
Dimagrire senza sacrifici, perdere peso senza frustranti privazioni, mantenersi “in linea” attraverso l’iniezione settimanale, e personalizzata, di un farmaco miracoloso: è questa la nuova cura del futuro? E questo il rapporto che vogliamo avere con il cibo? La cura miracolosa. Ozempic, Wegovy e come i farmaci dimagranti stanno cambiando le nostre vite (Altreconomia, 2025) è il primo libro in Italia a indagare e analizzare le implicazioni economiche, sociali e culturali di una scoperta destinata a segnare la storia della medicina, al pari della pillola abortiva o degli psicofarmaci. Abbiamo incontrato l’autore, Nicola Villa, giornalista ed editor dei libri di Altreconomia.
Come sei venuto a conoscenza di questo farmaco?
L’ho scoperto tramite un amico di famiglia, che l’aveva provato e poi l’aveva smesso per effetti collaterali di nausea. Subito, mi si sono alzate le antenne perché l’esistenza di un farmaco con una tale promessa è andata toccare le corde di una nevrosi personale legata al cibo, alle diete, alla capacità di perdere peso rapidamente.
Che cos’è l’Ozempic?
L’Ozempic appartiene alla classe degli agonisti del GLP-1. Questi farmaci imitano un ormone naturale, il GLP-1, che il nostro intestino produce dopo i pasti. Quest’ormone rallenta lo svuotamento dello stomaco, stimola il pancreas a produrre insulina quando serve, blocca il rilascio del glucagone che alza la glicemia – quindi è un regolatore naturale dello zucchero del cervello – e, come si è scoperto successivamente, agisce sul cervello, riducendo il senso di fame.
Il risultato dell’assunzione?
Il risultato è un’orchestrazione intelligente del metabolismo: si mangia meno, si digerisce più lentamente, si svuota più lentamente lo stomaco, la glicemia resta sotto controllo.
Quali sono gli altri benefici?
Si è scoperto che questo farmaco è un antinfiammatorio in generale. Inoltre, un recente studio svizzero afferma che chi lo assume prende meno psicofarmaci; ha benefici per malati di Alzheimer, Parkinson, dipendenze.
In Italia, il suo utilizzo è coperto dal Servizio Sanitario Nazionale?
L’Ozempic è stato inventato per i malati di diabete di tipo 2 e, per questa patologia, il costo è rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale che, però, non ne copre ancora l’utilizzo per pazienti obesi o sovrappesi. Alcuni medici lo stanno prescrivendo e il costo sta conoscendo un graduale riabbasso. Attualmente, l’Ozempic costa 187 euro al mese, cioè quasi un quarto rispetto al costo degli Stati Uniti.
Com’è la situazione negli Stati Uniti?
Il 46% della popolazione americana soffre di obesità e il 2% assume l’Ozempic. Facendo ricerche, mi ha stupito molto leggere i dati riguardo alle morti americane per conseguenze legate all’obesità: 120mila all’anno, di più dei morti di armi di fuoco, di incendi stradali messi insieme. Per intenderci, la pandemia dei nuovi oppioidi fa ogni anno 80 mila morti.
E in Italia?
In Italia, noi pensiamo di mangiare bene, abbiamo tutta la retorica della dieta Mediterranea e tendiamo ad associare l’obesità ai paesi anglosassoni. In realtà, secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità, nel 2023, quasi la metà della popolazione italiana adulta – circa il 46% – è in sovrappeso o obesa, mentre, per quanto riguarda i più giovani, il 9,4% dei bambini e degli adolescenti italiani è obeso, il più delle volte a causa dell’eccesso di consumo di fast/trash food.
Un altro problema rilevante in Italia è quello dei “deserti alimentari”. Cosa sono?
Si tratta di aree geografiche, solitamente urbane o suburbane, dove l’accesso a cibi freschi e nutrienti è limitato o assente. Questi luoghi sono spesso caratterizzati dalla scarsità di negozi di alimentari o mercati che offrono frutta, verdura, carne magra, sostituiti da centri commerciali dove ci sono solo supermercati e fast food. Io sono andato in una borgata romana, al Quarticciolo, e ho parlato con i volontari di un ambulatorio popolare, i quali sono sorpresi dal loro ruolo pedagogico rispetto a persone che, privi di un’educazione alimentare di base, chiedono di dimagrire rapidamente. Un altro dato che mi ha colpito è il record italiano nel consumo degli integratori alimentari, che è diventato un po’ uno status, una moda. Anche nei quartieri poveri, c’è un abuso di integratori alimentari che si assumono per fare attività sportiva o perché ci sono delle carenze.
In America, tra i suoi sostenitori più celebri figurano Elon Musk, fondatore di Tesla e SpaceX e Oprah Winfrey, la celebre conduttrice statunitense che ha definito questo farmaco un “dono” che le ha permesso di perdere più di 30 chilogrammi. L’Ozempic è un farmaco da ricchi?
Sì, assolutamente, per chi è costretto a comprarli si tratta di una spesa annua di 17 mila dollari. È diventato un fenomeno di costume di massa perché, a Hollywood, la penultima cerimonia di premiazione degli Oscar si è aperta con una battuta su Ozempic. Recentemente, dopo il Met Gala a New York, sono usciti moltissimi articoli sulle speculazioni su quali attrici e quali attori assumano Ozempic perché esiste il cosiddetto fenomeno dell’Ozempic face, in quanto, perdendo il 15% di massa corporea così velocemente, si creano le occhiaie e c’è una perdita muscolare evidente.
Un farmaco come questo non va ad alimentare la grassofobia?
Sicuramente, negli ultimi tempi, soprattutto sui social, si è fatto molto per scavalcare l’idea della magrezza come sinonimo di efficienza e di bellezza, e l’utilizzo di questo farmaco potrebbe riportare un po’ indietro il discorso.
L’Ozempic prevede un trattamento a lungo termine e la sua interruzione può comportare l’immediato recupero di peso corporeo. L’eternizzazione del suo utilizzo non rischia di dare vita all’ennesima ipermedicalizzazione della società?
Su questo, ho intervistato lo scopritore danese del farmaco, che ha un’impostazione più laica, mettendo in luce tanti altri aspetti ormai medicalizzati della nostra quotidianità. Inoltre, molti nutrizionisti asseriscono come un rimedio esterno, come l’Ozempic, è una conseguenza necessaria alla produzione di cibi sempre più ultraprocessati. È come se fosse un antidoto più che un farmaco. Io sono combattuto perché da una parte è una scoperta che entrerà nella storia della medicina al pari della pillola abortiva o degli psicofarmaci, dall’altra parte, ha delle conseguenze che ancora non riusciamo a vedere.
Quali potrebbero essere?
Per esempio, in futuro si può attivare un meccanismo di peso a richiesta: penso a un attore che, per interpretare un ruolo, perde rapidamente il peso e poi lo riacquista.
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