L'intervista

"Stiamo costruendo il grande hub del food italiano". Parla Davide Ciancio, il socio di Del Vecchio

Davide Ciancioย con Del Vecchioย va allโ€™assalto del business della ristorazione da Milanoย a Porto Cervo: costruiamo il grande hub del food italianoย ย 

  • 16 Giugno, 2025

Nel fumoso e spesso troppo modaiolo mondo della ristorazione italiana, oggi lโ€™offerta รจ cangiante e diversificata, ma sono pochi i progetti imprenditoriali di spessore, fatti di idee e investimenti degni di nota. Abbiamo incontrato Davide Ciancio, giovane CEO e co-fondatore con Leonardo Maria Del Vecchio di Triple Sea Food, gruppo italiano attivo nella ristorazione e nellโ€™hospitality con sedi a Milano, Portofino, Versilia, Porto Cervo e Monaco.

Davide Ciancio (al centro) con gli chef di Casa Fiori Chiari. In alto con Del Vecchio e lo chef di Trattoria del Ciumbia

Intervista al socio di Leonardo Del Vecchio

Attivo su piรน progetti accanto allโ€™imprenditore Leonardo Maria Del vecchio, รจ una voce diventata di rilievo nel settore, che abbiamo voluto ascoltare per avere un punto di vista imprenditoriale sulla ristorazione italiana, partendo proprio dalla sua Milano, capitale gastronomica italiana.

“La vera forza sta nella squadra”

Davide Ciancio, 39 anni, รจ uno dei piรน importanti manager della ristorazione. Non possiamo non chiedergli subito quali siano state le sue giuste mosse…ย ยซHo guardato tanto, ho ascoltato, mi sono appassionato, ho commesso errori e ho tratto proprio da quelli i piรน grandi insegnamenti – risponde il manager – Durante la pandemia scrissi un messaggio a mio padre, che oggi non cโ€™รจ piรน. Avevo paura di non riuscire a concretizzare tutte quelle che erano sempre state le mie idee, i miei sogni. Questa cosa non mi andava giรน. Lui perรฒ mi fece capire che non era il momento di abbattersi, anzi, che proprio nei momenti difficili si possono aprire grandi opportunitร . Allora, appena ho potuto, la mossa รจ stata volerci provare fino alla fine. E cosรฌ ho incontrato chi ha creduto in me. Leonardo Maria Del Vecchio e Marco Talarico sono stati i primi a farlo, e soprattutto avevano piรน voglia di fare di me. Il che era difficile. Leonardo mi ha insegnato cosa significa costruire unโ€™azienda, non solo un ristorante. A dare prioritร  alle persone, a strutturare unโ€™organizzazione, perchรฉ la vera forza รจ data dal team, dalle persone che ti circondano. Marco mi ha aiutato a non avere paura di prendere decisioni. Poi ha giocato la visione, lโ€™ossessione, il voler concretizzare. Per me questo non รจ mai stato un lavoro, piรน una missione. Faccio quello che mi piace e voglio lasciare un segnoยป.

Qual รจ lโ€™assetto del gruppo Triple Sea Food?

ยซIl gruppo oggi รจ un sistema con tre brand. Vesta รจ la madre. รˆ da lรฌ che รจ partito tutto. Una cucina di mare con radici nel Mediterraneo e materie prime eccellenti provenienti da tutto il mondo. Un cocktail bar importante, un ritmo internazionale in Brera, nel cuore di Milano. Casa Fiori Chiari รจ la nostra visione del classico ristorante italiano: accogliente, caldo, dallโ€™anima partenopea. La pizza? Un piatto da condividere. Trattoria del Ciumbia parla il milanese moderno. Una cucina tradizionale in un ambiente che esprime lโ€™importanza di questa cittร  nel mondo del design, grazie ai suoi creatori, Dimore Studio.
Abbiamo creato un distretto nella stessa via, via Fiori Chiari. Tre esperienze diverse, ma connesse. Tutti i locali si appoggiano a un unico laboratorio: stessa qualitร , logistica efficiente, costi ottimizzati. รˆ come una maison con tre collezioni. Cambia lo stile, ma la firma รจ la stessaยป.

E quello delle nuove acquisizioni? Ci dร  una panoramica di tutto ciรฒ che oggi possedete e su cui state lavorando?

ยซOggi entra nella nostra galassia il brand Twiga, con le sue sedi a Monte Carlo, Baia Beniamin, Versilia, Porto Cervo e presto anche Milano. Con Twiga ci allarghiamo allโ€™intrattenimento, dopo aver lavorato su ristorazione e beach club. Il nostro obiettivo รจ coprire tutti i rami dellโ€™hospitality, ma con il nostro vibe, con la nostra visione. Ci piacerebbe, prima o poi, arrivare anche nellโ€™hotellerie.
A Milano abbiamo Vesta, Casa Fiori Chiari e Trattoria del Ciumbia. A settembre arriverร  Twiga Milano. Nella baia di Paraggi cโ€™รจ Vesta Portofino. A Monaco, Twiga e Vesta Monte Carlo. E nella vicina Ventimiglia, Twiga in versione beach club. In Versilia ci siamo con Casa Fiori Chiari, Twiga e Vesta, tutti in versione beach. Mentre a Porto Cervo arriveremo con Twiga, Vesta e Casa Fiori Chiari, tutto in unโ€™unica location divisa in vari spazi su piรน livelli. Insomma, tanta roba. E per il futuro stiamo giร  programmando nuove aperture nel 2026ยป.

Un piatto a base di polpo di Casa Fiori Chiari in Versilia

Leonardo Maria Del Vecchio da tempo sta investendo nella ristorazione. Le sue mosse sono state tutte giuste?

ยซHa investito in un settore che rappresenta una delle nostre grandi eccellenze. Lโ€™ha fatto portando energia e visione in un mondo spesso poco incline al cambiamento. Ha scelto di investire nel suo Paese e nel suo immenso potenziale, entrando in unโ€™industria dove in pochi hanno il coraggio di strutturare davvero. Non si รจ limitato a finanziare, ha dato forma a un nuovo modello. Ha spinto noi a ragionare in grande, a costruire in modo solido e su scala. Ha introdotto un linguaggio manageriale, concreto. E non lo ha fatto da spettatore. Ha voluto capire tutto: numeri, operations, qualitร , ambiente. Non investe per moda, investe per costruire un sistema. Per creare nuovi posti di lavoro, per portare le persone a vincere con luiยป.

Qual รจ il modello italiano vincente nella ristorazione?

ยซNon credo ci sia un solo modello vincente. Ma credo che la ristorazione italiana debba dominare questo settore. Perchรฉ sappiamo fare ospitalitร , perchรฉ abbiamo una cultura gastronomica straordinaria, perchรฉ abbiamo gusto. Quello che ci manca รจ la capacitร  di fare sistema. Siamo spesso bravissimi da soli ma incapaci di costruire insieme. Ed รจ proprio questo che fa la differenza quando vuoi competere a livello internazionale. Dobbiamo uscire dai nostri confini e portare lโ€™Italia nel mondoยป.

E cosa รจ stato vincente nei vostri locali in via Fiori Chiari? I conti tornano?

ยซSiamo partiti con unโ€™idea molto chiara: puntare su un sistema. Creare tre concept completamente diversi. Diverse cucine, diverse esperienze, diversi posizionamenti. Lโ€™obiettivo era valorizzare una via intera e la sua proposta gastronomica, rendendola un punto di riferimento. Abbiamo un unico laboratorio per tutti i locali, una logistica efficiente, zero sprechi, qualitร  costante. I ricavi dei tre ristoranti nella via, nel 2025, sfioreranno i 20 milioni. Ma il vero successo รจ vedere ogni giorno quella via riempirsi, vederla viva. Penso che oggi via Fiori Chiari, insieme ai nostri ristoranti, rappresenti un vero punto di riferimento per i milanesi e per chi visita la cittร ยป.

La cucina fine dining รจ morta come si dice?

ยซNo, non รจ morta. E non morirร  mai. Va solo ripensata. I tempi sono cambiati e la ristorazione oggi sta evolvendo in fretta. Deve diventare piรน sostenibile. Per la qualitร  della vita delle persone e per i conti delle aziende. Non basta piรน essere bravi in cucina. Serve equilibrio, ritmo. Ma soprattutto bisogna offrire unโ€™esperienza coinvolgente. Il fine dining รจ il vertice della piramide, ma deve parlare una lingua nuova, altrimenti rischia di restare un esercizio per pochiยป.

Milano cittร  delle opportunitร  o tagliateste spietata? Come si fa a emergere qui?

ยซรˆ tutte e due le cose. Milano ti dร  tanto, ma ti perdona poco. รˆ una cittร  che ti osserva, ti giudica e poi ti concede una sola possibilitร . E se sbagli il passo, diventa dura. Per emergere qui devi creare soprattutto qualcosa di vero. Devi offrire unโ€™esperienza concreta, tutto deve funzionare: cibo, bevande, ambiente, comfort, illuminazione, acustica, servizio, ritmo. La differenza la fanno sempre le persone, e la loro arma piรน potente: il sorriso. Tutti i tasselli del puzzle devono essere al posto giusto. Perchรฉ a Milano, se lasci il segno, puรฒ catapultarti su scenari internazionali. รˆ una grande vetrinaยป.

Emergenza personale: cโ€™รจ vera carenza?

ยซLe persone ci sono. Ma vanno rispettate, ascoltate, motivate. Chi lavora nella ristorazione deve avere lo stesso ambiente, gli stessi diritti e gli stessi benefit dellโ€™amico che lavora in una grande multinazionale, in finanza o in una tech company. Negli anni qualche errore รจ stato fatto e oggi bisogna rimediare. Per me รจ un lavoro bellissimo. Bisogna far rinnamorare le persone di questo settore, renderlo sostenibile, umano. E andare sempre piรน incontro a quello che cercano i ragazzi. Perchรฉ, ripeto, sono il nostro valore piรน grande. Senza di loro non esistiamo. Noi oggi siamo in tanti e questo รจ un grande motivo di orgoglioยป.

A livello di impresa, quali sono secondo lei i migliori ristoranti di Milano e quali i peggiori?

ยซStimo profondamente chi riesce a farcela, perchรฉ non รจ per niente facile. Chi riesce davvero a trovare un equilibrio merita rispetto e per fortuna, a Milano, ce ne sono tanti. Fare impresa in questo settore richiede tanto sacrificio e costanza. Chi riesce a farlo sul serio ha tutta la mia stima. Esistono realtร  importanti come i fratelli Liu, Giacomo, Langosteria, El Porteno. I peggiori? Quelli che nascono solo con il presupposto di un exit, mossi unicamente dallโ€™idea di monetizzare. Quelli che non danno importanza alla qualitร  della materia prima, come se il cibo fosse un dettaglio. Quelli che non danno il giusto valore ai propri dipendenti, facendo calare la percezione di questo mestiereยป.

I suoi posti del cuore?

ยซPosti del cuore? Difficile dirlo. Negli ultimi anni sono stato praticamente rinchiuso in via Fiori Chiari. Avrei voluto fare piรน esperienze. Amo la cucina asiatica di Gong e Bon Wei. Trattoria de la Trebia per la carne. Fuori Milano mi piacciono Ai Due Platani a Parma e Lorenzo a Forte dei Marmi. Da Vittorio: la famiglia Cerea รจ la testa di serie della ristorazione italiana. Desde1911 a Madrid, Zuma Mykonos e tanti altri. Poi ognuno ha i suoi gusti, ognuno ha le proprie esigenze. Quello che non piace a me puรฒ piacere a qualcun altroยป.

Se fosse lโ€™uomo piรน ricco dโ€™Italia, che investimenti farebbe?

ยซSe fossi stato io lโ€™uomo piรน ricco dโ€™Italia avrei fatto quello che sta facendo Leonardo Maria Del Vecchio. Avrei investito in Italia, costruendo valore e creando opportunitร  per tante persone. Proprio come รจ stato fatto con me. Ma le dico la veritร : piรน che immaginare cosa farei, penso a quello che sto, anzi, che stiamo giร  facendo. Che non รจ poco. Poi certoโ€ฆ magari mi compravo la Juve! Di sogni ne ho ancora tantissimi. Con coerenza, ambizione e rispetto per le persone che ogni giorno rendono tutto questo possibile, spero un giorno di arrivare a guidare il gruppo leader dellโ€™hospitality italianaยป.

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