
Osteria Palmira, una delle cucine tradizionali più apprezzate della città, arriva a Prati. «L’idea di essere un’osteria di quartiere per me è sempre stata fondamentale. A Monteverde Vecchio siamo diventati la cucina di casa di tanti e oggi crediamo nel volerlo essere anche a Prati, che è una zona viva e orgogliosa». Queste le parole di Claudio Rocchi, cuoco, imprenditore e massimo rappresentante a Roma del territorio amatriciano di cui è originario, che in questa nuova avventura si lancia insieme a un altro socio, Francesco Franceschelli. «Francesco è un caro amico.» – racconta Rocchi – «Una sera a tavola scherzavamo sul fare qualcosa insieme, alla fine ci siamo presi sul serio e l’abbiamo fatto. Prati è un quartiere che ci ha convinto da subito e a entrambi piace l’idea di conquistare i residenti partendo da una piccola strada».
Gli spazi di questa nuova sede ospitano quasi sessanta coperti tra tavoli e sedie di legno. Le pareti, in pieno stile Palmira, sono abitate da centinaia di bottiglie di vino rigorosamente provenienti da cantine regionali. Lo stile è esattamente quello di un’osteria contemporanea, tra luci ben studiate, legno e ferro a costruire un’atmosfera calda e accogliente. Così, se l’estetica ricercata restituisce agio, la chiave di volta rimane una cucina autentica che nel piatto mette materie prime da sempre selezionate con cura, come racconta Rocchi: «I nostri fornitori sono quelli di sempre, da alcuni banchi storici del mercato di Piazza Vittorio fino al salumificio Sa.No. e al pastificio Felicetti, continueremo a mettere qualità e tradizione nei piatti». Quando gli chiedo se sia stato facile trovare personale tra sala e cucina, risponde: «Stai scherzando? È stata una mission impossible… dovevamo aprire prima di adesso, ma è stata davvero dura trovare persone disponibili. Adesso partiamo e vediamo che succede. Vorrei che l’osteria fosse sempre aperta anche qui, perché per me ogni romano deve sentirsi a casa propria, dove la cucina non è mai chiusa. Però chiuderemo la domenica e per ora va bene così, soprattutto perché siamo in estate, poi speriamo di trovare altro personale».
«Avremo lo stesso menù» – svela Rocchi – «magari con qualche piatto in meno rispetto a Monteverde, perché dobbiamo calibrare bene l’offerta, ma chiunque è abituato a mangiare da noi qui mangerà allo stesso modo. Per quanto riguarda i vini e gli amari, sono anni che seleziono centinaia di etichette in tutto il Lazio e qui le troverete tutte». Amatriciana, carbonara, gricia e cacio e pepe sono piccoli segnali di territorio universali, ma da Osteria Palmira si mangiano anche un ottimo bollito alla picchiapò, la coratella coi carciofi, l’involtino al sugo, il baccalà alla romana, le salsicce amatriciane e il pollo alla cacciatora. La scarpetta è un atto d’ufficio da commettere con sincera beatitudine grazie al filone cotto a legna del forno La Renella di Trastevere. Anche a Prati, dove via Augusto Riboty è una piccola strada che collega Piazzale Clodio e la Circonvallazione Clodia a Piazza dei Prati degli Strozzi, praticamente una breve parallela di via della Giuliana che centra le distanze tra il Tribunale e gli studi Rai di viale Mazzini. Insomma, a dirla tutta una posizione strategica per una cucina che parla diretta allo stomaco dei romani e che da sempre affascina i palati di tutto il mondo.
L’inaugurazione è prevista per giovedì 19 giugno dalle 19:00 e l’apertura per venerdì 20 a cena.
Osteria Palmira | Prati
via Augusto Riboty 20/c
Aperta a pranzo e cena, chiuso la domenica
www.osteriapalmira.it
0686167169
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