Non รจ bordeaux, come sarebbe facile immaginare una casa cantoniera. Ma rosa, di una rilassante tonalitร pastello perfettamente in tema con l’idea che sta dietro alla nascita di Motelombroso, villino di campagna sulla sponda del Naviglio Pavese, non troppo distante dalla cittร . Un rifugio dedicato a cibo, vino e otium, come piace raccontare ai suoi nuovi proprietari, Alessandra Straccamore e Matteo Mazza, coppia nella vita e da qualche mese insieme alla guida del progetto. Tutto รจ iniziato piรน di un anno fa, quasi per caso, dall’amore a prima vista per quell’ex casa cantoniera adibita al controllo delle chiuse del canale, per assicurare la navigazione tra Milano e Pavia. Un luogo da ripensare come centro di ospitalitร , nel rispetto di una storia che ha regalato belle sorprese durante i lavori di ristrutturazione. La piรน evidente, un affresco riscoperto sulla parete di quella che oggi รจ la sala bar, convive ora con il bancone moderno disegnato da Stefano Bongiorno, che ha seguito i ragazzi in fase di progettazione, selezionando per loro anche le opere d’arte che arricchiscono Motelombroso. Alla fine della primavera scorsa, l’apertura in sordina, con l’intenzione di trasformare questa casa rosa alla prima periferia di Milano โ che nel frattempo รจ diventata anche l’abitazione di Alessandra e Matteo – in un ritrovo per chi vuole ritagliarsi un po’ di tempo per sรฉ, tra un bicchiere di vino, un aperitivo sul prato, una cena tra amici.
L’accoglienza non potrebbe essere migliore: circondato dal bel giardino con alberi da frutto e un boschetto di bambรน, Motelombroso ha davvero le potenzialitร per trasferire il concetto di otium umanista ai giorni nostri. Tanto piรน che l’idea di Alessandra e Matteo รจ quella di lasciare una certa libertร di movimento agli ospiti: โGodere del giardino รจ cosรฌ piacevole che abbiamo pensato di non vincolarlo alla prenotazione di un tavolo. In giardino si potrร sempre sorseggiare un bicchiere di vino, sdraiarsi sul prato e consumare alcuni dei prodotti che abbiamo in menuโ. All’interno, invece, e nella green house vetrata ricavata tra gli edifici storici, il ristorante vero e proprio puรฒ ospitare fino a 40 persone, al momento solo a cena, anche a pranzo durante il weekend. Dunque Motelombroso – che spesso ospiterร anche eventi culturali, appuntamenti musicali, degustazioni – รจ in primo luogo un ristorante, dove cibo e vino assumono pari importanza (a Milano la cosa sta diventando una buona abitudine), in quanto espressione del saper fare artigiano.
E infatti il menu mette al centro l’ingrediente, ma ancor prima chi l’ha prodotto: โPartendo dall’unicitร delle materie prime grezze o lavorate che selezioniamo, costruiamo i piatti. E con naturalezza recuperiamo una memoria del gusto che deriva dalle nostre origini, dal percorso che abbiamo fatto fin qui, dalle persone che incontriamoโ. La proposta gastronomica di Motelombroso, infatti, รจ frutto di stimoli diversi. Alessandra e Matteo hanno lavorato in passato al Cortile della Food Genius Academy, seguendone eventi (lei) e sala e cantina (lui). Da quell’esperienza arriva anche Nicolรฒ Scaglione, che al progetto presta la sua grande esperienza di selezionatore di materie prime sul territorio italiano. In sala con Matteo, che per la cantina ha giร riunito circa 300 etichette di piccoli produttori, c’รจ un ragazzo in arrivo dall’esperienza di Exit; con loro, la sorella di Alessandra. Che a propria volta, originaria di Frosinone, somma diverse esperienze di vita: imparentata con la famiglia di Dolcemascolo – nota pasticceria del capoluogo ciociaro – รจ cresciuta con i maritozzi ripieni di panna e uvetta di suo zio. Avvocato di formazione, รจ anche tra i fondatori della onlus Equoevento, startup antispreco nata qualche anno fa per recuperare il cibo in eccesso di eventi e banchetti e distribuirlo a mense e centri d’accoglienza. Elementi, questi, tutti confluiti in qualche modo nel progetto Motelombroso: la cucina, affidata a due giovani chef, sposa la causa dell’economia circolare, valorizzando prodotti altrimenti destinati allo scarto. Come lo storione โ servito fumรจ, con crema di nocciole, fico e tartufo nero (21 euro) โ prezioso per le uova da cui si ricava il caviale, ma raramente utilizzato per le sue carni. O la carne di pecora bergamasca allevata allo stato brado (da Vanni Forchini), che diventa una pecora pulled con cavolo marinato e crema di scalogno al burro (18). Con la stessa sensibilitร ci si accosta all’oca, nutrita a latte e miele da Michele Littamรจ, da cui ricavare un foie magret, e proposta pure come piatto principale in tre consistenze.
La carta si sviluppa in piรน sezioni, a prezzi non proprio popolari. Cominciando dai prodotti serviti cosรฌ come sono – selezione di formaggi con bagoss della famiglia Buccio, storico ribelle di Cristina Gusmeroli e Castelmagno di Des Martin (14) o salumi di maiale dei Nebrodi di Ninone (22) โ e dalle conserve, โmaterie prime che sottoponiamo a trasformazioni minimeโ, tra giardiniera (7) e salmerino affumicato (11). Capitolo a parte รจ riservato ai maritozzi (18 euro, per 90 grammi d’impasto), in omaggio alla passione d’infanzia di cui sopra: โL’impasto รจ quello dolce di Dolcemascolo, i ripieni invece sono salati, e li facciamo noi, dal lobster alla pecoraโ. Tra gli antipasti โcucinatiโ, il Maialtonnรจ con la Mora romagnola di Giovanni Zavoli (19), il Comodino (ricetta sabauda โ Matteo รจ di Torino โ che recupera creste di gallo e durelli di pollo, 16), popcorn di lumache (18). I primi sono raccontati a voce; si spazia dal raviolo aperto con guazzetto di capesante all’insalata di riso โai due risiโ di Carlo Zaccaria, con verdure di Cascina Fraschina.
E poi filetto di bianca romagnola โal mareโ (con bisque di crostacei, 35), coniglio rollรจ con salsa satay, mela e finocchio (19), uovo pochรฉ con fonduta, finferli, tartufo nero (16). Presto dovrebbe esordire anche un menu degustazione, โda proporre anche nella saletta privata al primo piano, che puรฒ ospitare fino a 6 commensali, seguiti da un cameriere dedicatoโ. Il pane รจ quello di Crosta, prodotto dal giovane maestro Giovanni Mineo. Al momento, dunque, il menu si alimenta di circa 70 diversi piccoli fornitori, โuna bella sfida, ma speriamo di farcelaโ. Il bar, invece, serve cocktail classici, ampia selezione di gin e vodka, armagnac, whisky e distillati. Si apre dalle 19 all’1, sabato e domenica dalle 12 all’1, con orario no stop.
Motelombroso – Milano – Alzaia Naviglio Pavese, 256 – pagina Fb
a cura di Livia Montagnoli
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