Regioni

I migliori oli della Puglia premiati dal Gambero Rosso

Crescono a vista dโ€™occhio le realtร  dโ€™eccellenza della regione che fanno da locomotiva per arrivare sempre di piรน a una produzione che, oltre alla resa, miri anche e soprattutto alla qualitร 

  • 24 Aprile, 2025

La Puglia, regione che da sola produce quasi la metร  dell’extravergine nazionale, quest’anno ha avuto un importante calo produttivo che perรฒ non ha condizionato tante aziende che ormai fanno della qualitร  la loro cifra stilistica. Tante, infatti, sono state le conferme di aziende che in questi anni ci hanno abituato allโ€™eccellenza, ma anche molte le new entry da territori, come ad esempio la zona del Gargano, che stanno credendo sempre di piรน in una produzione di qualitร  attraverso una crescente attenzione nella fase di raccolta e di lavorazione delle drupe.

Infatti รจ in annate difficili come questa che si รจ visto chi ha gestito al meglio il lavoro negli oliveti e in frantoio. E infatti non sono mancate le eccellenze che ci hanno deliziato naso e bocca con profumi vegetali, erbacei, di frutta secca e leguminose come quelle assaggiate per lโ€™ultima edizione della guida Oli dโ€™Italia del Gambero Rosso, realizzata in collaborazione con Banca Monte dei Paschi di Siena.

I dati dell’ultima raccolta

La campagna olearia 2024-2025 in Puglia รจ stata caratterizzata da una significativa riduzione della produzione, stimata tra il 30% e il 40% rispetto all’anno precedente, a causa di condizioni climatiche avverse come siccitร  prolungata e temperature elevate. Tuttavia, la qualitร  dell’olio prodotto รจ risultata eccellente, grazie alle buone pratiche agronomiche adottate. Nella regione olivicola piรน importante dโ€™Italia, infatti, la fioritura e l’allegagione si sono mostrate abbastanza ridotte quest’anno, a causa dellโ€™alternanza e di un andamento meteo-climatico non favorevole. Le poche piogge estive e le alte temperature hanno causato stress idrico alle piante; le recenti piogge di settembre hanno dato sollievo, sebbene le mutate condizioni climatiche abbiano generato lโ€™allerta mosca.

Tutto ciรฒ ha portato ad anticipare la raccolta delle olive di circa 15 giorni rispetto al solito, a partire dalla metร  di ottobre, per preservare la qualitร  delle olive e prevenire ulteriori danni causati dal clima. ?Nello specifico nelle province di Bari e BAT si รจ registrato un calo fino al 40% della raccolta di olive, mentre nella provincia di Foggia la produzione รจ stimata in calo del 50% rispetto alla scorsa stagione olivicola.

Le varietร  di olive piรน diffuse

In Puglia, le varietร  di olive piรน diffuse sono la Coratina, l’Ogliarola, la Peranzana e la Bella di Cerignola. Queste varietร  si differenziano per caratteristiche organolettiche e vengono utilizzate sia per la produzione di olio extravergine di oliva che per il consumo come oliva da tavola.

Nello specifico la Coratina, che prende il nome da Corato, in provincia di Bari, regala degli oli dal fruttato medio-intenso, e si caratterizza per l’alto quantitativo di polifenoli, ovvero di antiossidanti naturali, che le donano un gusto fortemente amaro e piccante, ma anche una ottima longevitร .

L’Ogliarola invece si distingue per il fruttato di media intensitร  e per la sua grande versatilitร  in cucina, mentre a livello aromatico presenta note di erba, carciofo e mandorla.

La Peranzana di differenzia dalle precedenti per la trama aromatica che gioca sul pomodoro e per la sua delicatezza (rispetto alle precedenti) nei toni amari e piccanti, mentre la diffusione riguarda soprattutto il foggiano nell’areale del Tavoliere.

La Bella di Cerignola ha avuto storicamente come scopo principale quello dell’utilizzo come oliva da mensa, mentre negli ultimi anni sono sempre di piรน i produttori che si stanno cimentando con la produzione olearia. Avendo una pezzatura importante le rese in frantoio non sono alte, ma la sua particolaritร  รจ quella di regalare oli dai profumi di leguminose che rimandano alle fave, ai piselli, ma anche all’asparago.

La storia dell’olio pugliese

La storia olivicola della Puglia รจ profondamente radicata nella cultura e nellโ€™identitร  della regione, ed รจ una delle piรน antiche e prestigiose dโ€™Italia. Giร  in epoca romana, la Puglia era una delle principali aree olivicole dellโ€™Impero, grazie al clima mediterraneo ideale. Successivamente furono i monaci benedettini e cistercensi che continuarono la coltivazione e migliorarono le tecniche di frangitura. Lโ€™olio non serviva solo in cucina, ma anche per illuminazione (lampade), riti religiosi e cosmesi. Durante il Regno di Napoli e poi con i Borboni, si incentivรฒ la produzione per lโ€™esportazione verso lโ€™Europa. Nascono cosรฌ le prime masserie fortificate e frantoi ipogei. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la meccanizzazione migliora la produttivitร , ma lโ€™abbandono delle campagne e le crisi del settore portano a un calo. La Puglia oggi ha circa 60 milioni di ulivi, di cui oltre 5 milioni sono plurisecolari o millenari. รˆ la prima regione olivicola dโ€™Italia per ettari coltivati e produzione, tanto che da sola produce circa il 40% dell’olio nazionale.

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