"Compreremo la carne coltivata da altri, il governo mi ha deluso". La critica dello chef Locatelli

11 Dic 2023, 15:33 | a cura di
"Con il genio italiano e l’esperienza che abbiamo, avremmo potuto produrre una qualità superiore", dice lo chef Giorgio Locatelli parlando della carne coltivata. Ecco cosa ha dichiarato durante la conferenza stampa di Masterchef Italia 2023

«Sono rimasto deluso dal governo quando non ha approvato la sperimentazione della carne in vitro». È lapidario lo chef Giorgio Locatelli alla conferenza stampa di presentazione della tredicesima edizione di Masterchef Italia, di cui sarà ancora una volta giudice.

Giorgio Locatelli a favore della carne coltivata

Lo spunto per parlare del tema della carne coltivata è arrivato quando i tre chef-giudici di Mastefchef sono intervenuti sul tema della sostenibilità ambientale. Locatelli ha detto che ormai da diversi anni, durante le varie stagioni, i concorrenti si sono mostrati inclini alla cucina vegetale, a ridurre l'utilizzo della plastica in cucina e, più in generale, a porre maggiore attenzione all’impatto che il cibo può avere sull'ambiente. A seguire, lo chef ha calcato la mano sulla carne coltivata: «Ci toccherà comprarla da altri», ha detto riferendosi al probabile via libera dell'Unione europea alla sua produzione, e ha aggiunto: «Con il genio italiano e l’esperienza che abbiamo, avremmo potuto produrre una qualità superiore».

Carne coltivata: il divieto in Italia

Il Parlamento italiano a inizio dicembre ha approvato la legge che vieta di vendere e produrre carne coltivata nel nostro paese. Ma la legge rimane in stand by: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha promulgato il provvedimento, si attende solo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dopodiché il ddl entrerà in vigore. Prima di quest'ultimo passaggio, però, l’Europa deve pronunciarsi nel merito. La legge infatti dovrà essere sottoposta alla cosiddetta procedura “Tris”, quella che la Commissione e altri Paesi membri seguono per valutare le leggi che impatto sul mercato unico europeo. Quindi il provvedimento italiano può ancora essere fermato, oppure modificato in maniera considerevole.

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