“Polleria di quartiere”. L’aveva scritto nell’insegna del suo negozio per autodefinirsi, ma in poco tempo quello che era un auspicio si è trasformato in realtà. Dopo quattro anni la polleria Tu mi fai girar si conferma un punto di riferimento per il Giambellino grazie al bel lavoro della titolare Elisa Tinti, che prepara il pollo succulento di cui l’intero quartiere si è innamorato: «Fino al 2021 ho fatto l’agente di viaggio per quasi 30 anni, poi con il Covid mi sono dovuta reinventare perché il settore del turismo era in ginocchio. Oggi sono una ragazza di 53 anni che ha realizzato il suo piccolo sogno di aprire un’attività legata al cibo e contribuire a rendere più umana questa parte di Milano, una delle zone che negli ultimi anni è stata più interessata al discorso sulla “vita di quartiere”».
Prima di Tu mi fai girar mancava una polleria da asporto nel quartiere del Giambellino, a sud-ovest di Milano. Elisa ha sempre cucinato e invitato gli amici a casa, specie per condividere le sue ricette di famiglia, di fiere origini bolognesi. Poi ha fatto la cameriera in una trattoria sui Navigli per 10 anni e lì si è accesa una vera passione per le attività ristorative. Elisa ha scelto il pollo perché: «costa il giusto, è adatto a tutti, anziani, bambini, sportivi… Così mi sono lanciata in questa avventura della polleria di quartiere» – racconta – «Di quartiere, ci tengo a sottolinearlo, perché la mia idea era proprio quella di creare un posto dove la gente chiacchiera, si rilassa, dove c’è un rapporto umano».
Con la vivacità che la contraddistingue, Elisa – che gestisce da sola la polleria – ci ha messo davvero poco a instaurare un bel rapporto con gli abitanti della zona: «La realtà la conoscevo già bene perché vivo qua. La gente del quartiere mi ha visto mentre imbiancavo, pulivo e preparavo il locale all’apertura. Si fermavano per fare due chiacchiere con me e sincerarsi che non fosse l’ennesimo kebab. A me piace tanto chiacchierare, quindi ho iniziato a spargere la voce e la novità è stata subito accolta con gioia. Quando ho inaugurato, un venerdì, avrei dovuto lavorare per tutto il weekend, ma il sabato mattina avevo già finito tutto. Quindi ho messo un bel cartello con su scritto “grazie per l’entusiasmo, ci vediamo lunedì”».
Il pollo arrosto e non allo spiedo, come potrebbe suggerire il nome del locale, è il prodotto di punta, ma ci sono anche coscette, alette, quaglie e galletti Vallespluga. Solo alcune delle prelibatezze preparate da Elisa, che negli anni è anche riuscita a educare i clienti di fiducia alla modalità della prenotazione, essenziale soprattutto per evitare sprechi. «Il pollo arrosto è la cosa più semplice, col rapporto qualità – prezzo migliore. C’è chi prende solo quello e chi ogni volta vuole provare una cosa nuova. Il mio cavallo di battaglia sono le coscette al limone, una ricetta di mia nonna. Buccia del limone non trattato, salamoia bolognese (un sale grosso aromatizzato con rosmarino) e filo di olio evo. Questo è un prodotto che mi dà tanta soddisfazione perché mi lega alla mia famiglia e alla gente piace».
La qualità della materia prima è sicuramente fra le ragioni del successo di Elisa, che prepara tutto con le sue mani. Prima di aprire ha provato gran parte dei polli della grande distribuzione e ha girato tutte le pollerie di Milano. Poi ha fatto fare una prova bendata ai suoi amici più cari e alla fine ha scelto un’azienda delle Marche che tratta polli a lenta crescita, allevati a terra senza ogm o antibiotici.
Oltre al pollo, Tu mi fai girar offre anche una serie di contorni, come le patate arrosto, le verdure miste, i pomodori al gratin, i fagiolini con le olive taggiasche o le zucchine ripiene di ricotta. Così buoni che alcuni clienti vegetariani si recano da Elisa esclusivamente per le sue verdure. Poi ci sono altre ricette, come la lasagna (fatta con la ricetta originale bolognese della nonna) e la parmigiana di melanzane o zucchine. «Il forno è il mio unico metodo di cottura, non ho fornelli, e uso pochi condimenti ma di qualità, quindi è una cucina molto leggera, poco pasticciata».
Il risultato di questa cura meticolosa – nonché dei prezzi del tutto onesti per una città come Milano – è che i clienti tornano nella polleria e fanno tanto passaparola. Ovviamente non sarebbe lo stesso senza la padrona di casa che ci mette grande passione, necessaria fatica e un bel po’ di allegria. Si vede già dall’arredamento, per nulla asettico, ma fatto di pareti colorate e decorate a mano proprio da Elisa insieme a un amico. E per quanto riguarda il nome, Tu mi fai girar, che fa pensare subito al pollo allo spiedo, ci racconta: «La mia idea era di mettere un bellissimo girarrosto classico in vetrina, ma avrei dovuto sostenere dei lavori a causa della canna fumaria, quindi non l’ho potuto fare. Il nome però l’ho tenuto lo stesso perché era troppo bello». E in effetti, per svoltare la giornata quando mancano idee per la cena (o quando si è in cerca di sorrisi), basta leggere l’insegna, sentire il profumo invitante del pollo e incontrare Elisa.
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