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Sanguinaccio napoletano: storia, aneddoti e ricetta della crema dolce

Anche se diversa dalla versione originale, la ricetta del sanguinaccio dolce napoletano รจ perfetta per le giornate piรน fredde. Prima, perรฒ, ripercorriamo la storia della preparazione piรน antica.

  • 10 Febbraio, 2023

Sanguinaccio napoletano, non solo a Carnevale

รˆ associato al Carnevale, periodo in cui viene gustato con le chiacchiere, ma il sanguinaccio napoletano veniva tradizionalmente preparato con il sangue del maiale a gennaio, il 17 per la precisione, giorno in cui si celebra Santโ€™Antonio Abate. E il motivo รจ presto detto: padre del monachesimo, protettore degli animali, delle campagne, delle fattorie e dei contadini, nellโ€™iconografia classica il santo รจ raffigurato sempre in compagnia di un maiale. Furono infatti proprio i monaci antoniani i primi a ripristinarne lโ€™allevamento, in barba al tabรน che voleva lโ€™animale simbolo del demonio, e a impiegarlo ricavandone diversi prodotti utili per lโ€™uomo, come le creme emollienti per curare i malati o il grasso usato per lenire lโ€™herpes zoster, piรน noto come fuoco di Santโ€™Antonio.

Il sanguinaccio originale con il sangue di maiale

Il rituale della macellazione terminava proprio il 17 gennaio, e a Napoli si usava raccogliere il sangue per preparare una crema con cacao, zucchero, farina, vino cotto, cioccolato fondente, grasso di maiale, cedro candito, cannella, chiodi di garofano, uvetta e noci. Doveva essere mescolato continuamente per evitarne la coagulazione, e veniva poi filtrato, prima di essere unito alla crema di cacao cotta in pentoloni di rame. Santโ€™Antonio, perรฒ, cโ€™entra ben poco con lโ€™origine di questo prodotto: si tratta di una ricetta di recupero, un modo ingegnoso per sfruttare tutti i prodotti derivati dallโ€™animale, messo a punto da chi viveva nelle campagne (dove si sa, del maiale non si butta via niente). Inizialmente il sangue veniva usato a scopi terapeutici, come in caso di carenza di ferro, ma i napoletani hanno saputo trarne un liquido denso e una specialitร  gastronomica.

In origine, il dolce doveva essere piuttosto cremoso e dal gusto pungente, fatto con poche spezie e aromi, mentre a partire dallโ€™Ottocento, come spiega Ippolito Cavalcanti nel suo โ€œCucina teorico-praticaโ€, si aggiungono anche โ€œno grano de carofano finoโ€ e โ€œmezza libbra de mustacciuolo pesatoโ€, per conferire piรน dolcezza alla ricetta. Altre testimonianze storiche sono quelle di Vincenzo Corrado, cuoco e letterato napoletano che nel Settecento invece ne propone una versione con la โ€œpanna di latteโ€, oltre che con gli โ€œaranci canditi tritiโ€. รˆ ancora Cavalcanti, perรฒ, a raccontare il metodo di conservazione del sanguinaccio nellโ€™Ottocento, quando si usava tenerlo โ€œdinto a lle stentina de puorcoโ€, ovvero nelle budella del maiale: una sorta di insaccato dolce che veniva poi messo a bollire in acqua calda.ย  Oggi il sanguinaccio non viene piรน preparato cosรฌ, anche perchรฉ dal 1992 รจ stata vietata la vendita del sangue di maiale in tutta Italia, per scongiurare il rischio infezione (il sangue, del resto, รจ veicolo di malattie trasmissibili).

La ricetta del sanguinaccio dolce (senza sangue)

Come sempre sono tante le variazioni della ricetta, che oggi ricorda quella originale solo nel colore marrone scuro e nella consistenza densa. Caratteristica principale รจ lโ€™aromaticitร : non puรฒ infatti mancare un poโ€™ di cannella, ma cโ€™รจ anche chi aggiunge la vaniglia o altre spezie. Per prepararlo, di solito si usano poi latte intero, zucchero, cacao amaro, cioccolato fondente, amido di mais e burro, che vengono uniti insieme fino a creare una crema liscia e setosa, in cui intingere le chiacchiere di Carnevale. Anche se per i napoletani doc niente รจ paragonabile al vero sanguinaccio fatto nella maniera tradizionale, oggi vi lasciamo una ricetta per prepararlo senza correre rischi.

La ricetta del sanguinaccio

2 cucchiai di fecola

500 ml. di latte

400 g. di zucchero

150 g. di cioccolato fondente

70 g. di canditi (cedro o arancia)

Cannella e altre spezie a piacere q.b.

Unire a poco a poco la fecola setacciata al latte, lavorando attentamente in modo da non formare grumi. Mettere tutto in una pentola a fuoco basso, aggiungere lo zucchero, gli aromi e il cioccolato fondente tagliato a pezzetti. Far cuocere fino a quando la crema non raggiunge una consistenza piuttosto densa. Aggiungere i canditi e servire in coppette accompagnate dalle chiacchiere.

a cura di Michela Becchi

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