L’iniziativa dei ristoranti cagliaritani durante l’emergenza Coronavirus

19 Apr 2020, 10:29 | a cura di
Anche in tempo di emergenza Coronavirus la beneficenza non si ferma. Nasce, anzi, una nuova iniziativa dei ristoratori sardi.

Come sappiamo la maggior parte dei locali sono chiusi, e per il personale è stata chiesta la cassa integrazione. Molti però hanno riacceso i fornelli: i ristoratori cagliaritani cucinano per chi ne ha più bisogno. Cucino io per te è l’iniziativa di Fipe Confcommercio Sud Sardegna e punta a servire 1500 pasti un mese.

L'appello

Cuciniamo per chi ne ha più bisogno è l'appello lanciato dalla Fipe Confcommercio Sud Sardegna che ha attivato un servizio messo in piedi da alcuni ristoratori cagliaritani in collaborazione con il Corpo Militare Volontario della Croce Rossa Militare. Dallo scorso martedì 14 aprile, e fino a sabato 16 maggio, 30 ristoratori del territorio cagliaritano produrranno 50 pasti al giorno per 30 giorni. “In questi giorni siamo alle prese con uno dei momenti più difficili della nostra vita imprenditoriale”, ci dice il rappresentante di Fipe Confcommercio Sud Sardegna Emanuele Frongia, “l'incertezza del Governo sulle azioni che verranno messe in campo in futuro e sui tempi di una riapertura possibile, ci impediscono oggi di programmare, studiare e preparare una ripartenza, tutti siamo in stand-by. In questa situazione, tante persone a Cagliari e nelle zone limitrofe non hanno la possibilità di avere un pasto caldo. Alcuni di loro si trovano in questo momento da soli in quarantena in quanto positivi e impossibilitati anche ad avere un supporto umano e psicologico”.

Il progetto e le regole da seguire

Così 30 ristoratori cagliaritani hanno deciso di riaprire i loro ristoranti per le fasce più deboli, e rivolgono un appello a chi ancora non ha aderito all’iniziativa. “Ogni operatore in base alla propria possibilità indicherà un giorno nell'arco di 30 giorni rendendosi disponibile a preparare 50 pasti, ora possiamo fare poco per le nostre aziende ma possiamo fare tanto per gli altri” prosegue Frongia indicando le regole da seguire per collaborare. “Questi pasti devono essere sporzionati in contenitori singoli forniti all’interno di un contenitore isotermico. Nel coperchio del contenitore deve esserci l’elenco degli ingredienti e allergeni dei prodotti preparati. Gli operatori della Croce Rossa si occuperanno di venire a prendere i pasti e li porteranno a chi ha bisogno”.

Sergio Piredda, Comandante Colonnello della Croce Rossa non nasconde l’entusiasmo: “Il Corpo Militare Volontario della CRI - Sardegna ogni giorno, sette giorni su sette, da oggi consegnerà circa 50 pasti alle persone più indigenti segnalate dalle varie parrocchie cittadine. Il servizio grazie a questa iniziativa partirà in maniera ancora più rafforzata”.

Come partecipare

Il calendario organizzativo non è chiuso e chi vorrà collaborare potrà farlo mandando una mail all’indirizzo [email protected]. L’associazione Tdm 2000, per sostenere l’iniziativa, ha già messo a disposizione 500 euro per l’acquisto dei contenitori isotermici e alcuni volontari che si occuperanno di attendere i pasti fuori dai locali e consegnarli direttamente ai Militari della Croce Rossa. “Una straordinaria prova dei ristoratori aderenti a Confcommercio” ha commentato il presidente di Confcommercio Sud Sardegna Alberto Bertolottile aziende e la nostra organizzazione sono in prima linea perché da tutto questo grande pasticcio non ci sfuggano gli insegnamenti più importanti e cioè il rispetto per il prossimo e il fatto che non se ne uscirà veramente se ognuno di noi, pur colpito duramente, non tenderà la propria mano al prossimo in ogni modo in cui avrà disponibilità per farlo”.

 

 

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