
Franca Di Mauro quando cala la notte si reca al suo appuntamento con gli olivi. È il momento in cui si accendono le tantissime lucciole e quei piccoli, magici bagliori arrivano come un atto di gratitudine per il rispetto incondizionato che dedica alla sua terra. C’è voluto molto tempo e tanto lavoro per arrivare a questo risultato. Gli olivi secolari sono stati salvati dall’abbandono da lei e da suo marito Jhon, un recupero faticoso durato ben cinque anni.
Sono circa 300 le piante della cultivar minucciola, quella tradizionale e storica della costa di Sorrento, e l’età va dai cento ai 180 anni. Le ripide pendenze, 70%, i terrazzamenti stretti e la tipologia di alberi piuttosto alta, esigono una tipologia di interventi esclusivamente manuali, personale specializzato, quindi impongono tempi lunghi e costi elevati. Ma Franca e Jhon si sono detti che insieme ce l’avrebbero fatta e, infatti, ci sono riusciti con l’intento di dedicare sempre più tempo e cure agli olivi sulla proprietà che circonda la casa, nella frazione San Vito di Vico Equense.
Jhon due anni fa è venuto a mancare. La loro storia d’amore continua nella conduzione di questo uliveto, un impegno quasi mistico che la signora degli ulivi porta avanti con fervore. Solo concime organico, con uso di inerbimento, brucatura manuale, e metodo di coltivazione integrato, sono alcune delle scelte più importanti praticate nella piccola azienda agricola Jofra, acronimo tra Jhon e Franca. «Oltre alla presenza delle lucciole, l’altra cosa che mi emoziona particolarmente è vedere il nostro olio extravergine di oliva sulle tavole dei ristoranti che tengono sensibilmente al servizio dell’olio», dice Franca. «In partenza la produzione veniva assorbita dal ristorante di famiglia «Il cellaio di don Gennaro», ma una volta rimasta sola, ha dovuto chiudere con immenso dolore». Anche questo passaggio carica ulteriormente di significati e sensazioni la produzione di quell’oro liquido. Proprio nel 2023, l’anno delle scelte difficili, Slow Food ha loro riconosciuto il presidio “olio da olivi secolari».
In etichetta la bottiglia riporta l’acquerello che la signora Di Mauro ha disegnato raffigurando la bellissima veduta dai suoi terrazzamenti sulla baia di Punta Scutolo, con l’isola d’Ischia all’orizzonte. Sì, è un luogo bellissimo, una piccola oasi silenziosa arrampicata su questa collina scoscesa. Il sogno sognato a lungo dove ritirarsi definitivamente dopo la pensione, alle porte per entrambi, lui medico ginecologo, lei insegnante di scuola primaria.
L’olio è di eccellente qualità, riporta sentori mediterranei di rosmarino, foglia di pomodoro, sedano. Decisamente piccante come ci si aspetta dalla minucciola sorrentina. La produzione annua è esigua, dai 300 ai 1.200 litri, l’andamento dell’annata ne determina i quantitativi. E se cade una goccia a terra, nel rispetto della generosità di questa terra, Franca la brucia con una piccola stoppa di carta accesa, come le hanno insegnato i contadini della zona, un rito antico che continua nel rispetto di madre natura.
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