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Attualitร 

A Napoli c'รจ l'unica pizzeria al mondo nascosta in una chiesa

Un indirizzo unico in via S. Paolo, una traversa di via dei Tribunali, poco distante dalla discesa nella Napoli Sotterranea

  • 12 Gennaio, 2025

Dove cโ€™era lโ€™altare ora cโ€™รจ il forno a vista. E cosรฌ la trecentesca cappella dedicata a S. Maria Porta Coeli รจ diventata la prima chiesa che ospita una pizzeria. Stava lร , in via S. Paolo, una traversa di via dei Tribunali, poco distante dalla discesa nella Napoli Sotterranea, sconsacrata da decenni, riutilizzata prima come bottega e poi come garage. Gli interni devastati dal riuso selvaggio, che tuttavia conservavano le tracce dei decori e dei fregi in stile gotico della volta. Gli esterni con la monofora ogivale intatta e lโ€™affresco con lโ€™effige della madonna che dร  nome alla chiesetta. Sul portoncino dโ€™ingresso un bel giorno comparve lโ€™avviso โ€œAffittasiโ€ e cosรฌ, conseguite tutte le autorizzazioni previste, Salvatore Serino e Salvatore Costagliola, due giovani pizzaioli napoletani, si sono buttati a capofitto nellโ€™impresa. Restaurata, illuminata e arredata con un tocco di eleganza, che rende i tavoli e i divanetti accoglienti e comodi, cinquanta coperti in tutto tra il piano terra e quello superiore, lโ€™antica cappella รจ diventata โ€œSantissima Pizzaโ€. Nomen omen, insomma.

La storia della chiesetta di S. Maria Porta Coeli

La monofora e l’affresco di S. Maria Porta Coeli

Cesare Dโ€™Engenio Caracciolo, un nobiluomo napoletano, scrisse nel 1624 la guida โ€œNapoli Sacraโ€. Ci racconta che la cappella, dapprima dedicata a San Pietro Apostolo, era stata edificata nel 1300 per volere degli Orimina, una famiglia aristocratica, originaria forse di Rimini, molto legata agli Angioini. Nel 1600, quando la madonna, raffigurata nellโ€™affresco dipinto sulla facciata esterna, fu riconosciuta dal culto popolare dispensatrice di tante grazie e numerosi miracoli, la chiesetta fu dedicata a S. Maria Porta Coeli. Ospitava finanche due preti e un chierico stipendiati dal conte Ferdinando Pandone di Ugento che qui fu sepolto. Nei secoli successivi sono andate perse le opere pittoriche e le sculture conservate.

Chi sono Salvatore Serino e Salvatore Costagliola, i due pizzaioli

La sala superiore

Poco piรน che trentenni Salvatore Serino e Salvatore Costagliola sono amici da sempre. Stessa scuola e stesse esperienze di apprendisti pizzaioli. Il primo ha cominciato a mettere le mani in pasta nella pizzetteria del papร  che stava in piazza Nazionale. Poi ha girato un poโ€™ tra Napoli e il nord Italia fin quando ha lโ€™occasione di partire per Londra, ingaggiato da una catena importante di pizzerie. Ha condiviso con il suo amico la proposta e insieme sono partiti per il Regno Unito dove hanno lavorato per oltre dieci anni. Poi il ritorno al Sud, e di nuovo alla ricerca di qualcosa di importante con cui cimentarsi. Ed ecco che avviene il miracolo di via San Paolo. Un bel racconto, insomma, condensato nel motto che campeggia tra le volte a crociera della pizzeria: โ€œThereโ€™s a story behind every dreamโ€, cโ€™รจ una storia dentro ogni sogno!

Che cosa si mangia a Santissima Pizza

Salvatore Costagliola e Salvatore Serino

รˆ una bella sfida accendere il forno qui, a pochi passi dai big di via Tribunali. Che non ha spaventato per niente. La proposta รจ apparsa semplice: creare un locale singolare e raffinato, appena appena defilato dalla confusione che domina sulla via principale nelle ore di punta, per offrire una pausa seduti comodamente a tavola o sui divanetti. E pensare a una pizza che racchiuda tutta la tradizione, ma sia concepita e strutturata con taglio moderno. E allora: impasto indiretto da biga; tenacia al morso che lascia il campo a morbidezza e scioglievolezza; materie prime di altissima qualitร  selezionate con cura e passione.

La pizza “Corso Secondigliano”

E, infine, un menu che porti in carta il viaggio attraverso la gastronomia dei quartieri, ovvero il ricordo delle ricette delle zie e delle nonne dei due pizzaioli che abitavano un poโ€™ qua e un poโ€™ lร  per Napoli. Cโ€™รจ โ€œCorso Secondiglianoโ€, la pizza con fiordilatte, scarole alla monachina, pomodorini confit, alici fresche marinate e noci.

La pizza “Pignasecca”

E poi โ€œPignaseccaโ€ con crema e puntarelle di asparagi, pepe rosa, pop corn di maiale e guanciale croccante; โ€œVia Partenopeโ€ con bisque e sfere di gamberi, crema al prezzemolo, fiordilatte e chips di pane profumato. Non mancano, ovviamente, le tradizionali: โ€œMargheritaโ€, โ€œMarinaraโ€, โ€œDiavolaโ€ e โ€œCapricciosaโ€. Come pure i classici ripieni.

Arancino lime e gamberi e Frittatina con la Genovesa

E i fritti, proposti anche in degustazione per cercare di spiegareย  la sacralitร , ad esempio, della frittatina con la โ€œGenovesaโ€, quel famoso brasato stracotto di carne e cipolla che, prima di essere degustato, richiede la genuflessione. Qui piรน che altrove. Infatti, seppure sconsacrata, questa รจ sempre una chiesa, no?

Santissima Pizza – Napoli Via S. Paolo, 26ย 
Tel. 081 0431137ย  – santissimapizza.it

 

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