Vino

Vino: fare promozione nel post-Covid. Ma in che modo?

Dalle tensioni internazionali alle proposte per ripartire: lโ€™assemblea Uiv รจ stata lโ€™occasione per far dialogare produttori e politici. De Castro: โ€œProbabili dazi in Usa e Ukโ€. La filiera: โ€œPerchรฉ non estendere i fondi promozionali al mercato europeo? E Bellanova rilancia la Cabina di regia

  • 13 Luglio, 2020

Non รจ solo questione di numeri. La pandemia, innestandosi su politiche protezionistiche mondiali giร  in corso, ha cambiato le prospettive promozionali e le esigenze aziendali. E lรฌ dove cambiano le domande, devono necessariamente cambiare anche le risposte. Quelle politiche in primis. Perchรฉ una cosa รจ certa: le barriere commerciali innalzate da Usa e Regno Unito non renderanno facile il post Covid. Di questo e non solo si รจ parlato nel corso dellโ€™assemblea di Unione Italiana Vini che ha fatto incontrare (virtualmente) mondo produttivo e mondo politico: il primo con le proprie richieste, il secondo con le proprie ricette.

Dazi Usa. De Castro: โ€œRischio concretoโ€

Primo argomento allโ€™ordine del giorno รจ stata la scottante controversia Usa.ย โ€œIl rischio รจ concretoโ€ ha detto senza girarci attorno il coordinatore S&D in ComAgri Paolo De Castro, intervenendo in videoconferenza e annunciando che le azioni diplomatiche sono giร  iniziate: โ€œprossima settimana, il commissario Phil Hogan sarร  a Washington proprio per evitare il peggio: nessuno meglio di lui puรฒ negoziare, mettendo sul tavolo altre concessioni che lโ€™Europa ha giร  fatto in passato. Dal lato contenutiโ€ fa presente De Castro โ€œnon cโ€™รจ motivo per gli Usa di inasprire una situazione giร  delicata, considerato che lโ€™Europa sta aspettando lโ€™altra sentenza Wto, speculare a quella che ha portato ai dazi Usa (relativa agli aiuti Usa ai Boeing; ndr) e che le darebbe dritto allโ€™applicazione di contromisure. Ma purtroppo il presidente Trump ci ha abituato ai colpi di scenaโ€.

E la scadenza elettorale di certo non aiuta, come ricorda anche il segretario generale Uiv Paolo Castelletti: โ€œOggi le preoccupazioni degli importatori, con cui siamo in continuo contatto, sono inferiori a quelle di gennaio scorso, ma siamo di fronte a un presidente in scadenza, quindi non possiamo dare nulla per scontato. E, poi, non possiamo dimenticare che accanto alla questione Airbus, cโ€™รจ anche la minaccia legata alla web tax che pone lโ€™Italia doppiamente nel mirino Usaโ€.

Lo scorso gennaio, la stessa Uiv, insieme alle associazioni degli importatori di vini italiani in Usa, aveva portato avanti una massiccia campagna di comunicazione social come azione di lobbying sul congresso americano, per scongiurare il pericolo tariffe aggiuntive. Campagna a cui tutti gli associati, con contributi differenti (da 5mila euro a mille, a secondo del proprio fatturato) avevano fatto fronte. โ€œQuestโ€™estateโ€ ha dichiarato il presidente Uiv Ernesto Abbona โ€œsperiamo di non dover far fronte a questo strumento, ma che bastino semplici azioni di lobbyng per sopire la situazioneโ€.

Il tutto mentre procedono le consultazioni aperte dal Governo Usa sul sito Ustr (Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti d’America). Il verdetto il prossimo 26 luglio.

Brexit: si va verso il no deal

E mentre il rischio dazi Usa si avvicina, lโ€™accordo con il Regno Unito sembra allontanarsi sempre piรน. โ€œAnche in questo casoโ€ sottolinea De Castro โ€œabbiamo a che fare con un primo ministro – Boris Johnson – che sembra molto rigido sulle sue posizioni. Noi abbiamo dato tutta la nostra disponibilitร  a venire incontro alle posizioni del Regno Unito, ma ad oggi dobbiamo riconoscere che non sono stati fatti grandi passi in avantiโ€. In questo caso, a portare avanti i negoziati sarร  Angela Merkel, dallo scorso primo luglio alla presidenza di del Consiglio dellโ€™Unione, che perรฒ ha giร  detto molto chiaramente che โ€œdobbiamo prepararci a rischio concreto di no dealโ€. Ciรฒ significa che dovremmo gestire tutti gli scambi con il sistema contemplato nel Wto, quindi con le tariffe previste per i Paesi terzi. โ€œA questoโ€ spiega De Castro โ€œsi aggiungono i problemi logistici: pensate a quanto sarร  complicato gestire la movimentazione Oltremanica, con tutti i container bloccati per fare le verifiche del casoโ€.

Anche qui, negli anni passati, i colpi di scena non sono mancati e, quindi, tutte le vie sono ancora aperte, ma secondo lโ€™europarlamentare โ€œchiudere un negoziato entro dicembre sarร  impossibile dopo tutti questi mesi di fermo. Da un popolo coriaceo come quello ingleseโ€ conclude โ€œci aspettiamo di tutto, ma speriamo di poter vedere un poโ€™ di luce in fondo al tunnelโ€.

Piรน promozione. Ma dove?

Davanti ad una situazione geopolitica in rapida evoluzione, cui lโ€™emergenza Covid non ha di certo giovato, tocca capire come e dove conviene fare promozione. E vengono da qui, infatti, le proposte della filiera. Da una parte quella di rivedere il budget: โ€œChiediamo una rimodulazione della misura promozione, da 100 a 150 milioni di euroโ€ ha detto Castelletti โ€œrisorse aggiuntive che vorremmo fossero mantenute in capo al Ministero per finanziare progetti delle imprese ma di dimensione nazionaleโ€. Dallโ€™altra quella di ripensare la destinazione, come ha chiesto il presidente Uiv, Abbona:โ€œDi fronte a un modello di scambi messo seriamente in crisi dal Covid e soprattutto dalle misure protezionistiche, perchรฉ non estendere i fondi promozione anche al mercato europeoโ€?

La questione, perรฒ, non รจ cosรฌ semplice, cosรฌ come ha ricordato lโ€™europarlamentare De Castro: โ€œรˆ quello che avevamo chiesto in prima battuta alla Commissione Ueโ€ rivela โ€œma ci sono delle regole che rendono complicato lโ€™uso delle risorse allโ€™interno dei confini comunitari per una questione di concorrenza tra gli stessi Paesi membri. Tuttavia, questi problemi giuridici potrebbero essere bypassati spostando le risorse promozione sulla parte enoturistica. Al momento, la misura non รจ contenuta nel terzo atto delegato (pubblicato lo scorso 6 luglio; ndr), ma a settembre ci incontreremo nuovamente con gli stakeholder per affrontare la questione e trovare una soluzioneโ€.

Nel terzo atto delegato cโ€™รจ, invece, lโ€™aumento del cofinanziamento fino al 70% di tutte le misure Ocm Vini: dalla promozione alla ristrutturazione e riconversione dei vigneti fino alla vendemmia verde. โ€œSi tratta di una vittoria del gioco di squadraโ€ ha concluso De Castro โ€œla nostra fermezza ha permesso al Parlamento europeo di fare proprie le richieste che i produttori italiani hanno avanzato a gran voce nei mesi scorsi, e costretto la Commissione ad agire per sostenere i settori produttivi piรน impattati dalle conseguenze della crisi”.

Bellanova: โ€œRilanciare la cabina di regiaโ€

Anche la ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova, intervenuta allโ€™incontro Uiv, ha espresso la sua soddisfazione per i risultati ottenuti in Europa grazie al lavoro corale e ne ha approfittato per annunciare che ripartiranno gli incontri per lโ€™istituzione della Cabina di Regia, le cui basi erano state poste prima del lockdown: โ€œAdessoโ€ ha detto โ€œpossiamo ricominciare a lavorare insieme. Rilanciare la cabina significa rafforzare le misure relative allโ€™export. In tal senso รจ giร  stato avviato un lavoro in tandem con il ministero degli Esteri per portare i nostri prodotti in quei mercati che possono permettersi il costo del Made in Italyโ€.

E rientra in questo accordo anche lโ€™individuazione di sei figure che, inserite nelle principali ambasciate italiane, andranno a contrastare la concorrenza sleale e promuovere le produzioni italiane. Intanto, la Ministra ha anche annunciato di aver chiesto al ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli un tavolo per incontrare rappresentanti della ristorazione. โ€œAnche se lโ€™Horeca non รจ di competenza del mio ministeroโ€ ha precisato โ€œรจ una parte importante di tutta la filiera, tantโ€™รจ che il prezzo altissimo che la ristorazione sta pagando si ripercuote anche sul settore vino: sono, quindi, disposta a mettere risorse anche dal nostro portafoglio. Se vogliamo ripartire, dobbiamo farlo tutti assiemeโ€.

Patto per lโ€™export e nuovo sito istituzionale

Nella stessa direzione si inserisce il Patto per lโ€™export, firmato lo scorso giugno alla Farnesina che prevede 1,4 miliardi di euro per rafforzare gli strumenti per lโ€™internazionalizzazione. โ€œAbbiamo destinato 50 milioni di euro per il rilancio del national branding gestito dallโ€™agenzia Iceโ€ ha sottolineato il sottosegretario del Ministero degli Affari Esteri Manlio Di Stefano โ€œe puntiamo a 26 Paesi target con campagne di promozione specifiche per raccontare, non solo i prodotti finali, ma lโ€™innovazione e la tecnologia che caratterizzano il nostro Paese. Altre risorse del Patto per lโ€™export sono, invece, destinate al settore fieristico del prossimo anno, passando perรฒ attraverso un tavolo di concertazione con Germania e Francia per non farci le scarpe a vicendaโ€. Infine, Di Stefano ha annunciato il lancio entro fine luglio di un nuovo sito istituzionale che, mettendo insieme diversi istituti (dal Mise allโ€™Ice), permetterร  alle aziende di avere un sostengo nella fase di esportazione: โ€œGrazie allโ€™intelligenza artificialeโ€ ha detto โ€œogni azienda avrร  una propria profilazione e in base a quella degli input e dei feedback ad hoc per prodotti e mercatiโ€.

a cura di Loredana Sottile

Articolo uscito sul numero di Tre Bicchieri del 9 luglio

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