La Partita del Cuoco a Torino. Storie di chef che scendono in campo per fare del bene

28 Mag 2019, 17:10 | a cura di
Avete mai visto 68 chef in maglietta e pantaloncini schierati su un campo di calcio? È il “miracolo a Torino” che si è compiuto sabato 25 maggio allo stadio SiSport in occasione della Partita del Cuoco, evento ideato dalla Città del Gusto del Gambero Rosso e dalla delegazione torinese di Slow Food, per raccogliere fondi a favore del Centro di Ricerche sul Cancro di Candiolo.

Il calcio d'inizio di Davide Scabin. Vincono i blu

Nemmeno la pioggia (contenuta, per fortuna), dal secondo tempo, è riuscita a fermare l’entusiasmo degli chef che si solo alternati in campo in una partita di 3 tempi da 20 minuti, calcio d’inizio alla Ronaldo di Davide Scabin del Combal.0 che ha poi continuato a fare un tifo sfegatato a bordo campo. La cronaca della partita registra la vittoria della squadra blu sui rossi, primo goal di Matteo Baronetto chef del Cambio (per i rossi), poi per i blu ha pareggiato Carlo Ricatto della pizzeria Bricks e infine Yari Sità, ex chef di Affini e Rivendita 2 in procinto di aprire un suo locale in Vanchiglia, Yari Taperia y Cocina, ha firmato la rete della vittoria. Premiazione con una pentola in versione coppa per i blu e una padella per i rossi.

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Insieme per la ricerca. Impressioni a bordo campo

Ma il vero risultato della Partita del Cuoco si misura in un altro modo. Innanzitutto con il ricavato, interamente devoluto alla ricerca di Candiolo. E poi con il grande entusiasmo e la voglia di fare squadra dei protagonisti. Che non solo hanno giocato con impegno e passione, ma si sono dichiarati pronti a scendere nuovamente in campo per analoghe iniziative. E in tutti si captava il piacere di stare insieme. In fondo, il mestiere del cuoco è un mestiere solitario, da “uomo solo al comando” e un’occasione di condivisione come questa - e non solo il condividere a tavola – è stata davvero apprezzata da tutti. Lo confermano le dichiarazioni che abbiamo raccolto a fine incontro. Il grazie di Davide Palluda dell’Enoteca di Canale, che si è dichiarato fin d’ora disponibile a future convocazioni. Marco Miglioli del Ristorante Carignano dell’Hotel Sitea, che si è esibito in una “performance ballerina” e non si è risparmiato (alla fine era sudatissimo e paonazzo) spera che “si rifaccia presto, sono sempre disponibile”. Convinto che sia “assolutamente da ripetere” lo chef di Etiko Antonio Giovannitti, che propone un menu “mille mani” per beneficenza e conclude “queste iniziative ti riempiono il cuore”. Molto toccato dall’obiettivo di sostegno della ricerca sul cancro Guido Perino di Casa Amelie. Il gelatiere Riccardo Serra di Tosca rilancia proponendo per la prossima volta la creazione nelle gelaterie torinesi di un “gusto del cuore” da devolvere in beneficenza, e Marco Fierro, neoarrivato pizzaiolo del Mercato Centrale è disposto a portare un forno ai margini del campo e sfornare pizze. Pronto a tornare in campo anche Nicola di Tarsia del Nanetto di Cuneo, che si è temporaneamente appropriato dell’accappatoio degno di Rocky/Stallone (azzurro polvere con le iniziali NB sulla schiena) del suo omonimo Nicola Batavia del Birichin, stesso proposito per Alessandro Mecca di Spazio 7 e Claudio Vicina di Casa Vicina. E anche Christian Milone sarà della partita: "Far del bene non è mai stato così divertente. Aspetto la rivincita il prossimo anno".

Pronti per la seconda edizione

A questo punto la palla – è il caso di dirlo (e ricordiamo che andrà all’asta il pallone firmato dagli chef calciatori per un giorno) - torna agli organizzatori. Alessandra Monda, responsabile della Città del Gusto del Gambero Rosso di Torino, è pronta per una seconda edizione della Partita del Cuoco: “E' stato bello vedere tutti questi professionisti mettersi in gioco con grande generosità ed entusiasmo. In Italia il calcio e la cucina sono da sempre due grandi passioni e non esiste nulla di più contagioso della passione. Intendo mettermi subito al lavoro per la prossima edizione perché questa esperienza, all’inizio piuttosto faticosa, è stata alla fine molto gratificante e ha toccato il cuore di tutti, partecipanti e spettatori. Già in questa prima edizione hanno aderito all’iniziativa e portato i loro prodotti – devolvendo parte del ricavato alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro - le gelaterie Mara dei Boschi e Ottimo!, le birre di Soralamà, l’olio Traldi di Boni Francesca, il riso dell’Azienda Agricola Edoardo Scagliotti, sponsor insieme alla app Eatintime (food delivery 100% italiano nato in Piemonte) che per l’occasione ha distribuito dei coupon sconto con una donazione per la ricerca”.

I ringraziamenti

Ci tengo a ringraziare tutti quelli che hanno reso possibile questa iniziativa di solidarietà, Marco Fedele di Cocina Clandestina e Radio Grp, che ha animato la partita del cuoco con un’avvincente telecronaca e intrattenimento musicale, Kappa che ha vestito gli Chef piemontesi. Grazie al centro sportivo Sisport, Centrale del Latte di Torino e Eeatintime, ma anche Torino Divise, che si è occupato della personalizzazione delle magliette, All Around che ha seguito il videoclip e Farcomi che ha donato il trofeo, una pentola vinta in questa prima edizione dalla squadra blu che sarà consegnata all’Istituito di Candiolo e rimessa in palio il prossimo anno”.

a cura di Rosalba Graglia

foto di Yari Tumiatti

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