsabili del sapore: sono quelli che, quando abbiamo mandato via dalla bocca lโ€™ultima particella di cibo, lasciano una traccia piรน o meno lunga, piรน o meno ampia, piรน o meno variabile del sapore.

Il ruolo dei polifenoli nel sapore della birra

Infatti, se torniamo alle birre limpide, nelle quali la quota fenolica รจ stata in parte asportata, possiamo facilmente notare come il corpo sia totalmente assente. Qualsiasi sensazione scompare immediatamente. E i birrai questo lo sanno. Infatti, chi vuole che la sua birra abbia corpo, interviene nel corso della fermentazione bloccandola in un punto specifico in maniera tale da lasciare una certa quantitร  di destrine (carboidrati, zuccheri).

Morale della favola, i birrai ignorano i fenoli, fonte di antiossidanti e se proprio devono dare un corpo alla birra, ricorrono alle destrine, che sono zuccheri. Sostituiscono quindi un complesso di molecole di grande valore nutrizionale con una sostanza non proprio ben vista nei liquidi gassati.

Oggi poi รจ di moda il luppolo in tutte le sue forme: fatto in casa, due, 5, 10 luppoli. Ma in fondo i luppoli apportano lโ€™amaro e, in qualche caso, qualche nota aromatica.

Ma non รจ meglio concentrare la stessa attenzione sullโ€™orzo? Diminuire le rese per ettaro per ottenere livelli alti di fenoli, caso mai senza lโ€™uso di diserbanti e, perchรฉ no, di concimi di sintesi?

a cura di Roberto Rubino

Nelle prossime puntate di Lezioni di Gusto affrontiamo altri prodotti specifici: le uova e il miele. Infine tireremo delle conclusioni e daremo delle proposte sul fronte agricolo, ovvero su come arrivare ad avere prodotti di qualitร , secondo quello che abbiamo qui definito qualitร .

 

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