Boccadasse รจ vita lenta e tranquilla, โpare sciolga un poโ lโansia della vitaโ diceva un poeta genovese. Il piccolo borgo di pescatori, arroccato su una lingua di terra che si allunga verso il mare, รจ contornato da case, alte e strette, che sembrano quasi scavalcarsi, per affacciarsi sulla spiaggia, dipinte con i loro colori pastello e con le persiane di un verde brillante. Tra di esse, i vicoli stretti e tortuosi di Genova. L’aria รจ densa del profumo di salsedine, e sotto i piedi, una distesa di ciottoli disomogenei, levigati dal mare, massaggiano dolorosamente i piedi nudi. Il rumore delle onde che si infrangono sulla riva si mescola al vociare allegro delle persone circostanti, come quello dei bambini che giocano a nascondino o quello di quattro anziani si riuniscono per una partita a carte.
Cโรจ signore seduto su una sedia di legno del piccolo bar lรฌ davanti, con un felino gigante che dorme beato sul suo grembo, indifferente alle persone che lo fissano incuriosite. Piรน in alto, in una casa, due vecchietti aprono la persiana, osservando la vita appena sotto i loro nasi. La Strambata, in piazza Nettuno, รจ lโunico bar della spiaggia, con dei tavolini in legno posizionati in modo sparso e traballante, in mezzo ai sassi di Boccadasse. โPoca scelta ma buonaโ. Qui, in questo locale lungo e stretto e dal gusto retrรฒ, puoi affondare i denti in una โfugassaโ (cosรฌ รจ chiamata la focaccia qui): la crosta รจ croccante e la mollica รจ soffice e umida. Il gusto dell’olio d’oliva รจ intenso, con lโaggiunta di alici infilate qua e lร tra i buchi della superfice e qualche pomodoro strabordante. Si mangia cosรฌ, seduti su tavolini di legno, o, se si ha piรน fortuna, a terra, sulla spiaggia, tra i ciottoli e il vociferare sottile. Non c’รจ frenesia, non c’รจ caos.
Ascoltando De Andrรฉ, chi non si รจ mai chiesto cosa fosse esattamente una creuza de mรค.ย Renzo Piano, grande amico del cantautore, in uno speciale televisivo su Fabrizio, racconta che il titolo della canzone รจ riferito ai viottoli della cittร che vanno verso il mare, proprio come la spiaggia di Boccadasse, che restituisce i marinai alla terraferma: ยซla trama di creuze serpeggianti in vorticosa discesa verso l’ acqua: creuza de mรค, recita il titolo di una raccolta di canzoni in genovese di Fabrizio.ย Vi possono risuonare un gruppo che tira una fune, pescatori che sollevano le reti, gente che vende il pesce…queste voci, come strumenti, vengono a galla di continuo. Grazie ai suoi “furti” viaggiava in una dimensione doppia: ampiezza geografica e profonditร storica, nello spazio e nel tempoยป. Cosรฌ, trasportati dagli odori salmastri della vecchia repubblica marinara e dal lento vociferare della spiaggia, ancora con qualche morso rimasto della fugassa, semplicemente, stiamo.
E anda o meu e e anda o meu ei ei anda io.
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