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Cambio vita

L’ex architetta che ha lasciato la professione per aprire un micropastificio nascosto nella periferia nord-ovest di Roma

Si torna sempre al primo amore, come la pasta che entra nella vita di Federica Bertaccini già all'età di due anni, grazie alla nonna Regina. La storia

  • 14 Giugno, 2025

Nella periferia nord-ovest di Roma c’è un piccolo pastificio nascosto in un borghetto del gusto dove, a fargli compagnia, ci sono anche un bar, una gelateria, una trattoria e una pizzeria. Bottega da Fe’ nasce tre anni fa da un’idea di Federica Bertaccini, architetta d’interni – appoggiata da suo marito e socio in affari Daniele Michelangeli – che tutto si sarebbe aspettata tranne che lasciare la professione per cui ha studiato, lavorato sodo in Italia e anche all’estero, in Uruguay, per dedicarsi al suo primo amore: la pasta. «Mia nonna diceva sempre: tu hai imparato prima a fare la pasta che a parlare», racconta Federica sorridendo. A portare la pastaia di Roma sulla via dell’acqua e della farina è stata una scelta di cuore, ma anche di circostanze: «Ho mollato perché onestamente se volevo mettere su famiglia non poteva essere quello lo stipendio, nonostante le cose che sapevo fare. Questa è l’Italia, purtroppo».

Il cambio vita

Dopo la professione abbandonata da architetta, Federica decide di trovare un altro lavoro per un guadagno immediato: «Ho iniziato a lavorare in un supermercato come responsabile, ma è stato un lavoro di passaggio perché la mia intenzione era mettere su qualcosa che mi piacesse, ed è lì che ho pensato di dedicarmi alla pasta». Ad appoggiarla, suo marito Daniele che, come lei, ha lasciato l’attività di progettazione di impianti di illuminazione per cambiare vita e diventare la metà della mela di Federica nel pastificio: «Anche lui ha la passione per la pasta, cucina, si occupa delle farciture delle paste ripiene come me o della realizzazione della pasta. Siamo perfettamente intercambiabili». Va da sé che il progetto interno della bottega sia stato fatto da Federica: «Io sono stata la mente e lui il braccio». Ed è così che un ex negozio di stampa è diventata una preziosa bottega del quartiere Selva Candida di Roma, frequentata dai residenti di zona che, dopo una passeggiata al parco della Riserva Grande, ne approfittano per portare un bottino artigianale a casa e realizzare un buon piatto di pasta.

L’amore per la pasta inizia con Nonna Regina

Ha dedicato anche una fettuccina alla nonna, che è stata la prima musa ispiratrice della sua vita: «Le ho dato il suo nome, Regina: è una fettuccina fatta con una trafila in bronzo un po’ più spessa rispetto alle altre» racconta Federica. Tutto parte dall’attuale ottantatreenne Regina: «Da piccolina mi mettevo vicino a lei, e guardavo le sue mani che lavoravano sulla spianatoia di legno. E poi l’aiutavo a fare gli gnocchi, le fettuccine, per me era un gioco, ho iniziato a due anni con lei», racconta Federica Bertaccini che oggi segue pedissequamente gli insegnamenti della nonna. Gli gnocchi li fa freschi ogni giovedì mattina all’alba con la ricetta di nonna Regina e le ricette sono quelle di casa.

La pasta fresca e la cucina espressa da Bottega da Fe’

Bottega da Fe’ rifornisce i residenti del quartiere e di quelli limitrofi, ma anche alcuni ristoranti di Roma. «La nostra lavorazione è diversa dagli altri pastifici di Roma: ogni formato ha la sua trafila e alcune trafile sono fatte su misura; ne abbiamo tre per tre tipi di fettuccine diverse», spiega la pastaia. Ed è così che ogni giorno con acqua, farina e uova (dove serve), la produzione vede sul banco, oltre alle fettuccine, anche tonnarelli, spaghetti quadrati, linguine, tagliolini, pappardella, casarecce, paccheri, mezzi paccheri, fusilloni. Poi ci sono le paste ripiene: ravioli con ricotta, spinaci e carne; cannelloni; tortellini bolognesi classici con mortadella, prosciutto crudo, parmigiano e lombetto di maiale; ravioli con prodotti di stagione, ad esempio ricotta, stracciatella e basilico, ricotta e limone, funghi e salsiccia, cacio e pepe, ricotta, rucola, mandorle e scorza di limone e molti altri.

Bottega da Fe’ è anche cucina espressa: «I piatti del giorno li pensiamo in base a quello che abbiamo di fresco, possiamo fare tonnarelli cacio e pepe, ragù, cappelletti burro e salvia, anche pad thai su richiesta almeno un’ora prima del ritiro e gyoza fatti a mano con vari ripieni», spiega Federica. Infatti, il micropastificio ha anche qualche postazione di appoggio per consumare un pasto frugale a pranzo o cena, e offre servizio take away. Si può anche curiosare tra i prodotti artigianali selezionati da Federica e Daniele, provenienti dalle varie regioni d’Italia: è possibile trovare vino, taralli, biscotti, anche colombe o panettoni, quando è il giusto periodo.

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