
“Bella Venezia, ma non ci vivrei”, dice qualcuno che probabilmente non ci ha mai vissuto. Bella Venezia, ma ci mangerei, dice chi ha imparato a muoversi bene tra i vari ristoranti e le proposte gastronomiche che l’isola sa offrire. Non serve andare in terraferma per avere una proposta di qualità e a prezzi accessibili, e soprattutto lontano dagli indirizzi acchiappaturisti: basta una selezione di locali in cui proposta gastronomica, accoglienza e rapporto qualità prezzo convincono tutti, anche i più scettici.
L’idea di Benedetta, Manuel e Salvatore era quella di creare una trattoria in cui loro per primi sarebbero andati nei loro giorni di pausa. Detto: fatto. La Trattoria del Local nasce come ambiente informale, pur mantenendo la qualità del poco distante ristorante stellato. La cucina è fatta di proposte locali veneziane, come il baccalà mantecato, ma che si lasciano contaminare dalla tradizione partenopea, con proposte come le scarole “mbuttunate” e la pasta patate e provola.
La Trattoria del Local, Salizada dei Greci, 3417 Castello
Al Covino
Un nido fatto di pura bellezza, in cui il dialogo tra la tradizione partenopea e quella veneziana è continuo. Claudio e Claudia sono una coppia, nella vita come nella cucina, E anche per questo ogni piatto è un racconto. Dal risotto con liquirizia e battuta di gamberi passando per l’anatra ai friarielli, fino ad arrivare alla pastiera fatta in casa: una proposta giovane che saprà conquistarti.
Al Covino, Calle del Pestrin, 3829, Castello
Da poco più di un anno, Raffaele e Marino hanno deciso di tornare a Cannaregio, uno dei sestieri ancora più popolati di Venezia. Sono tornati qui, ma a modo loro, con una proposta che amano definire “tradizionale, semplice e genuina”. Ecco perché in menù non mancano le sarde e i gamberi in saor, i moscardini alla veneziana, ma anche le seppie in nero e il fegato con frittelle di salvia. Materie prime locali e tanta passione per piatti semplici ma eseguiti a regola d’arte.
Venetika, Cannaregio, 1424
Quello che propone chef Serghei non è appena un menù, ma il risultato di anni di ricerche che lo hanno portato ad unire la forte tradizione russa alle contaminazioni veneziane e alle ispirazioni derivate dai suoi molteplici viaggi. La materia prima di partenza è il pesce, scelto personalmente al mercato di Rialto, ma che viene qui accostato alla frutta, come succede spesso nelle città del Sud Italia che lo chef ama tanto, o alla barbabietola. Un viaggio di sapori in ogni singola portata.
Osteria Al Cantinon, Sottoportego de le Colonete, 2152, Cannaregio
Nonostante abbia più di cento anni di storia alle spalle, Al Giubagiò si conferma una delle proposte all’avanguardia di Venezia. Il wafer di baccalà mantecato e sarde in saor rappresenta la tradizione in tutto il suo splendore ma il piatto che ha reso noto in laguna chef Daniele è “Venezia xé un pesse”: sei tartare di pesci diversi che raccontano i sestieri di Venezia, secondo il fantasioso abbinamento della cucina e guidato dal titolare, Giulio.
Al Giubagiò, Fondamente Nove, 5039, Cannaregio (VE)
Masahiro per tutti è “Masa” e la sua cucina è un ponte tra due culture, quella giapponese e quella veneziana, che si ritrovano a tavola. Non può mancare il crudo di pesce, certo, ma anche gli udon con katsubushi, cipollotto e alga nori, accanto alle sarde fritte con salsa di soia e cipolla o all’aghedashi di polenta fritta con salsa di granchio blu. E per il dolce? Il “Theramisù” con spuma di mascarpone, riduzione di caffè, savoiardi e riduzione di the matcha.
Osteria Giorgione da Masa, Calle larga dei Proverbi, 4582a, Cannaregio
Da Anice Stellato puoi arrivare a partire dalle due del pomeriggio e decidere di fare merenda. Sì, ma merenda a modo loro, con il pane burro e acciughe o l’insalata di nervetti, fagioli e cipolla. Un’osteria assolutamente giovane, ma che guarda con attenzione alle proposte vinicole nazionali e internazionali più curiose da gustarsi al calice o alla bottiglia.
Osteria Anice Stellato, Fondamenta de la Sensa, 3272, Cannaregio
Non chiamatela pizzeria napoletana e non chiamatela pizza gourmet, perché qui abbiamo la pizza di laguna: lo dice Strazzaria quando si presenta e lo dice ancora di più quando si apre il menù e si trovano i piatti tipici della tradizione veneziana, reinterpretati in versione pizza, come schie e polenta o seppie in nero. L’abbinamento migliore, come consiglia Daniele, il titolare, non è “pizza e birra”, ma “pizza e vino”, ovviamente con vini biologici e naturali, a chilometro zero.
Strazzaria, Campo del Ghetto Nuovo, 2888, Cannaregio
Nico è il cuoco vagabondo. Elisabetta, la sua compagna, lo segue e insieme ti accompagnano in questo viaggio che dalla cucina ti porta alla sala e poi al resto del mondo. Tante, tantissime le contaminazioni con la cucina thailandese, di cui Nico è appassionato e che ha imparato direttamente in loco. Nascono così proposte insolite che legano la laguna alla Thailandia, come le mazzancolle crude con leche de tigre al passion fruit e pickled jalapeno o il wonton granchio, bacon e brodo al lemongrass.
Vittoria 1938, Calle de le Chioverette, 745, Santa Croce
Oltre 700 etichette di vini provenienti da tutto il mondo che fanno bella vista di sé all’interno della sala di Estro. Alberto e Dario, veneziani di nascita Anno deciso di aprire estro con l’idea di valorizzare la materia prima di laguna. E offrire ai loro ospiti dei piatti preparati con tutta l’attenzione che dei veri appassionati di gastronomia possono offrire. I bigoli in salsa fatti in casa con carciofi di Sant’Erasmo rappresentano il compromesso perfetto tra una tradizione fortissima e la voglia di proporre qualcosa di nuovo ma senza mai distaccarsi dalla materia prima locale.
Estro, Dorsoduro 3778
San Giorgio Cafè
Gioca, in una categoria a parte, l’unico bistrot museale di Venezia. Appena tre proposte per categoria, antipasti, primi piatti, secondi, Tutti pensati per dare il massimo risalto alla materia prima della laguna. Ne sono un esempio l’insalatina di verdure di Sant’Erasmo con pinoli e ristretto di pomodoro, ma anche lo spaghettone Alto Adige Felicetti con seppie alla brunella e i Risi e bisi con crema di stracciatella e zafferano.
San Giorgio Cafè, San Giorgio Maggiore, 3 Isola di San Giorgio
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La ristorazione italiana sta dando prova di grande vitalità e maturità (antispreco e sostenibilità sono ormai voci “fisse” dei menu, crescono le proposte vegane e salutari di alto profilo). Per questo dopo l’anno zero della pandemia, la guida torna con voti e classifiche. Oltre 2000 indirizzi e tante novità fra ristoranti, trattorie, wine bar e locali etnici (segnalati, rispettivamente, con il simbolo delle forchette, dei gamberi, delle bottiglie e dei mappamondi) per consentire a ciascuno di trovare l’indirizzo giusto.