
Quando la giornata finisce e le strade delle metropoli asiatiche si svuotano, non tutti tornano a casa. C’è chi, con uno zaino sulle spalle e lo sguardo stanco, entra in un edificio anonimo e si infila in una cabina chiusa da una tenda. Nessun check-in, nessuna chiave, solo una poltrona reclinabile e una connessione stabile. Luoghi ibridi che sfuggono a una definizione netta: né hotel, né biblioteche, né sale giochi, né bar, ma un po’ di tutto questo. Sono gli Internet Cafè, ambienti nati per offrire accesso alla rete e divenuti col tempo punti di riferimento per un’intera cultura urbana. In Giappone si chiamano manga kissa, in Corea del Sud PC bang, in Cina wangba. Economici, aperti 24 ore su 24, versatili e sorprendentemente funzionali, raccontano un modo diverso di vivere il tempo libero.
Gli Internet Café derivano dai manga kissa (manga significa fumetto e kissa è l’abbreviazione di kissaten, cioè caffetteria o sala da tè). Nati inizialmente come spazi dedicati esclusivamente alla lettura, nei primi anni Novanta hanno iniziato a offrire anche computer, accesso a Internet, poltrone e materassi, cabine private e molti altri servizi. In Giappone, specialmente nelle grandi città come Tokyo e Osaka, si trovano spesso nei pressi delle stazioni ferroviarie e nei quartieri più animati. Le tariffe sono estremamente contenute: per poco più di 200 yen l’ora (circa 1,50 euro), è possibile avere accesso a una postazione privata, aria condizionata, bevande illimitate e una vasta selezione di fumetti. Offerte a pacchetto rendono ancora più conveniente la permanenza prolungata: con 1500-2000 yen (intorno ai 10-12 euro), si può restare per tutta la notte, spesso usufruendo anche di docce, lavatrici e connessione Wi-Fi.
Dal punto di vista gastronomico, l’offerta è semplice ma efficace. In molti manga kissa si possono ordinare piatti caldi come ramen, curry rice, gyudon (ciotole di riso con carne di manzo) oppure prendere snack e bevande dai distributori automatici. In alternativa, è consuetudine uscire momentaneamente e rifornirsi nei vicini konbini (supermercati aperti 24 ore come 7-Eleven, Lawson e FamilyMart), portando poi il cibo all’interno del proprio box.
Quello che sorprende dei manga kissa giapponesi è la varietà di tipologie che si possono incontrare. Alcuni sono pensati per i cosiddetti salaryman, gli impiegati che escono tardi dall’ufficio e che, persa l’ultima corsa del treno, cercano un posto economico dove passare la notte. Altri invece sono orientati al pubblico più giovane e offrono postazioni gaming, console per videogiochi, stanze insonorizzate per karaoke o per la visione privata di film e di anime. Esistono persino i luxury manga kissa, che propongono cabine spaziose, luci soffuse, arredamento elegante e menù curati.
Negli anni si sono trasformati anche in una forma alternativa di ospitalità a basso costo, specialmente per i cosiddetti net café refugees, ovvero persone che, spesso per problemi economici, vivono stabilmente all’interno di questi locali. Il fenomeno rivela una realtà inquietante ma significativa del Giappone contemporaneo, dove il lavoro precario e il costo della vita spingono molti a cercare rifugio in questi spazi minimali ma sufficienti per dormire, lavarsi e mangiare. Alcuni locali offrono anche piccole stanze chiuse, quasi dei micro-appartamenti temporanei, con televisione, computer e futon.
In Corea del Sud, l’approccio agli Internet café è diverso. I PC bang si sviluppano negli anni Novanta, in parallelo con la crescente popolarità dei videogiochi online e l’espansione della rete a banda larga. Qui, l’elemento principale non è la lettura, ma il gaming competitivo. I PC bang sono templi dedicati al videogioco: al loro interno si trovano file ordinate di computer di altissimo livello, dotati di cuffie professionali, sedie ergonomiche e schermi ad altissima risoluzione. I titoli più giocati includono League of Legends, Overwatch, StarCraft e PUBG. È normale vedere ragazzi, e talvolta anche adulti, passare ore immersi in partite online, da soli o con amici.
Anche qui i costi sono contenuti. Un’ora di gioco costa intorno ai 1000 won, pari a circa 70 centesimi di euro. Il cibo, ordinabile direttamente dalla postazione, è parte integrante dell’esperienza: ramen piccante istantaneo, kimchi, tteokbokki (gnocchi di riso in salsa piccante), bibimbap (ciotola di riso con verdure e carne), panini, toast dolci e bibite completano il menu. Il personale consegna i piatti direttamente alla scrivania, permettendo ai giocatori di non interrompere mai la sessione. Alcuni PC bang sono così ben attrezzati da sembrare più ristoranti che sale giochi.
In Cina vengono chiamati wangba e sono stati per anni spazi essenziali in cui i giovani si rifugiavano per giocare, chattare, guardare film o navigare liberamente. Ad oggi, sono vere e proprie strutture high-tech, in grado di ospitare centinaia di persone contemporaneamente. Molto più grandi, con arredi futuristici, aree VIP, cabine private, divani, schermi curvi da gaming, sezioni per dormire e persino piccole camere in stile capsule hotel. I migliori sono attrezzati con docce, servizi di lavanderia, bar con menù digitali e impianti di climatizzazione individuali. Il concetto di Internet cafè in Cina si è così trasformato in quello di cyber club digitale, uno spazio ibrido tra coworking, centro di intrattenimento e albergo urbano.
In tutte queste declinazioni, gli Internet cafè hanno in comune un tratto fondamentale: l’accessibilità. A fronte di un’offerta sempre più ampia, i prezzi rimangono sorprendentemente bassi. Questo si spiega non solo con la competizione serrata tra locali, ma anche con il fatto che in molti casi, questi luoghi rispondono a una logica sociale più ampia: offrire un minimo di comfort, connessione e intrattenimento anche a chi non può permettersi molto di più. Per questo motivo, rappresentano un fenomeno unico nel panorama mondiale.
Foto eeGee Stay, Ozp Cafe
© Gambero Rosso SPA 2025
P.lva 06051141007 Codice SDI: RWB54P8 Gambero Rosso registrazione n. 94/2021 Tribunale di Roma
Modifica impostazioni cookie
Privacy: Responsabile della Protezione dei dati personali – Gambero Rosso S.p.A. – via Ottavio Gasparri 13/17 – 00152, Roma, email: [email protected]
Resta aggiornato sulle novità del mondo dell’enogastronomia! Iscriviti alle newsletter di Gambero Rosso.
© Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.
Made with love by Programmatic Advertising Ltd
Made with love by Programmatic Advertising Ltd
© Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati
La ristorazione italiana sta dando prova di grande vitalità e maturità (antispreco e sostenibilità sono ormai voci “fisse” dei menu, crescono le proposte vegane e salutari di alto profilo). Per questo dopo l’anno zero della pandemia, la guida torna con voti e classifiche. Oltre 2000 indirizzi e tante novità fra ristoranti, trattorie, wine bar e locali etnici (segnalati, rispettivamente, con il simbolo delle forchette, dei gamberi, delle bottiglie e dei mappamondi) per consentire a ciascuno di trovare l’indirizzo giusto.