Food Tech

QR code nell'etichetta: un milione di euro per vini Dop, Igp e bio

Il contributo destinato ai produttori di vino sarร  un importante incentivo per innovare: l'etichetta elettronica potrebbe essere la soluzione ideale per adeguarsi alle nuove direttive europee ma anche uno strumento importante per raccontare i propri prodotti.

  • 22 Giugno, 2022

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Contributo di un milione di euro per QR code su etichette vini Dop, Igp e bio

Un contributo per singola azienda, compreso tra 10mila e 30mila euro, a favore dei produttori di vino Dop, Igp e biologico che svolgono anche attivitร  enoturistica e agrituristica e vogliono innovarsi in ambito digitale. Lo prevede lo schema di decreto approvato circa una settimana fa dalla Conferenza Stato-Regioni, di concerto col Ministero del Turismo, che mette a disposizione un milione di euro per il 2022. โ€œAnche se รจ una cifra contenutaโ€ ha sottolineato il sottosegretario Mipaaf con delega al vitivinicolo, Gian Marco Centinaio โ€œpermetterร  di realizzare progetti innovativiโ€. Si punta a utilizzare i moderni sistemi digitali come il QR code sulle etichette โ€œper favorire la promozione dei territori e valorizzare le antiche tradizioni legate alla cultura enogastronomica del nostro Paeseโ€.

Secondo lโ€™intesa raggiunta in Stato Regioni, tutta la filiera agroalimentare disporrร  anche di 15 milioni di euro per il sostegno alla commercializzazione dei prodotti a marchio Ue e per azioni di comunicazione su origine, proprietร  e qualitร  dei prodotti a denominazione, sia che si tratti di cibo che di vino. E il QR code รจ uno strumento che permette ai produttori di raccontarsi e raccontare i loro prodotti in modo diretto, sfruttando progetti innovativi che sono nati anche in risposta ai nuovi obblighi europei in vigore dal prossimo anno in materia di informazioni al consumatore.

etichetta elettronica vino

Lโ€™obbligo dal primo gennaio 2023

A partire dal primo gennaio 2023 โ€“ secondo quanto previsto dai regolamenti della nuova Politica Agricola Comune PAC 2023-2027 e al termine di un periodo transitorio nel quale i produttori avranno il tempo di adeguare i loro prodotti โ€“ anche le etichette del vino riporteranno i valori nutrizionali e la lista degli ingredienti. Gli obbiettivi della PAC 2023-2027 sono di garantire un tenore di vita equo agli agricoltori, tutelare e rispettare lโ€™ambiente e fornire ai cittadini dellโ€™Unione Europea alimenti sicuri e a prezzi accessibili. Per tanti anni il settore delle bevande alcoliche ha usufruito di unโ€™eccezione sugli obblighi di etichettatura e la decisione della Commissione Europea โ€“ che risale al 2017 – ha messo i produttori di fronte a una serie di problemi. A partire dal rischio di trovarsi con retroetichette molto lunghe e articolate, un aspetto che avrebbe senza dubbio penalizzato i produttori, posti di fronte allโ€™ulteriore difficoltร  di doverle tradurre per lโ€™esportazione allโ€™estero. Ma, come spesso accade, lโ€™imposizione del nuovo regolamento si รจ trasformata in unโ€™opportunitร  di innovazione: su proposta dellโ€™Unione Italiana Vini, รจ stato deciso di includere tutti gli ingredienti (quantitร  di grassi, zuccheri, carboidrati, acidi grassi saturi, proteine e sale) in unโ€™etichetta elettronica accessibile tramite QR code.

U-Label

La soluzione innovativa di U-Label

Una delle prime iniziative in materia รจ stata proposta da SpiritsEUROPE e dal Comitรฉ Europรฉen des Entreprises Vins, che hanno ideato e lanciato U-Label, una piattaforma in cui i produttori di vino possono inserire tutti i dati richiesti dalla normativa europea allโ€™interno di un sistema in cui ogni prodotto ha una sua pagina dedicata raggiungibile attraverso un QR code. Le informazioni allโ€™interno della pagina sono fornite dagli stessi produttori, che immettono sotto la propria responsabilitร  i dati richiesti oltre agli extra sul prodotto, sul processo ma anche sul consumo consapevole e moderato di alcol. In questo panorama si inserisce bene la nuova iniziativa del governo italiano che, anche se riservata a produttori di vino Dop, Igp e biologico, offre una spinta verso il futuro a diverse aziende che dovranno fronteggiare i nuovi obblighi imposti dalla Commissione Europea.

a cura di Maurizio Gaddi

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