Export e spumanti spingeranno la crescita dei fatturati dei maggiori produttori di vino italiano in questo 2022 fino a quasi il 5%. La stima รจ contenuta nellโultima indagine sul settore vinicolo nazionale realizzata dallโArea studi Mediobanca, da cui emerge un quadro generalmente positivo, a conferma della capacitร dimostrata dal settore di saper reagire alla congiuntura economica negativa provocata dalla pandemia da Covid-19. Nonostante lโaumento dei prezzi sia destinato a pesare sulla fiducia globale e sui costi per le imprese, il nuovo scenario internazionale, come scrivono gli analisti di Piazzetta Cuccia, sembra non compromettere i fatturati del vitivinicolo, dal momento che le attese per lโanno in corso lasciano intravedere un aumento di vendite complessive del 4,8%, con un +5,6% per le sole esportazioni. Le bollicine saranno lโelemento trainante, con ricavi attesi per questo specifico segmento a +5,7% ed esportazioni a +7,5 per cento.
Cโรจ ottimismo per il futuro. Piรน di 9 imprese su 10 prevedono di incrementare i ricavi, con un 23,3% che si attende una crescita in doppia cifra. Le aspettative sono influenzate dallโincertezza sugli aumenti dei prezzi dei vini nella grande distribuzione. Nei gruppi che prevedono un calo di fatturato, il 76,9% delle vendite deriva dal canale off trade (Gdo e dettaglio), la cui quota scende al 45,5% per quelli con attese di rialzo dei fatturati. Cโรจ maggiore fiducia in chi fa piรน ricorso alla vendita diretta, soprattutto sullโonline, e in chi concentra il proprio business estero sul mercato europeo. Le spa e le srl (+7,2%) sono piรน ottimiste delle cooperative (+2,9%) per il 2022.
Per i maggiori produttori di vino italiani, il 2021 ha registrato un incremento dei ricavi del 14,2% (+14,8% mercato interno, +13,6% estero). Il 95,8% hanno dichiarato un incremento del fatturato complessivo, di cui oltre metร in doppia cifra. Ripresa evidente anche nellโandamento degli indicatori di redditivitร : il margine Ebit ha riportato un lieve aumento al 6% rispetto al 5,4% del 2020 (+0,6 punti percentuali) e il risultato netto รจ passato tra 2020 e 2021 dal 4,2% al 4,3% del fatturato. In particolare, i vini frizzanti (+21%) hanno accelerato piรน dei vini fermi (+12,4%). Considerando la forma societaria, le cooperative hanno contenuto la crescita al +9,2% (+19,6% le non cooperative). Quanto alla destinazione dei vini, prevalgono i mercati di prossimitร (Paesi dellโUnione europea) col 41,2% dellโexport, seconda area di destinazione il Nord America (34,1%) e crescita importante (+22,8%) per lโAmerica centro-meridionale. Il 2021, da un lato, ha preservato il canale Gdo che, stabile con il 35,6% delle quote di mercato, รจ cresciuto a valore del 13,5% e, dallโaltro, ha decretato la ripresa dellโHoreca (+28,1%), la cui quota passa dal 15,6% al 15,9%.
Le tendenze del 2021 si chiamano premiumizzazione e sostenibilitร . Innanzitutto, la ripartenza del fuori casa ha spinto le vendite dei vini di fascia alta rispetto a quella piรน bassa. I vini Icon fanno +33,2% e la loro quota passa dallโ1,8% del 2020 al 2,1% del 2021. In doppia cifra, sottolinea Mediobanca, anche tutti gli altri segmenti di fascia premium (premium +14,5%, super premium +24,5%, ultra premium +32,7%). I vini basic crescono meno (+8,7%) e vedono la loro quota di mercato scendere al 52%, dal 53,7% del 2020). Le societร con maggiore specializzazione su vini piรน economici sono state svantaggiate: i gruppi in calo vendono vini basic per lโ82,2% del fatturato.
Per quanto riguarda lโaltro trend, il 2021 ha confermato la maggiore attenzione a sostenibilitร , salubritร e rispetto per lโambiente. Lo scenario ribadisce lโinteresse per i vini biologici che, pur ancora una nicchia (3,3% delle vendite totali 2021), sono cresciuti dellโ11%. Guadagnano terreno anche i vini vegani (+24,8%), che valgono il 2,2% del fatturato, ma anche i vini cosiddetti naturali (+6,9%) e i biodinamici (+2,4%) ma con un peso marginale sul mercato.
Al primo posto si conferma il brand Cantine Riunite-GIV, che passa da 579,1 milioni di euro del 2020 a 635,2 del 2021 (+9,7%). Cambiano, a seguito di importanti operazioni di acquisizione, gli altri due gradini del podio: seconda รจ Italian wine brands che dopo lโacquisizione di Enoitalia e della statunitense Enovation Brands Inc., ha creato un gruppo da 423,6 mln di euro (cinque posizioni in piรน); terzo posto per il polo Botter-Mondodelvino (fondo Clessidra), con ricavi a 415 mln di euro (+19,3%). A seguire, cinque societร sopra i 200 milioni: Caviro (389,9 mln di euro, +7,7%), Cavit (271 mln di euro, +29,2%), la toscana Antinori (265 mln di euro, +24,6%), Santa Margherita Gruppo Vinicolo (220,6 mln di euro, +28,3%) e la piemontese Fratelli Martini (219,4 mln di euro, +5,4%).
Fonte: Mediobanca
a cura di Gianluca Atzeni
Lโarticolo completo รจ stato pubblicato sul Settimanale Tre Bicchieri delย 26 maggio 2022
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