parola di chef

Locatelli contro il divieto di carne coltivata: "Un errore enorme. Abbiamo messo i soldi negli allevamenti intensivi"

In un'intervista a Vanity Fair, lo chef si schiera contro il provvedimento del governo Meloni, nel frattempo l'universitร  di Torino prova ad invertire la rotta

  • 15 Ottobre, 2024

ยซSulla carne in vitro abbiamo fatto un errore enorme, abbiamo messo i soldi negli allevamenti intensivi, che nei prossimi anni saranno il passato e noi non avremo quella ricerca su cui magari saremmo stati i leader nel mondoยป. Non usa mezzi termini, e non รจ la prima volta, lo chef Giorgio Locatelli, nel commentare i provvedimenti risalenti allo scorso novembre con i quali la Camera aveva approvato in via definitiva il Ddl sulla carne coltivata, vietandone la produzione e la commercializzazione in Italia.

La stoccata dello chef

L’occasione dell’attacco contro il provvedimento caldeggiato dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, รจ un’intervista del giudice di Masterchef a Vanity Fair, nella quale Locatelli coglie anche l’occasione per lodare la gastronomia italiana, ยซcopiata, reinterpretata, utilizzata a tutti i livelli, presente in tante nazioni con prodotti di ogni genereยป. Un ยซbeneยป secondo Locatelli, che giร  nel corso della conferenza stampa di presentazione della tredicesima edizione del talent show culinario aveva calcato la mano sulla questione carne in vitro, affermando come ยซci toccherร  comprarla da altriยป, riferendosi al possibile via libera dell’Unione europea alla sua produzione, reiterando il concetto per il quale ยซcon il genio italiano e lโ€™esperienza che abbiamo, avremmo potuto produrre una qualitร  superioreยป.

L’iniziativa dell’UniTo

L’argomento carne coltivata รจ tornato in auge anche dopo la comunicazione dell’universitร  di Torino, attraverso la quale รจ stato rivelato come ยซun team di ricerca di UniToยป abbia ยซattivato una campagna di crowdfunding per finanziare un progetto di studio che ambisce a rivoluzionare la produzione di carne in laboratorio e renderla finalmente una reale alternativa allโ€™allevamentoยป. Nelle casse dell’iniziativa ribattezzata CultMeat sono finora confluiti oltre 10mila euro, raccolti, come si legge ancora nel comunicato, ยซin pochi giorniยป da 235 donatori. Altri 10mila euro verranno invece investiti dall’ateneo. A sostenere i vantaggi della carne coltivata รจ la ricercatrice dell’UniTo, Sveva Bottini, che spiega come essa possa rappresentare ยซuna risposta concreta ai problemi ambientali e culturali che il nostro sistema alimentare attuale non puรฒ piรน ignorareยป. Le fa eco Lรน Casini, membro del dipartimento di Biotecnologie molecolari e scienze per la salute dellโ€™ateneo torinese: ยซLa carne coltivata รจ biologicamente identica a quella che conosciamo, ma viene prodotta con un impatto ambientale estremamente ridotto rispetto a quello degli allevamentiยป.

L’obiettivo del progetto

L’idea alla base del progetto, spiega ancora Casini, รจ quella di ยซsuperare gli ostacoli tecnologici che fino ad oggi hanno reso la carne coltivata difficile da produrre su larga scala, utilizzando sulle cellule suine un sistema efficace giร  testato con successo su cellule umane per la medicina rigenerativaยป. I fondi verranno utilizzati per isolare le cellule staminali suine e per l’acquisto dei materiali necessari per convertirle in cellule muscolari e produrre il primo prototipo di carne coltivata.

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