Da quartiere simbolo dei capolavori del rinascimento a distretto culinario turistico. Da qualche tempo c’รจ aria di cambiamento nel rione San Lorenzo di Firenze. Tra il trasferimento dei banchi dei prodotti tipici e delle botteghe artigiane e il rifacimento degli stalli del carico scarico, il quartiere รจ diventato un ristorante a cielo aperto. Qui, i prefabbricati hanno preso il sopravvento su ogni angolo della piazza e la riqualificazione non ha avuto gli esiti sperati.
A raccontarlo รจ il Corriere fiorentino. Prima il recupero dei giardini, poi quello della pensilina ottocentesca. Negli ultimi dodici anni sono stati molti, forse troppi, gli interventi realizzati nella zona. Un restyling che, piรน che migliorare il quartiere, ha dato il lร all’invasione dei dehors. Non รจ un caso che su 3.400 metri quadrati di piazza siano stati installati ben 13 dehors. Di questi, 11 sono vere e proprie strutture prefabbricate, chiuse su tutti i lati, in violazione delle regole di Palazzo Vecchio per garantire almeno un lato aperto verso la strada. Eppure, il metodo di piazza Repubblica – con i suoi dehors imponenti e soffocanti – ha fatto scuola. San Lorenzo ha seguito lo stesso percorso, con locali che sembrano piรน acquari da turisti che ristoranti dove fermarsi a gustare un piatto.
Le strade di San Lorenzo sono diventate un percorso a ostacoli. Lโafflusso continuo di turisti, con le lunghe code davanti ai ristoranti e i marciapiedi ostruiti da tavoli, stufe fungo e sedie, ha reso il passaggio quotidiano unโimpresa.ย Una metamorfosi accettabile se la qualitร del cibo fosse all’altezza delle aspettative, ma la realtร racconta un’altra storia. Accanto a ristoranti eccellenti da 5 stelle nelle recensioni online, fioriscono locali che vendono pizze surgelate, bistecche da passeggio e altre specialitร lontane dalla tradizione fiorentina.
La concorrenza dei locali ha creato un sistema basato sui numeri, con i ristoranti che si espandono senza misura, posizionando cavalletti, vasi e addirittura scrivanie allโesterno per occupare ogni angolo disponibile. E mentre i turisti sembrano accontentarsi del panorama un poโ grottesco, i residenti vivono il degrado sotto gli occhi, tra auto parcheggiate sui marciapiedi e cartelli pubblicitari per promuovere la “the walking steak” a 15 euro.
I residenti non sono perรฒ gli unici abbandonati. A soffrire sono anche i banchi del mercato, trasferiti in Piazza del Mercato Centrale nel 2013 con la promessa di nuove strutture piรน piccole e armoniose. Un impegno mai mantenuto, visto che gli ambulanti continuano a coprire la merce con teli di plastica logori e ingialliti, mentre le infrastrutture si deteriorano. ยซLavoriamo in condizioni assurde. E quando piove, siamo costretti ad arrangiarci con mezzi di fortunaยป, denuncia Roberto Ballerini, storico cappellaio del mercato. Cosรฌ, il volto del quartiere รจ ormai irriconoscibile. Dove un tempo si respirava la storia e l’artigianato fiorentino, oggi domina lโeconomia turistica sembra essere riuscita a soffocare l’autenticitร di San Lorenzo. E mentre i turisti chiusi nei dehors di plexiglass sembrano soddisfatti della loro esperienza gastronomica, Firenze rischia di perdere un altro pezzo della sua anima.
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