Chi vive quotidianamente il quartiere Lambrate conosce benissimo Il Mercato Verde, in via Bassini 43 a Milano, amato dai residenti così come dagli studenti universitari del vicinissimo Politecnico. Il progetto è nato negli anni Novanta, quando l’idea di un supermercato biologico era un miraggio, e grazie alla sua autenticità resiste ancora oggi che l’attenzione verso “green e bio” è decisamente più alta anche nelle grandi catene. Una realtà che ha preso forma dal desiderio di vivere in armonia con la natura e rispettarla in tutte le sue forme, come spiega il titolare Savino Farano, conosciuto da tutti come Sabino: «L’avventura è cominciata nel 1980, con la sperimentazione dell’agricoltura biologica e biodinamica. Tornati a Milano, abbiamo sentito il bisogno di condividere questa visione con la città, dando vita a un luogo che raccontasse questi valori».
Nel corso degli anni, quello che era un negozio di prodotti biologici provenienti da piccoli produttori si è trasformato in una vera e propria gastronomia specializzata in piatti vegani e vegetariani. Ci si può accomodare e consumare il pasto a uno dei tavolini, oppure portare a casa ogni giorno ricette diverse, sempre fresche e genuine. E soprattutto a prezzi onesti.
Innanzitutto, al Mercato Verde si può fare la spesa: ci sono i freschi, poi una vasta selezione di prodotti alimentari bio (dai biscotti ai legumi), specialmente quelli dedicati a chi segue regimi alimentari specifici o ha intolleranze, e infine i prodotti per la casa o per la cura del corpo. «Il Mercato Verde nasce come negozio di prodotti biologici. Col tempo, abbiamo visto crescere l’attenzione verso esigenze nutrizionali ed etiche sempre più consapevoli. Noi eravamo già su questa strada, così abbiamo deciso di fare un passo in più: creare uno spazio in cui si potessero acquistare i prodotti ma anche gustare piatti preparati da noi. Oggi proponiamo ricette vegetariane e vegane, ispirate anche alla cucina macrobiotica» spiega Sabino.
Basta dare un’occhiata al bancone per lasciarsi catturare da una moltitudine di colori: gli ortaggi sono declinati in pietanze creative, profumate da spezie ed erbe che parlano anche di altre cucine del mondo, verdure racchiuse in fagottini, polpette e frittate, primi piatti, tofu, hummus e poi tanti dolci, come le crostate o le torte alla frutta. In cucina ci sono Paola Ferrandino e Rita Megna – entrambe cuoche e terapiste alimentari – che ogni mattina sono all’opera per proporre il meglio con gli ingredienti che la stagione offre e che, insieme a Sabino e Andrea (che aiuta sia in cucina che in sala), contribuiscono a creare l’atmosfera di casa che si respira non appena varcato l’ingresso. Il Mercato Verde è aperto dalle 8:30 alle 19:30, ma oltre alla pausa pranzo e alle merende pomeridiane ci sono tante altre occasioni per vivere questo luogo, come le serate buffet, appuntamenti ricorrenti dove il cibo non è l’unico protagonista.
«Siamo innanzitutto un negozio di prossimità, un punto di riferimento per chi vive qui. Ma siamo anche un luogo di incontro, di ascolto e di scambio» – racconta Sabino. «La nostra storia comincia quando i negozi biologici erano pochi: chi era interessato veniva anche da lontano. Ancora oggi, capita di ritrovare persone che non vedevamo da anni. Il legame creato nel tempo rimane, perché Il Mercato Verde non è solo un negozio: è una comunità».
Qui il benessere passa attraverso l’alimentazione, sì, ma viene ricercato anche in altri modi. Di venerdì si organizzano eventi speciali in abbinamento a cene tematiche, coinvolgendo professionisti nei più disparati ambiti. Ad esempio, può capitare che prima di dedicarsi alla cucina indiana si scopra lo yoga e la meditazione. Si ascolta musica jazz o si canta con quella pop. Si esplora il mondo dei massaggi olistici o della cristalloterapia. Attraverso questi incontri e i legami con i clienti più fedeli, si è creata quella che viene definita una “comunità del benessere”, in cui ciascuno mette a disposizione le proprie conoscenze. Si può contribuire perfino ad arricchire un angolo dello scambio, dove lasciare libri o film a disposizione degli altri visitatori. Insomma, una vera e propria oasi urbana dove coltivare gusto, salute e relazioni.
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