Cambia continuamente, stupisceโฆ anche chi ha la fortuna di venirci spesso la trova continuamente diversa, specialmente nellโofferta enogastronomica e in quella legata alla mixology, tra bar, lounge e musica. Non sarร facile, ma in una settimana proviamo a respirarne lโaria e a raccontarvela: magari vi viene la voglia, a fine anno, di regalarvi un giretto gourmet negli States! Nuovi ristoranti in cittร , le grandi insegne tanto acclamate, i vecchiย diner, i roof topย alla moda, gli hamburger (assolutamente al plurale!), la scena dei cocktail bar di assoluto valore, tutto questo insieme fanno di New York una meta gastronomica di grande valore, nonchรฉ luogo dei sogni ed emblema del “nuovo mondo”. Bisogna perรฒ scegliere e andare sul sicuro.
Lโarrivo in cittร non puรฒ che essere inaugurato con un brindisi, ma non uno qualunque bensรฌ scegliendo tra la proposta di quello che รจ stato proclamato il cocktail bar primo classificato nella nuova North Americaโs 50 Best Bars, presentata lo scorso giugno: Attaboy. Per i cultori del genere รจ uno dei place to be, ma per chi non lo conoscesse si sappia che a oggi รจ uno dei bar dove bere meglio di qualunque altro, e lo era anche anni fa quando lo abbiamo visitato collocandolo subito e senza dubbio tra i preferiti in cittร . Questo bar speakeasy nascosto tra le stradine del Lower East Side ha un ingresso totalmente anonimo; si puรฒ bere allโesterno in un dehor semi fatiscente o, molto meglio, allโinterno tra i mattoni nudi tipici di New York: la sostanza non cambia; si puรฒ vivere lโereditร lasciata dal creatore delle nuove strade del bar Sasha Petraske con il suo Milk & Honey aperto nel 1999 che oggi Attaboy ripropone attraverso i gesti dei suoi due piรน importanti apostoli, Sam Ross e Michael McIlroy. Qui si bevono variazioni perfettamente bilanciate di cocktail dellโera del proibizionismo, ma non cโรจ un menu: tutto viene raccontato e proposto a voce. Attaboy non รจ solo un validissimo locale, ma anche la fotografia di una cittร : se, infatti, non a caso il primo bar inglese ha sede allโinterno di un grande hotel, il primato nella cittร a stelle e strisce non poteva che andare a uno speakeasy che del genere porta il certificato di nascita.
Altro gran bel locale รจ il Katana Kitten, bar di ispirazione molto forte, influenze asiatiche americanizzate, tanta tecnica ed empatia coinvolgente; a gestirlo il maestro Masahiro Urushido che propone un menu diviso tra highball, boilermaker e cocktail d’autore: un bar nippo-americano, ibrido tra due formidabili culture del bere a cui viene riservato lo stesso rispetto e importanza. Un esempio? LโHinoki Martini che fonde alla perfezione lโOriente con lโOccidente. Cambiando ancora stile ma mantenendo alta lโasticella ci si sposta a Brooklyn che continua a essere particolarmente attiva dal punto di vista dellโospitalitร ; qui gli imperdibili sono il Leyenda della colonna July Reiner, il Long Island Bar guidato dallโinimitabile Toby Cecchini in pieno stile โBrooklyn styleโ dove scoprire gli ingredienti del mondo e il Clover Club nellโelegante Smith Street di Boerum Hill che colpisce con il suo stile tutto classico fatto di sedie in pelle, legni scuri, pareti con mattoni a vista, soffitti in lamiera pressata e invoglianti cocktail.
Ma andateci piano, la settimana รจ lunga e bisogna gustarla a pieno senza affaticarsi; dunque, il consiglio รจ intervallare grandi cocktail bar a grandi pasti: molto diversi tra loro ma tutti soddisfacenti da colazione a cena. Il buongiorno si vede dalle uova alla Benedict da ordinare al Sarabethโs soprattutto durante i primi giorni in preda alla fame da jetlag: qui le colazioni sono cosรฌ ricche e sostanziose (vedi le omelette o i butter pancakes, per esempio) da riuscire a compensare ogni sbalzo spazio-temporale. Per chi ama il pastrami, beh รจ nella cittร giusta essendo quello con il pastrami uno dei panini piรน celebri della cucina di New York. Il piatto a base di carne di manzo sotto sale marinato con spezie e affumicato, tipico della cucina kosher, riesce a competere con i lussuriosi hamburger e mantiene basso il costo e alta la qualitร . Per uno dei migliori lโinsegna a cui dirigersi รจ 2nd Avenue Deli, vera istituzione per i cultori del pastrami situato in zonaย Midtown: viene servito con la giusta farcitura non troppo eccessiva, fettine sottili e uniformi suddivise in tre strati. Per i puristi del genere, cโรจ poi Katzโs Delicatessen dove i panini sono serviti in maniera tradizionale con pane di segale e cetriolini conditi alla senape. Infine, ma non ultimo, il Dicksonโs Farmstand Meats allโinterno del Chelsea Market dove godere di unte e bisunte preparazioni in pieno stile stelle e strisce. Ma per una buona e originale dose di storia materiale newyorkese, รจ da Le Bombonniere che bisogna recarsi: sempre lรฌ da novantโanni, nella sua semplicitร , a servire caffรจ, donuts, sandwich, pancake e quantโaltro arrivi dalla cucina di questo diner vecchio stampo il cui motto รจ unpretentious normalcy is the whole point, ovvero lโessenziale รจ la normalitร senza pretese! Marina, cameriera peruviana qui da decenni, sarร pronta a servirvi e raccontare cosa รจ accaduto negli anni fuori e dentro questo angolo di storia americana.
Per chi invece non vive New York senza i suoi locali mondani e ร la page, dovrebbe fare un salto al Moxy East Village, hotel in cui cenare al ristorante Cathe?drale con la sua atmosfera suadente e una cucina variopinta che spazia nel Mediterraneo, dove lo chef Jason Hall fa la differenza con il suo tocco che parla della cucina costiera del sud della Francia, con punte tra Spagna e Grecia in una cornice davvero affascinante. Arrivare e cenare qui vuol dire anche vivere la brezza serale del The Ready Rooftop Bar in cima allโedificio tra musica, luci colorate e numerosi drink (senza esagerare con i turni dedicati agli shot di tequila). E ovviamente non poteva mancare il richiamo della madre patria perchรฉ, si sa, cโรจ sempre qualche inossidabile italiano che ha bisogno dei sapori di casa anche dallโaltra parte del mondo: Cecconiโs si trova nel piccolo quartiere diย Dumbo, nel distretto di Brooklyn, dove non solo si mangia a due passi dallโacqua, comodi sui divani allโesterno guardando il ponte piรน famoso della cittร , ma si puรฒ anche godere del cocktail pairing proposto dal barman Filippo Baldini. Dunque, una bella pizza Margherita con un fresco Picante De La Casa a base di cazadores peposado, lime, agave, peperoncino e coriandolo.
a cura di Giovanni Angelucci
QUESTO ร NULLAโฆ
Nel nuovo numero del Gambero Rosso cโรจ molto di piรน: gli indirizzi delle tavole (piรน o meno โgourmetโ) attorno alle quali ci siamo seduti; che abbiamo scoperto e sulle quali abbiamo bivaccato, senza indugio! Ma anche una full immersion nei migliori bar di quartiereโฆ.
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