Off topic? No, la seta รจ strettamente legata ai gelsi. Ce lo racconta Domenico Vivino, fondatore, insieme a Giovanna Bagnato e Miriam Pugliese, della Cooperativa Nido di Seta.
โAbbiamo deciso di ritornare e restare in Calabria, partendo dalla nostra terraโ. Racconta orgoglioso Domenico. La loro terra รจ San Floro, un piccolo paese di cinquecento anime in provincia di Catanzaro – San Floro, tra l’altro รจ anche il paese di Stefano Caccavari e del suo progetto Mulinum โ famoso un tempo per la coltivazione di gelsi destinati alla bachicoltura. โCatanzaro fino alla fine dellโ800 รจ stata la capitale della seta, e attorno ad essa si era formato un circuito produttivo che tracciava una โvia della seta calabreseโ, un corridoio che congiungeva la costa tirrenica a quella ionica. E nei paesi circostanti si producevano i gelsi e la seta greggia: da alcune fonti, consultabili presso lโArchivio di Stato di Catanzaro, le famiglie contadine di San Floro, allevavano milioni di bachi da seta, di razza indigena, producendo circa 1.400 chili di bozzoli!โ. Un’attivitร che i tre giovani hanno ripreso in mano nel 2014, riqualificando un terreno in completo stato d’abbandono.
โAbbiamo presentato al comune – che aprรฌ giร un bando nel 1998 al quale, perรฒ, non partecipรฒ nessuno โ un progetto di riqualificazione per prendere in gestione le 3mila piante di gelsi presenti in paese. Dopo l’ok ci siamo fatti svelare i segreti della gelsibachicoltura dagli ultimi eredi di questa tradizione, ovvero gli anziani del paese. Dopodichรฉ abbiamo seguito un corso di formazione al Sericulture Instiute in Thailandia, scoprendo metodi di lavorazione serica meno convenzionali, e siamo volati in Messico per scoprire nuove tinture naturaliโ. ร cosรฌ che รจ nata la Cooperativa Nido di Seta. Ma come si allevano i bachi da seta?
Ritornando all’inizio, la cosa fondamentale da sapere รจ che esiste un rapporto simbiotico (o meglio di dipendenza) tra gelsi e bachi. โI bachi mangiano solo le foglie di gelso. Certo, ora in natura non si trovano piรน i bachi sulle foglie – siamo noi che portiamo loro le foglie per nutrirsi โ ma questo rapporto non รจ cambiato nei secoliโ.
Piccola intro su come si allevano i bozzoli: โPer poter iniziare bisogna avere i semi dei bachiโ si chiamano cosรฌ le piccolissime uova โnoi li abbiamo ottenuti sia dalla sede Crea di Padova, che conserva un patrimonio di circa 190 razze di baco da seta, sia da alcuni parenti che hanno continuato negli anni a conservarliโ. Ottenute le uova, queste vengono messe in incubazione in strutture chiuse, durante il periodo di primavera, quando i bachi hanno a disposizione cibo per poter campare. โUna volta schiuse, le larve iniziano a nutrirsi esclusivamente delle foglie di gelso e, raggiunto il peso ideale, le larve diventate bachi, smettono di mangiare e iniziano a costruire con la loro bava il famoso bozzoloโ.
Per ottenere i fili di seta, i bozzoli vengono messi in una pentola di acqua calda in modo che la colla (sericina) secreta dal baco si sciolga
ร dal bozzolo che si ottiene la seta. โIl bozzolo รจ pronto dopo quattro o cinque giorni, e dopo una decina di giorni la falena lo buca per poter uscire. In questo intervallo di tempo, parte dei bozzoli li essicchiamo per ottenere la seta, e parte li teniamo per conservare la biodiversitร : attualmente abbiamo 5 varietร che noi riconosciamo dai colori. C’รจ il bozzolo giallo, il giallo oro, il giallo verde, quello rosa antico e il biancoโ. Ognuno รจ, in pratica, un filo continuo di seta che va dai 900 fino ai 2mila metri. Il quale verrร unito ad altri a seconda dello spessore del filato che si vuole ottenere.
Dopodichรฉ si passa a tessere. โAnche la nostra produzione tessile rispecchia ancora la tradizione artigiana. Il filo dโoro viene lavorato su antichi telai a quattro licci e tutti i capi vengono colorati con prodotti naturali come il papavero, la mora di gelso, la cipolla di Tropea, i fiori di ginestra, il mallo di noce, rispettando cosรฌ il concetto di sostenibilitร ambientaleโ. Che poi il rispetto all’ambiente lo si vede anche nella coltivazione in biologico dei gelsi, โanche perchรฉ il baco รจ sensibilissimo ai pesticidiโ.
Le colorazioni naturali: tartufo nero di Calabria, bacche di sambuco e iperico
E con tutti questi gelsi, oltre a colorare i tessuti, che fate? โVendiamo le more sfuse e produciamo delle confetture extra, mentre con i frutti del Morus Nigra, annoverati nella categoria dei frutti perduti, facciamo il Moretto, un liquore alle moreโ. E cosรฌ, tra la gelsibachicoltura, la produzione tessile e quella di confetture e liquori, oggi la cooperativa dร lavoro ad altre sette persone.
โร un progetto che sta funzionando, che ci dร da vivere e porta in questo piccolo paese del dimenticato meridione moltissimi visitatori. Solo lo scorso anno, grazie alle visite turistiche che organizziamo, sono arrivate 6.500 personeโ.
Una storia per una volta positiva, di giovani coraggiosi ritornati alla terra e al paese d’origine solo dopo aver visto il mondo e aver aperto le proprie menti. E solo dopo essersi costruiti, girando per il pianeta, le competenze necessarie a fare bene e a emergere nella propria nicchia.
Cooperativa Nido di Seta – San Floro (CZ) – via Regina Elena โ 3208968663 – nidodiseta.com
a cura di Annalisa Zordan
Niente da mostrare
Resetยฉ Gambero Rosso SPA 2025 – Tutti i diritti riservati
P.lva 06051141007
Codice SDI: RWB54P8
registrazione n. 94/2021 Tribunale di Roma
Modifica impostazioni cookie
Privacy: Responsabile della Protezione dei dati personali – Gambero Rosso S.p.A. – via Ottavio Gasparri 13/17 – 00152, Roma, email: [email protected]
Resta aggiornato sulle novitร del mondo dell’enogastronomia! Iscriviti alle newsletter di Gambero Rosso.