Come cambia e riparte il mondo del vino a Oriente dopo il virus

15 Apr 2020, 16:57 | a cura di
Da una parte la Cina, primo Paese proiettato verso la ripresa (anche dei consumi), dall'altro la Nuova Zelanda che ha iniziato la vendemmia in pieno lockdown. รˆ il momento di nuovi modelli, nuovi canali e nuove misure: in che modo tutto questo si ripercuoterร  sul costo dei vini?

Niente sarร  come prima. Non solo in Italia, ma anche nel resto del mondo. E il vino non fa eccezione: tanti i cambiamenti in corso, dalla coltivazione della vite al consumo, dall'esportazione alla distribuzione.

I protocolli di lavorazione ma anche di vendemmia, per esempio, presentano costi molto maggiori causati dal mantenimento della distanza sociale tra lavoratori, dalla necessitร  della continua igienizzazione delle attrezzature e del controllo sanitario della manodopera. In che modo questo si ripercuoterร  sul costo dei vini?

In contemporanea, cresce l'interesse verso l'e-commerce, mentre i consumi a poco a poco tornano a crescere.

Per approfondire abbiamo interpellato importatori, produttori, distributori di vari Paesi del mondo ai quali abbiamo chiesto di raccontarci la realtร  che stanno vivendo. Iniziamo da un giro virtuale in Oriente (sul prossimo numero, ci focalizzeremo sul mercato occidentale): dalla Cina โ€“ passando per la sua porta d'accesso: Hong Kong โ€“ fino a Singapore e con una deviazione in Nuova Zelanda, dove siamo in piena vendemmia.

Cina: la crisi selezionerร  la struttura distributiva

โ€œIl Governo cinese da fine gennaio 2020 ha reagito con misure stringenti per il contenimento del virus, bloccando lโ€™intero Paeseโ€ ci racconta Alessio Fortunato, business consultant presso Asia Consultant โ€œOra lโ€™economia รจ ripartita e da metร  marzo esistono giร  misure a supporto delle aziende. Lo scorso 10 marzo il General Administration of Customs ha stabilito le linee di condotta a supporto delle aziende importatrici che sono state colpite dal bloccoโ€. Tra le misure adottate, c'รจ anche quella che riguarda i prodotti importati che non sono stati dichiarati in tempo durante il periodo di fermo e che possono essere esenti dalle violazioni per il ritardo delle dichiarazioni. Le aziende, infatti, possono richiedere unโ€™estensione di 3 mesi per il pagamento delle imposte.

โ€œComplessivamenteโ€ continua Fortunato โ€œil business del vino รจ ripartito e gradualmente sta ritornando alla normalitร , anche se in minor volume di vendita e valore, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La previsione รจ che i consumi di vino aumenteranno sempre di piรน nei prossimi mesi sino a fine d'annoโ€. Secondo International Wine and Spirit Research la Cina, con fatturati superiori 21 miliardi di dollari Usa, รจ il piรน grande mercato mondiale per la vendita di bevande alcoliche online. โ€œTuttavia, non cโ€™รจ stato un aumento esponenziale come in altri Paesi, delle vendite durante questo periodo. I target di consumatori che utilizzano questo canale รจ formato da persone che conoscevano giร  i brand e che, quindi, sono alla ricerca di un prodotto mirato. Altro fattore caratterizzante รจ la fascia di prezzo e in questo caso il consumatore non conosce i brand ma acquista solamente perchรฉ gli sembra un prezzo competitivo confrontandolo con i feedback di altri utentiโ€.

Per quanto riguarda le importazioni, ci sarร  una selezione naturale: โ€œSolo gli importatori con una strategia chiara, a medio-lungo termine, con un focus specifico rispetto ai cambiamenti repentini dei consumatori cinesi, riusciranno ad essere competitivi. Molti professionisti cinesi stanno imparando da questa esperienza che organizzarsi in maniera piรน solida e strutturata, รจ fondamentale per il mercato. Le aziende italiane dovranno guardare alla Cina con grande interesse, considerando che a livello globale รจ il primo mercato che ha ripreso la sua crescita e che sta avendo un grande aiuto dal Governo per ripristinare lโ€™incremento dei consumiโ€.

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Hong Kong: l'hub cinese pronto a ripartire

Stesso discorso vale per la porta d'ingresso al mercato cinese: โ€œรˆ chiaro che le contromisure adottato dal Governo, insieme alle elevate abitudini civili e sanitarie dei cittadini, ha reso anche Hong Kong un esempio per il mondo, su come gestire e minimizzare le conseguenze del contagio senza bloccare le persone e chiudere tutte le attivitร  commercialiโ€, spiega Raimondo Romani della casa d'aste Gelardini & Romani Wine Auction Ltd, secondo cui Hong Kong (dove ha sede la sua societร ) โ€œsta mantenendo il suo ruolo di cittร  leader mondiale per il consumo di vino di qualitร . Dopo il Covid -19โ€ continua โ€œnulla sarร  piรน lo stesso e ciรฒ comporterร  dei cambiamenti anche nelle aziende vinicole. A mio avviso, lo sviluppo delle vendite online รจ sempre stato sopravvalutato negli ultimi 20 anni e la situazione attuale รจ la prova che รจ un canale importante ma non supererร  la vendita HtoH (da uomo a uomo). Quanto al futuro, l'industria vinicola sta giร  reagendo, ma รจ troppo presto per vedere chi sta scegliendo la strategia giusta: i cambiamenti costeranno molto e prima di ottenere di nuovo buoni profitti, ci vorrร  del tempoโ€.

Paolo Ponghellini, general manager di vignetteduvin.com, sito che vende i piรน grandi vini del mondo (tra cui molti italiani), รจ molto netto: โ€œIl business del vino รจ morto: va un po' meglio per l'e-commerce, ma in generale i volumi sono diminuiti del 70%. Non credo, perรฒ, a grandi cambiamenti perchรฉ c'รจ ancora una netta separazione tra il vino commerciale e quello dei clienti privati. Hong Kong puรฒ reagire rapidamente (6 mesi, un anno), ma il nostro problema maggiore saranno le tensioni sociali dopo la fine del virus". Keti Mazzi, รจ brand manager Middle East Asia Pacific di Tasca d'Almerita. "La popolazione di HK era giร  abituata a fenomeni del genere (vedi epidemia Sars; ndr), quindi non ha sottovaluto la situazione รจ sin dallโ€™inizio si รจ blindata in casa"ย  ci spiega "Le vendite di vino stanno soffrendo ovunque, nonostante la ripresa di fine febbraio, prima dell'ulteriore fermo dopo i rientri dallโ€™Europa nel mese di marzo. Hotel, pub e bar sono chiusi, mentre i ristoranti, seppur con delle limitazioni, provano a continuare ad avere un decente turn over. Si puรฒ direโ€ continua โ€œche il line selling and private deliveries hanno aiutato a non far dimenticare il vino. L'online รจ esploso perchรฉ non c'รจ la possibilitร  di vivere la cittร  come prima, ma i cittadini di Hong Kong non sono molto avvezzi a cucinare in casa: amano passare tempo fuori a provare cucine e ristoranti differenti. Credo, quindi, che se per giugno non ci saranno ricadute, Hong Kong sarร  una cittร  ricca di voglia di vivere ed entusiasta di tornare ad avere la propria vita sociale".

Singapore, al via la quarantena

Diversa e di qualche settimana indietro appare la situazione a Singapore. Questa cittร -stato rappresenta, per i vini e spumanti italiani, il quinto mercato asiatico in valore, dopo Giappone, Cina, Hong Kong e Corea del Sud. In particolare, nell'ultimo decennio, ci sono stati importanti incrementi sia in volume che valore. Clinton Ang, owner e managing director Corner Stone Wines, racconta che a Singapore "dalla scorsa settimana รจ stata dichiarata la quarantena per 14 giorni. Ora tutti i bar e in generale tutti i luoghi di intrattenimento, sono chiusi. Il business del vino รจ, quindi, in perdita dal 50 al 70%; la nostra attivitร  in calo del 50% in febbraio e marzo, e prevediamo di peggiorare in aprileโ€. Anche in questo caso, il ruolo dell'e-commerce appare inevitabile. โ€œIn futuro ci sarร  sicuramente uno spostamento verso le vendite online, ma confidiamo in una ripresa rapida, pur consapevoli che ci vorranno ancora mesiโ€.

La testimonianza dalla Cina. Il difficile lavoro in campagne e in cantina dopo il Covid-19

Nello Shandong abbiamo potuto riprendere il lavoro in azienda lo scorso 10 febbraio, giusto in tempo per finire la potatura iniziata a inizio gennaio. Abbiamo subรฌto una riduzione del personale - molti non sono potuti rientrare dai villaggi ancora in quarantena โ€“ e abbiamo iniziato qualche imbottigliamento giร  programmato e per il quale avevamo disponibile il materiale necessario. Infatti, molti fornitori (di bottiglie, tappi, etichette, packaging in generale) hanno ripreso l'attivitร  solo successivamente รจ ciรฒ ha comportato dei ritardi.

Attualmente stiamo lavorando seguendo un attento e giornaliero protocollo di controllo di tutto il personale (obbligo di mascherina, disinfezione mani all'entrata/uscita, controllo e registrazione della temperatura corporea... ecc) e disinfestazione di tutta l'azienda con l'obbligo di comunicazione dei dati giornalieri agli organi di controllo e sicurezza locali. Una ripresa rallentata e controllata, insomma. Il blocco del Paese ha interessato uno dei momenti piรน importanti per il consumo di vino in Cina e di conseguenza alcuni distributori che nei mesi precedenti avevano riempito i magazzini, oggi si ritrovano uno stock considerevole da vendere.

A distanza di quasi due mesi dal riavvio, stiamo tornando solo ora ad avere contatti con i nostri distributori e a ricevere un cauto interesse: stiamo proponendo l'annata 2018 dei nostri rossi. Credo che solo quando la situazione sarร  totalmente sotto controllo - ossia quando le persone potranno uscire, andare al ristorante, viaggiare, riprendere una vita sociale โ€˜normaleโ€™ e senza rischi - si potrร  tornare pienamente attivi con le vendite e sarร  un buon momento per il settore, perchรฉ la gente vorrร  tornare a vivere sia in Cina sia nel resto del mondo.

Denise Cosentino, enologa Chรขteau Nine Peaks

Nuova Zelanda, lockdown e vendemmia

Ci spostiamo adesso in Nuova Zelanda, sotto la guida di Angelo Minelli, wine specialist di Wine Searcher in Auckland. โ€œDalle 23.59 di mercoledรฌ 25 marzoโ€ ci dice โ€œla Nuova Zelanda รจ entrata in lockdown, il piรน grande sconvolgimento sociale che questo Paese ha vissuto in tempo di pace. Pur avendo pochi casi a livello nazionale, si รจ deciso di prevenire, chiudendo le frontiere e tutte le attivitร  economiche non essenziali per un periodo di 4 settimane, estendibili se il livello di contagio non si ridurrร . Contemporaneamente รจ stato varato un tempestivo piano di sostegno diretto alle persone che hanno temporaneamente perso il loro lavoroโ€. Intanto, perรฒ, la vendemmia รจ in pieno svolgimento: โ€œSi tratta di un'annata eccezionale, sotto tutti i profili, soprattutto della qualitร โ€ rivela Minelli โ€œMa i severi criteri igienici e il mantenimento della distanza tra i lavoratori, stanno creando un forte rallentamento delle operazioni con un incremento dei costi di produzione che si rifletterร  sul prezzo finale del prodotto. Inoltre, l'utilizzo di ulteriori precauzioni come disinfettanti e dispositivi di protezione individuale, si stanno aggiungendo agli onerosi costi di produzione giร  descritti e alla chiusura dei punti vendita e dei punti di ristoro aziendaliโ€. Come sta avvenendo in Italia, anche in NZ le vendite risultano azzerate in Horeca, mentre si assiste ad una crescita nei supermercati: โ€œIn particolareโ€ prosegue Minelli โ€œquelli che vendono vino hanno visto incrementare esponenzialmente le vendite". Bene gli entry level (prezzo medio 12/15 Nzd), mentre i vini premium (sopra i 25 Nzd) hanno subรฌto un arresto. Per il mercato estero si stimano delle perdite tra il 30% il 40%. โ€œCredo che la crisi abbia accelerato un cambiamento necessario nel mondo del vinoโ€ conclude โ€œcon la risorsa online che dovrebbe essere incentivata per rendere piรน fruibile il prodotto. Anche il mondo social puรฒ essere utile per promuovere e fidelizzare i consumatori, attraverso immagini, degustazioni, descrizioni di territori e racconti di storie. Bisogna cogliere l'opportunitร  per 'reiventare' delle modalitร  di vendita piรน performanti e flessibili. Certo la grande incognita oggi รจ sapere quanto durerร . Per ripartire quanto primaโ€.

10 linee guida per lo svolgimento della vendemmia in Nuova Zelanda

Tante, dettagliate e anche costose, sono le misure indicate dall'associazione New Zealand Winegrowers per la vendemmia in corso. E chissร  che non diventino un vademecum anche per i prossimi mesi in Italia.

1 Il lavoro in vigna e in cantina sarร  organizzato in modo da garantire che il personale non infranga le regole di distanziamento sociale

2 Importanza fondamentale dell'igiene personale

3 Ove possibile, il personale vivrร  in un alloggio isolato. Dove ciรฒ non รจ possibile, bisogna garantire percorsi sicuri per il raggiungimento di sistemazioni abitative separate, con i singoli diari giornalieri e conservando il dettaglio di ogni interazione esterna

4 I lavoratori di etร  superiore a 70 anni sono tenuti a rimanere a casa, cosรฌ come i lavoratori con condizioni di salute a rischio o con familiari vulnerabili

5 Tutte le stoviglie e gli utensili alimentari saranno unici per quella persona

6 Gli asciugamani di lino saranno riciclati secondo le linee guida del Ministero della Salute in termini di temperatura e disinfezione

7 I tempi di inizio e di fine lavoro sono scaglionati per garantire che le squadre e i turni non si incontrano. Nessuna socializzazione o incontro da parte dei dipendenti in cambio turno. Quando si esce, spostarsi rapidamente fuori sede o nella propria area di alloggio separata.

8 Le pause di riposo sono scaglionate (per ridurre il numero di lavoratori in un unico posto) e i lavoratori sono incoraggiati ad andare fuori, osservando le regole di distanza

9 Ogni squadra indossa un giubbotto di colore o un altro identificatore visibile (rosso/verde/blu) in modo di renderlo immediatamente identificabili. Il manager deve evitare di avere contatti con piรน squadre

10 Le attrezzature e i macchinari (ad es. cassoni; recipienti; cabine di veicoli, volanti e maniglie delle porte) vengono regolarmente disinfettati utilizzando uno spray disinfettante, alcol denaturato, salviette antivirali o una soluzione di candeggina

a cura di Andrea Gabbrielli

 

Articolo uscitoย  sul numero diย ย Tre Bicchieri del 9 aprile

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