giorno della memoria

La fuga dai campi di concentramento e la gelateria occupata. La storia dell'italiano e dello jugoslavo che hanno inventato Algida

Durante la Seconda guerra mondiale, l'incontro tra un ingegnere ebreo e un gelatiere italiano che ha mosso i primi passi da Fassi, storica gelateria romana, dร  vita alla grande industria del gelato

  • 27 Gennaio, 2024

รˆ il 1946, la guerra รจ finita, lโ€™Italia sceglie di essere una Repubblica, Alfred Wiesner e Italo Barbiani fondano, a Roma, in piazza del Pigneto 16, lโ€™Algida โ€“ industria alimenti gelati: quellโ€™Algida che oggi รจ in tutti i continenti, parte della multinazionale Unilever. La crescita internazionale del brand รจ di per sรฉ un caso di studio, ma la storia che cโ€™รจ dietro la sua nascita appare come una vera e propria epopea.

La storia di Algida

Lโ€™Algida โ€“ algidus, in latino, vuol dire freddo, gelido โ€“ รจ una societร  a responsabilitร  limitata, con 40 milioni di lire di capitale iniziale, secondo quanto registrato dalla Camera di Commercio di Roma negli anni Cinquanta, e si occupa di โ€œvendita allโ€™ingrosso di frutta congelata e fabbricazione e vendita allโ€™ingrosso di gelatiโ€. A fondarla sono, come detto, un italiano e uno jugoslavo. Il primo, Italo Barbiani, ha in precedenza lavorato alla Gelateria Fassi, storica gelateria romana fondata nel 1880 e ancora oggi attiva (รจ una delle piรน antiche dโ€™Italia). Ed รจ proprio attraverso la famiglia Fassi che incontra il futuro socio Alfred Wiesner.

La sede della Gelateria Fassi di Roma

La guerra, lโ€™internamento, la Resistenza

Lโ€™ingegnere Wiesner nasce nel 1908 a Zagabria, nella Croazia che era ancora parte dellโ€™Impero austro-ungarico, e la sua vita รจ la trama di un romanzo. รˆ ebreo, nel 1942, in fuga dallโ€™Austria nazista, si rifugia in Italia con la moglie Edith Artman. Dopo varie peripezie i due vengono fatti prigionieri: Edith nel carcere del Coroneo, a Trieste; Alfred nel campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia, in provincia di Cosenza, il piรน grande dei 15 campi costruiti nell’estate del 1940 su ordine di Mussolini, tra i numerosi luoghi di internamento per ebrei, apolidi, stranieri nemici e slavi, all’indomani dell’entrata dell’Italia nella Seconda guerra mondiale.

Dopo la caduta del fascismo marito e moglie si ricongiungono e si stabiliscono nelle Marche. Qui, perรฒ, di nuovo arrestati dai nazisti, vengono rinchiusi nel carcere di Fossombrone, dal quale riescono ad evadere. Wiesner, con lo pseudonimo di Alfredo Vieni, prende parte alla guerra partigiana, ricoprendo lโ€™incarico di capo del servizio informazioni militari del Comando della Divisione Volontari della Libertร  delle Marche. Dal 1944 al 1946, per conto della Croce Rossa Americana, coordina le operazioni di occupazione della Gelateria Fassi di Roma, per rifocillare con il gelato le truppe alleate di stanza nella Capitale.

il primo logo di Algida

La tecnologia del gelato

La famiglia Fassi prima della guerra ha acquisito un macchinario di ultima generazione, un impastatore costruito da unโ€™azienda dellโ€™Ohio (ancora oggi conservato nel negozio) che introduce aria nel processo di montatura del gelato, permettendo una produzione molto piรน ampia nelle quantitร .

Wiesner ne รจ colpito e, a guerra finita, propone a Giovanni Fassi di creare unโ€™azienda per la produzione industriale di gelato: Fassi, legato allโ€™artigianalitร  della sua impresa, rifiuta. Wiesner non si dร  per vinto e comunque decide di fondare lโ€™azienda con Italo Barbiani, ex dipendente della gelateria. รˆ il 1946, lโ€™atto di registrazione in Camera di Commercio รจ del 1953 ed รจ sottoscritto, oltre che dai due, da Alija Artman (suocero di Wiesner) e da Giorgio Praeger. Il primo gelato prodotto dall’azienda รจ il Cremino, un gelato alla panna ricoperto di cioccolato su un bastoncino di legno, da passeggio. Il successo non tarda ad arrivare e il resto รจ, ormai, parte della storia internazionale del gelato.

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