A due passi da Roma

La via d'oro di Frascati. Ecco come tre grandi trattorie sfidano fraschette e menu turistici

La storica Zarazร , l'istrionico DLR di Jacopo Ricci e la proposta dal grande rapporto qualitร  prezzo del Torchio hanno cambiato un pezzo dei Castelli Romani, che non sempre brillano per la qualitร  a tavola

  • 28 Luglio, 2025

Non giriamoci intorno. A Frascati tre trattorie stanno cambiando volto alla cittร , distinguendosi dalle omologhe grazie a una ventata di qualitร . Nel paese dei Castelli Romani, le ospita quella che รจ diventata una “via d’oro” in pieno centro: la storica trattoria Zarazร  guidata dalla nuova generazione dei Bronzini, l’istrionico DopoLavoroRicreativo del cuoco Jacopo Ricci e il silenzio ma piรน che interessante Torchio, che si distingue per il suo ottimo rapporto qualitร  prezzo. Ecco, nel regno delle fraschette (non sempre di grande qualitร , dobbiamo dirlo) e menu turistici a colpi di carbonara e pajata, queste tre insegne hanno saputo distinguersi senza cedere all’omologazione.

Molto piรน che una trattoria

Dlr รจ l’ultimo arrivato dei tre, qui si rischia di stare davvero bene e di tornarci, ancora e ancora. La lavagna capeggia nella sala principale, inscalfibile come le tavole della legge di biblica memoria. Ogni settimana i piatti evolvono, cambiano, si aggiungono. รˆ il regno di Jacopo Ricci, cuoco alla mano che conquista tutti parlando, vuoi per la sua schiettezza, vuoi per la sua simpatia. Sa il fatto suo e instancabilmente racconta il percorso che precede i piatti, senza snobbismo tecnico, รจ solo sana voglia di spiegare il lavoro di questa piccola enclave di buona cucina.

Una volta tornato a Frascati, dopo anni passati nelle cucine stellate di cui spesso ne racconta la durezza, ha messo su una trattoria in cui si sperimenta tantissimo. E che รจ sempre piรน difficile definire trattoria. Atmosfera vintage ma senza clichรฉ, dehors rilassato, un menu che racconta i prodotti laziali, le preparazioni sono spesso tecniche ma mai stucchevoli. Indimenticabili i risoni al peperone crusco (tornati di moda), cosรฌ come i magnifici pici al ragu di diaframma. Da provare, quando sono in carta, i tortelli di germano reale, i porcini arrosto e la malvasia fermentata. Carta dei vini viva e ben costruita, ricarichi umani. Servizio accorto, zero pose.

La terza generazione vincente

Una volta fraschetta da duecento coperti, oggi trattoria storica che conserva lโ€™anima verace dei Castelli Romani. A guidarla sono i fratelli Bronzini, Raffaele e Michele, terza generazione di una famiglia che cucina da piรน di 70 anni, anche se nessuno sa esattamente da quando. Must assoluto la โ€œcarbonara non carbonaraโ€: mezze maniche con costarelle di maiale e finocchietto selvatico raccolto da papร  Bronzini, golose e instancabili. Non fanno sentire la mancanza del piatto originale.

Da provare assolutamente le ramoracce quando sono di stagione, un’erba selvatica quasi sconoscita. In carta anche i bucatini allโ€™amatriciana, pasta e patate alla frascatana, pasta e ceci, lโ€™abbacchio. La vignarola, anche questa stagionale, รจ antica e saporita. Il locale รจ caldo e accogliente, con terrazza panoramica, servizio di casa e una cantina onesta, tra Frascati e Cesanese. Il pane viene affettato dentro una vecchia madia. Zarazร  era il soprannome del nonno (e del bisnonno), ma non รจ chiaro cosa significhi. Certo รจ che i due fratelli hanno intrapreso la strada giusta per far conoscere la loro trattoria oltre ai Catselli.

Un’insegna “silenziosa”

Niente insegne lampeggianti, niente social ossessivi: Il Torchio resta nascosto in una viuzza del centro di Frascati come un segreto ben custodito da chi sa mangiare, a due passi da Dlr e Zarazร . Atmosfera da trattoria vera, con pietra viva, attrezzi contadini e un menu che gioca tra territorio e stagionalitร . Lโ€™acquacotta รจ confortante, la gricia ai fichi un piccolo colpo di genio, gli spaghettoni con funghi galletti e pomodoro avvolgenti. Il Torchioburger e il โ€œtonno di manzoโ€ (spoiler: รจ manzo, non tonno) strappano un sorriso e una forchettata in piรน, cosรฌ come le verdure, molte delle quali locali.

Nel periodo di Natale rispunta il โ€œramen di Romaโ€, ovvero la tradizionale zuppa di arzilla e broccoli (con un’intelligente aggiunta di zenzero). Dolci da non saltare, servizio sbrigativo ma efficace. La carta dei vini รจ regionale e ben pensata, con un occhio al naturale. Rapporto qualitร -prezzo tra i migliori della zona. Non urla per farsi notare, ma chi lo trova ci torna.

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