Lo Champagnino in Abruzzo รจ una cosa seria. E nessuna storca il naso perchรฉ l’usanza di annacquare il vino arriva da molto lontano e accomuna paesi e culture differenti.
โInnacquare, nel senso di diluire o temperare con acqua, soprattutto il vino: egli si vuole inacquare quando altri il bee (Boccaccio)โ. Se addirittura la Treccani, quando deve definire il verbo innacquare o annacquare, porta come primo esempio quello del vino, evidentemente un valido motivo c’รจ. E questo รจ principalmente storico, infatti l’usanza di aggiungere acqua al vino deriva dagli antichi Greci, i quali ricorrevano a questo escamotage per non offuscare le menti. La miscelazione del vino con lโacqua, preferibilmente fredda, avveniva in grandi vasi conosciuti come crateri, e di solito il rapporto era di tre parti dโacqua e una di vino. Pure gli antichi romani diluivano il vino, anche perchรฉ berlo in purezza non era visto di buon occhio.
Angelo Del Vecchio. Foto di Alberto Blasetti
Ma non รจ necessario scomodare greci e romani per ritrovare questa usanza, pensiamo per esempio allo Spritz, in origine preparato semplicemente con vino bianco e un po’ di seltz, o alla versione francese dello Champagne Piscine dove il vino รจ accompagnato con cubetti di ghiaccio. Insomma, di esempi di vino annacquato ce ne sono a iosa, compreso quello dello Champagnino abruzzese, fatto con vino e gassosa, che ci ha fatto rimembrare il pescarese Angelo Del Vecchio del ristorante Pastorie a Roma: โVeniva utilizzato dai contadini al ritorno dai campi per dissetarsi.โ, ci racconta mentre stappa una bottiglietta di Gassosa di Campli, una delle rare aziende italiane che producono ancora gassosa,โPossiamo dire che i contadini siano stati i primi mixologist! Considerate che la gassosa รจ tra le piรน antiche delle bibite gassate, le prime tracce risalgono all’Ottocento. Veniva preparata in casa con acqua, zucchero e limone, dentro a delle bottiglie โ dai miei ricordi di bimbo le bottiglie erano sempre verdi โ poste al sole per far sรฌ che il liquido fermentasse. Una volta se ne consumava in abbondanza, magari aggiungendoci il vino, sempre della casa, che era decisamente preferibile allungare con qualcos’altroโ.
Il nome Sciampagnino, oltre a fare il verso allo Champagne – โera lo Champagne dei poveriโ –, sembra derivi dal fatto che queste bottiglie venissero tappate con il sughero. Solo successivamente, con l’industrializzazione della gassosa, si comincia a utilizzare il tappo a corona e preferibilmente la bottiglia trasparente. โLa bottiglia diventata piรน famosa รจ stata la Coddโ, ci racconta Del Vecchio, โquella con una biglia di vetro dentro il collo della bottigliaโ. A brevettarla fu il britannico Hiram Codd, proprietario di un’azienda di imbottigliamento a Camberwell, ed ebbe un successo clamoroso anche per il semplice merito di mettere d’accordo piรน generazioni, โgli adulti amavano mescolare il contenuto con il vino o la birra e poi davano la bottiglietta vuota ai nipotini affinchรฉ giocassero con la biglia che vi era all’internoโ.
Tornando allo Sciampagnino, come spesso accade, ogni paese e ogni famiglia ha il suo modo di prepararlo – c’รจ chi dice si faccia con tre quarti di vino bianco, meglio se Trebbiano d’Abruzzo, e il resto di gassosa, chi mezzo e mezzo, โio, ad esempio, ho sempre visto riempire il bicchiere con la gassosa e poi colmarlo con il vino, era anche un modo per non consumare tutto il vino prodottoโ – e di chiamarlo. Tra i nomi piรน diffusi: Champagnino, Sciampagnino, Chambagnino, Mezz e Mezz, Lampadina, Manichino e Bicicletta (quest’ultimo indica anche la bevanda fatta con birra e gassosa). โIn riviera quando diciamo Bicicletta, รจ come dire โcominciamo a pedalare, cominciamo a fare festaโ perchรฉ sulla costa adriatica lo Champagnino si stappa per cominciare a divertirsi. Nelle giornate al mare c’รจ sempre qualcuno della comitiva che ad una certa propone di stappare, e dunque si inizia a bere vino e gassosa, cominciano i pranzi che spesso si trasformano in aperitivi, cene e notti passate a chiacchierare fino all’alba. Quando si era ragazzi i bagnini a volte ci svegliavano chiedendo quanto avevamo marciato con la bicicletta la sera prima!โ.
Al di lร degli aneddoti e delle goliardate lo Champagnino in Abruzzo ha un significato simbolico. โIo vengo da una famiglia dove il vino รจ una cosa sacra, ma anche i ricordi lo sono, cosรฌ quando ho deciso di proporre come aperitivo lo Champagnino ho voluto restituire ai miei clienti la sacralitร del momento in cui lo si beveva, che erano sempre attimi di festa e di spensieratezzaโ. Pensate che pure in alcune cantine, anche blasonate, lo si preparava per dissetare i clienti che arrivavano in visita.
a cura di Annalisa Zordan
Niente da mostrare
ResetGambero Rosso SPA
P.lva 06051141007
Codice SDI: RWB54P8
registrazione n. 94/2021 Tribunale di Roma
Modifica impostazioni cookie
Privacy: Responsabile della Protezione dei dati personali – Gambero Rosso S.p.A. – via Ottavio Gasparri 13/17 – 00152, Roma, email: [email protected]
Resta aggiornato sulle novitร del mondo dell’enogastronomia! Iscriviti alle newsletter di Gambero Rosso.
ยฉ Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.
Made with love by Programmatic Advertising Ltd