Coltivando una โpopolazione evolutivaโ ci si mette al riparo da malattie ed erbe infestanti nuove o cambiamenti climatici perchรฉ su un’intera popolazione ci sarร sempre una parte di individui che riuscirร a cavarsela. Un concetto tanto semplice, quanto concretamente utile, che pone le basi del progetto Neogranรฌa promosso da Petra Mulino Quaglia (nostro sponsor della guida Pane e Panettieri d’Italia) insieme a Salvatore Ceccarelli e Stefania Grando, tra i massimi esperti di miglioramento genetico partecipativo, e il contadino filosofo e custode Giuseppe Li Rosi.
In mezzo Salvatore Ceccarelli, a destra Stefania Grando
Un modello basato sulla partecipazione e sulla nascita di una generazione cerealicola – che nulla ha a che vedere col ripiantare i cosiddetti grani antichi e tanto meno con le varietร moderne – basata sulla selezione naturale, fin dalla gestione del seme. ยซSe voi ci pensate โ spiega Salvatore Ceccarelli – fino a circa cento, centoventi anni fa, quando non c’erano le ditte sementiere, i contadini si procuravano i semi entrando in campo prima di raccogliere, scegliendo le spighe piรน belle. Con queste creavano il loro miscuglio di semi. C’รจ un libro sulla carestia che parla proprio di โgrano mischioโ dal quale si raccoglieva sempre qualcosa. Per cui non abbiamo inventato nullaยป.
Ceccarelli e Stefania Grando hanno lavorato per decenni in Medio Oriente portando avanti questo concetto di miglioramento genetico partecipativo: ยซNel 1987 abbiamo mescolato un migliaio di tipi di semi di orzo e li abbiamo portati ad alcuni agricoltori in cinque paesi diversi: Siria (specialmente Aleppo), Algeria, Eritrea, Giordania e Iran. Il risultato รจ stato subito un raccolto abbondante, che poi รจ stato distribuito ad altri agricoltori, e le sementi cosรฌ selezionate sono state diffuse. Con gli anni le popolazioni si sono moltiplicate, e hanno viaggiato per tutto il Medio Oriente modificandosi a seconda del terreno e del climaยป. Una diffusione avvenuta spontaneamente tra gli agricoltori con il semplice passaparola.
Discorso analogo per altri tipi di cereale. ยซUna popolazione evolutiva – per la precisione si parla di miscuglio quando si tratta di semi, di popolazione evolutiva quando il miscuglio si evolve in pianta – non รจ altro che una mescolanza di tantissime varietร diverse della stessa specie, il che mette al riparo da malattie nuove, erbe infestante nuove o cambiamenti climatici, perchรฉ su un’intera popolazione ci sarร sempre una parte di individui che riuscirร a cavarselaยป.
Questo รจ estremamente importante in relazione al cambiamento climatico in atto, il quale rende imprevedibile che tipo di malattie, di insetti o di erbe infestanti avremo da qui a 5-6 anni. ยซAi ricercatori che dicono che stanno lavorando su nuove varietร resistenti al cambiamento climatico domandate loro che cosa intendano: piรน resistenti alle alte temperature, piรน resistenti a insetti di cui ancora non sappiamo il nome, piรน resistenti all’erbe infestanti?ยป, suggerisce Stefania Grando. ยซNel caso della popolazione evolutiva, non si ha bisogno di saperlo, perchรฉ lรฌ dentro c’รจ talmente tanta diversitร per cui quando arriverร un nuovo insetto o un lungo periodo di siccitร , ci sarร sempre qualche spiga che resisteยป.
Lo sa bene Giuseppe Li Rosi che giusto lo scorso anno ha dovuto fare i conti con una delle peggiori siccitร degli ultimi cinquantโanni, perdendo metร del suo raccolto in Sicilia, eppure nelle zone toccate dalle rare piogge la resa per ettaro รจ stata buona e ha consentito a Li Rosi di selezione i โsemi giustiโ. ยซLa selezione per la resistenza alla siccitร quando la si fa sennรฒ? Guardare un campo di grano significa anche scorgere delle leggi, che non sono leggi create dallโuomo, ma sono regole universali dove la diversitร non รจ un errore, come invece accade nei campi di grano moderni dove sembra dominare lโidea del โtu non cโentri con me, non voglio avere nulla a che fare con teโ.
Nel contesto delle popolazioni evolutive, fortunatamente, non funziona cosรฌ. E il discorso si allarga anche alle persone che partecipano al progetto Neogranรฌa dove sono coinvolte diverse competenzeยป. Oltre a Ceccarelli e Grando, Li Rosi fa riferimento ai mugnai – ยซPer l’agricoltore sono nemici atavici, mentre in questo caso con Chiara Quaglia (amministratore delegato di Petra Molino Quaglia, ndr) c’รจ stata condivisione di vedute fin dal principio, fin da quando si รจ impegnata ad acquistare al giusto prezzo il raccolto dei campi delle popolazioni evolutiveยป – ai pizzaioli (pochi i presenti in sala) e ai panificatori (piรน numerosi) che ora possono adottare un raccolto supportando i contadini e con la certezza che la macinazione che seguirร sarร โmonoraccoltoโ e destinata interamente a loro.
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