La presentazione del suo ultimo albu, Tutto, รจ l’occasione per Eugenio Finardi di togliersi un sassolino dalle scarpe sul fronte del gusto e del piacere… Nel branoย โLa mano di uno che saโ, il musicista canta : โTu non sai quanto vorrei sapere quello che sai / Sapere suonare col solo toccare / La mano di uno che sa: i sapori, i colori, e tutti gli odori che sentono i caniโ. Parliamo di cani o anche di umani, Finardi? E quella mano che tocca la chitarra รจ anche quella che cucina?ย ยซIl riferimento non รจ solo alla cucina, ma anche alla cucina – sorride il cantautore milanese – Il problema รจ che non sappiamo piรน sentire le cose, vibrare insieme a loro, cioรจ con l’universo, odori e sapori compresiยป. Insomma, tramontato il periodo della passione politica – ยซMi ha profondamente deluso, le ideologie hanno finito per soffocare i bisogni degli individuiยป, confessa sconsolato –ย l’autore di Extraterrestre sembra essere perรฒ sempre alla ricerca del “Sugo” delle cose che, non a caso, รจ il titolo di uno dei suoi migliori album, datato 1976.
Parlando del suo ultimo album, lo storico autore di Musica Ribelle, per avvalorare una sua dichiarazione forte (ยซViviamo in un’epoca di fuffa, ma proprio gigantescaยป), ha usato la metafora della cucina contemporanea: ยซPiรน attenta all’instagrammabilitร dei piatti, alle apparenze, che al reale (vecchio) gusto esteticoยป.
Eugenio Finardi ama la buona cucina, e la frequenta, diversamente non si sarebbe lanciato in questo parallelismo societร contemporanea/tavola, un tema che neppure pensavamo di poter trattare con lui.ย ยซOggi abbiamo l’abitudine di inventare delle espressioni non per esprimere qualcosa di nuovo, piuttosto per ridire cose giร ben note, magari sotto altte sembianze: perchรฉ poi si tratta sempre della stessa minestra. Un esempio: i nomi dei piatti nei ristoranti, e le loro descrizioni. L’espressione “su un letto di“, ad esempio, รจ la metafora del vuoto, mi fa incazzareยป. Oramai รจ da anni che questa dicitura viene usata poco, ma il concetto espresso da Finardi รจ comunque chiaro, soprattutto quando nei menu le portate hanno un titolo lungo una poesia, spesso neanche bella, per alludere a un semplice piatto di spaghetti al pomodoro. ยซร questa la fuffa, la promessa di un piatto nuovo che non esiste, perchรฉ รจ lo stesso di sempreยป, spiega Finardi. E aggiunge: ยซBasta poi con questi fiumi di parole pseudo erudite che raccontano il nulla, svelando una veritร tanto semplice, quanto tragica: tu giornalista, o blogger, o chicchessia, ti stai nascondendo perchรฉ non hai voglia di parlare a me che sono il tuo lettoreยป.
ยซUn’altra cosa che non sopporto รจ vedere la gente che nei ristoranti fotografa di continuo i piatti: vuoi mangiarlo o fare solo il guardone? Eddai, su!ยป. Letta cosรฌ sembrerebbe che Finardi abbia paura della tecnologia, o della modernitร : l’autore di Extraterrestre, invece, ha realizzato l’ultimo disco, “Tutto”, campionando i suoni dei suoi 19 album precedenti, in piรน ama fare delle foto ai paesaggi, che abbiano visto e sono pure bellissime. ยซNon c’รจ bisogno che tu mi faccia vedere dei piatti che non potrรฒ mai assaggiare, dimmi soltanto: era buono oppure no? Perchรฉ, concentrato com’eri sulla foto, forse neanche hai capito se quel piatto ti รจ poi piaciuto. O, peggio ancora, non riesci a trovare il modo di dirmeloยป.
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