Umbria nascosta

Il borgo umbro di 86 abitanti dove assaggiare la faraona che ha conquistato anche Angela Merkel

Tappa del Cammino dei Borghi Silenti, la piccola Acqualoreto, nel ternano, riserva sorprese ai viaggiatori, compresa una verace osteria di territorio

  • 09 Settembre, 2025

Acqualoreto – nome che richiama un’etร  arcaica con boschi di alloro e fonti sorgive – รจ un borghetto antico, di grande fascino, una delle 7 frazioni del comune di Baschi, sparse tra campagne e colline, tra discese e risalite, con scorci di grande bellezza, pure sul vicino lago di Corbara. Nel Medioevo era uno dei castelli che costituivano la difesa di Todi, da Orvieto, i cui territori si estendevano sull’altra sponda del Tevere. Oggi รจ abitata da un’ottantina di persone: tanti uliveti, qualche attivitร  agricola e agrituristica e, nella caratteristica piazza centrale, un circolo ricreativo e una trattoria.

Il Cammino dei Borghi Silenti

Il paesino รจ una delle tappe del Cammino dei Borghi Silenti: un sentiero ad anello di circa 90 km in alcuni suggestivi comuni dei Monti Amerini. Per le strade di Acqualoreto si incrociano gentili camminatori e pure eroici ciclisti (dati i dislivelli sensibili), che trovano da rifocillarsi in una tavola di territorio che non lesina in generositร  e che, ogni tanto, vede pure qualche ospite eccellente. Qualche sera fa, ad esempio, ad accomodarsi ai tavoli dell’Osteria La Cruccola, in piazza Bernardi, รจ stata Angela Merkel, avvistata da vari media locali la scorsa settimana in una breve vacanza umbra, tra Orvieto e Todi. Come sia finita ad Acqualoreto non รจ dato saperlo, ma sappiamo che all’ex cancelliera tedesca รจ stata servita una cena tipica, con i cavalli di battaglia del locale, salsicce all’uva e faraona bardata in testa.

L’Osteria La Cruccola

Le foto e i cimeli storici alle pareti testimoniano una lunga storia, che ha attraversato varie gestioni dagli inizi del ‘900, ma che punta da sempre su una cucina solida e saporita di tradizione, dai salumi ai formaggi locali, paste fatte in casa, stufati e arrosti. La nuova gestione, insediatasi da qualche mese, ha mantenuto i classici e lo stile dell’insegna: nelle fiamminghe al centro del tavolo primi piatti come pappardelle al cinghiale eย tagliarini al tartufo (a 12 e 15 euro).

Poi le salsicce all’uva (12 euro), ricetta tipica in parti dell’Umbria eย  della Toscana: salsicce al finocchietto, ben pepate come si usa in zona, cotte in padella con i chicchi d’uva, che donano una piacevole dolcezza. L’altra specialitร  di casa – che vale la tappa – รจ la faraona bardata (18 euro): un arrosto accompagnato da golose patate al burro nel quale la carne della faraona viene insaporita e ammorbidita dalla cottura “furba” nella bardatura di fette di pancetta. Tutto innaffiato da Sagrantino e Grechetto sfusi.

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