Abbiamo giร detto, allโindomani del passaggio in zona gialla di gran parte delle regioni dโItalia, dellโopportunitร di rivedere le limitazioni orarie che ormai da mesi regolano lโattivitร di bar e ristoranti, imponendo una chiusura obbligata alle 18. Consentire la riapertura per cena a chi puรฒ prestare servizio al tavolo โ eventualmente contando su spazi allโaperto e dehors โ ci sembra una strada percorribile. E cosรฌ la pensa anche il governatore Attilio Fontana, intervenuto di recente con una lettera indirizzata al governo, firmata insiemeย l’assessore allo Sviluppo economico Guido Guidesi, per chiedere che i ristoranti possano tornare ad aprire al pubblico fino alle ore 22. Questo, spiega il testo della lettera, per dare risposta “alla situazione di estrema emergenza in cui versa un’intera categoria”. Ma un segnale di apertura รจ giร arrivato, e potrebbe concretizzarsi dopo settimane di confronto tra le associazioni di categoria, il Ministro (uscente) allo Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, la Sottosegretaria Alessia Morani e i vertici del Comitato Tecnico Scientifico.
Secondo quanto riportato da Fipe, ilย CTSย si dice pronto a valutare in modo differente i diversi profili di rischio allโinterno del variegato settore della ristorazione, privilegiando chi ha a disposizione spazi e sedute per la consumazione di cibi e bevande. Tale eventualitร , in caso si concretizzasse, dovrebbe perรฒ essere accompagnata dalย massimo rigore sullโapplicazione delle misure di sicurezza sanitaria: distanziamento di un metro non solo tra i tavoli, ma anche nelle aree di passaggio, utilizzo sistematico dei dispositivi di protezione individuale per gli addetti al servizio, esposizione di una chiara informativa allโesterno dei locali con lโindicazione della capienza massima. In cosa si tradurrebbe questa apertura? Nella concreta possibilitร che il prossimo Dpcm autorizzi, in fascia gialla, i ristoranti e le attivitร di ristorazione che possono prestare servizio al tavolo ad aprire per cena fino alle 22. Garantendo al contempo anche in fascia arancione lโapertura, solo diurna, per chi puรฒ far accomodare i clienti al tavolo (comunque sempre in numero massimo di 4 per commensali non conviventi). Un’idea accolta con soddisfazione dal presidente di Fipe Enrico Stoppani. Tanto piรน, sottolinea il vicepresidente Matteo Musacci, โche questa sarebbe la migliore risposta alla numerose associazioni che nelle ultime settimane hanno cercato di far leva sulla disperazione dei ristoratori, incitandoli ad agire contro la legge, e accusandoci di non saper far valere gli interessi della categoria. Si fa prima a seguire il populismo, ma alla lunga un lavoro ben concertato vinceโ. Ma il CTS frena: “Non c’รจ alcun via libera del Comitato Tecnico Scientifico alla riapertura della ristorazione nelle zone e negli orari che attualmente ne prevedono la chiusura. Una rimodulazione dei pacchetti di misure potrebbe modificare l’efficacia nella mitigazione del rischio. Circa la previsione di rimodulazione delle misure previste nelle diverse fasce di rischio si rimanda alle valutazioni del decisore politico“, Anche se รจ vero, specifica il comitato, che “andrebbero considerate le diverse tipologie dei pubblici esercizi, distinguendo tra ristoranti e bar“. Al documento per un ripensamento delle restrizioni presentato dal Mise il 26 gennaio scorso, insomma, il CTS avrebbe risposto che il settore della ristorazione “presenta alcune criticitร connesse all’ovvio mancato uso delle mascherine“. Specificando che ย “una rimodulazione complessiva dei pacchetti di misure potrebbe modificare l’efficacia nella mitigazione del rischio“. E rimandando al decisore alle valutazioni del decisore politico.
Chiariamo, a questo proposito, un punto fondamentale: di che orizzonte temporale si parlerebbe per lโeventuale riapertura serale? โLa data di riferimento รจ quella del 5 marzo. Prima sembra impossibile pensare che il governo possa intervenire con un Dpcm, per ovvi motivi politici (la formazione del nuovo governo, anche se tutto andrร come deve, richiederร tempo, ndr), ma anche per questioni tecniche, dal momento che il CTS ha bisogno di valutare quale sarร lโandamento dei prossimi giorni, a seguito del passaggio in zona gialla di gran parte dellโItaliaโ, sottolinea Musacci. Sicuramente non aiutano a sciogliere la confusione le parole della sottosegretaria Morani, che invece sembravano suggellare il buon esito del confronto con il comitato:ย โCon Fipe Confcommercio e Fiepet Confesercenti abbiamo fatto un lavoro serio e costruttivoย per aiutare i nostri ristoratori che stanno affrontando questa pandemia con coraggio e abnegazione. Le osservazioni del CTS sul protocollo presentato dalle associazioni costituiscono una importante indicazione per il prossimo governo che avrร lโonere di valutarne la possibile traduzione in un provvedimento. Sono certa che verrร prestata la giusta attenzione a questa categoria cosรฌ importante per la nostra economiaโ.ย
La situazione, come appare ovvio, รจ in divenire. E il rincorrersi di indiscrezioni non fa bene alla causa. Perchรฉ allora, per riallacciarci all’inizio, non prendere seriamente in considerazione l’ipotesi di ripartire, al momento, solo all’aperto?
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