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Vigneti sotto le bombe: le testimonianze dei vignaioli libanesi che resistono alla guerra

La valle della Bekaa, zona fertile per la produzione agricola e sede storica di vigneti, รจ oggi un campo di battaglia dove i vignaioli fanno la resistenza: "รˆ tutto distrutto, ma continueremo a fare il vino. Non cโ€™รจ altro che possiamo fare"

  • 06 Ottobre, 2024

Le bombe non risparmiano nessuno, nemmeno la terra che offre vita e vino. I vignaioli della valle di Bekaa โ€“ che si estende tra il Libano e la Siria, a circa 30 km ad est di Beirut โ€“ storica culla del vino libanese, si trovano a lottare su un fronte che non hanno scelto, in un Paese ormai dilaniato dalla guerra. Le esplosioni devastano case e cantine, distruggono intere piantagioni e minacciano le vigne. Non รจ la prima volta che il vino in questa terra si trova a dover sopravvivere tra le macerie, ma lโ€™intensificarsi degli attacchi e la distruzione portata dai raid aerei israeliani degli ultimi giorni rendono la resistenza dei vignaioli ancora piรน eroica.

Vendemmia tra le bombe

Elias Maalouf, proprietario di Chateau Rayak, non si fa illusioni. Quando una bomba israeliana ha devastato la sua cantina e la casa adiacente, la sua prima reazione, racconta su Wine Searcher, รจ stata di puro istinto: ยซMi sono buttato dietro un muro, un pezzo grosso รจ caduto accanto a meยป. Fortunatamente suo padre, impegnato a fare formaggio in cantina, si trovava al piano inferiore e si รจ salvato. ยซLe finestre, le porte, tutto รจ esploso. E gran parte del vino รจ andato distruttoยป. A Rayak, piccola cittadina a 60 km da Beirut, il vino รจ parte della cultura, ma oggi, con Hezbollah che ha trasformato la regione in una delle sue roccaforti, i vigneti si trovano a essere bersagli involontari in una guerra che non ha nulla a che fare con le persone che ci vivono e con i le loro vite. ยซNon sapevamo che il magazzino vicino fosse usato da Hezbollahยป, spiega Maalouf, ยซe quando anche le armi esplodono, il danno รจ doppioยป.

La valle sotto assedio

La Bekaa รจ sempre stata la terra del vino libanese, ma oggi รจ anche un epicentro del conflitto tra Israele e Hezbollah. ยซLa situazione รจ drasticamente peggiorataยป, testimonia su Wine Searcher Faouzi Issa, di Domaine des Tourelles, unโ€™altra cantina nella valle. ยซAbbiamo perso lโ€™accesso a gran parte delle nostre uve, le strade sono bombardate e i mercati locali sono chiusiยป. Lโ€™impatto non รจ solo economico: la vita dei lavoratori, dei vignaioli e delle loro famiglie รจ in pericolo ogni giorno. La guerra ha tagliato i collegamenti con Beirut e ha reso la logistica quasi impossibile. Sandro Saadรฉ, proprietario di Chateau Marsyas, non nasconde la sua preoccupazione: ยซRaggiungere la nostra tenuta รจ diventato troppo pericoloso, e anche se abbiamo finito di raccogliere lโ€™uva cabernet sauvignon, non possiamo garantire la sicurezza dei nostri lavoratoriยป.

I racconti dei vignaioli

Nonostante le devastazioni, i vignaioli libanesi non si arrendono. Ramzi Ghosn, proprietario di Massaya, racconta di come la sua cantina sia stata costruita con piani di emergenza specificamente pensati per affrontare situazioni di guerra. ยซAbbiamo due cantine, una in montagna e una nella Bekaa. Questo ci aiuta a diversificare il rischioยป. Eppure, nonostante tutte le precauzioni, lโ€™accesso ai vigneti รจ diventato quasi impossibile. ยซLa nostra uva rossa รจ lรฌ, vicina al caos, e non possiamo raggiungerlaยป, dice Ghosn. George Sara, di Chateau Ksara, รจ altrettanto determinato: ยซNon lascerรฒ il Libano. Abbiamo raccolto il 90 per cento del nostro raccolto, ma lavorare in queste condizioni รจ estremamente difficileยป. Lโ€™esperienza della guerra, purtroppo, รจ giร  parte del Dna di molti produttori libanesi. ยซAbbiamo affrontato conflitti simili nel 2006 e persino durante la guerra civileยป, spiega Sara.

ยซOgni volta, ci adattiamo, troviamo un piano B. รˆ cosรฌ che sopravviviamoยป. Chateau Musar, uno dei nomi piรน celebri del vino libanese, ha visto lโ€™esportazione dei suoi vini diventare un faro per la cultura del vino libanese nel mondo. ยซAbbiamo completato il raccolto prima dei raid aereiยป, racconta Gaston Hochar, il proprietario. Ma la minaccia non รจ solo fisica: ยซIl trauma psicologico per i nostri lavoratori รจ immenso. E non possiamo continuare a lungo cosรฌยป. La produzione di vino in Libano si intreccia con la storia di un paese che ha sempre vissuto sullโ€™orlo della distruzione, eppure ha sempre trovato il modo di sopravvivere. Per Maalouf, il bombardamento della sua cantina arriva in un momento particolarmente amaro. Aveva appena investito in nuove attrezzature per espandere la produzione e iniziare a esportare il suo vino. ยซAdesso รจ tutto danneggiato. Come posso andare avanti? Sono rimasto soloยป. Eppure, nonostante tutto, continua a lavorare nelle sue vigne.

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