Tra i 400 italiani oggi in Ucraina cโรจ un cuoco: Stefano Antoniolli. Poche settimane fa avevamo premiato il locale dove lavora, Fenix Italia, come ristorante emergente nella nostra guida Top Italian Restaurants. Kiev era una cittร in piena espansione enogastronomica, tra nuove aperture e una vivace curiositร . Poi tutto รจ precipitato. Nel pieno mezzo della guerra, Stefano – che รจ in Ucraina da oltre 20 anni – ha deciso di rimanere e aiutare gli altri. โAbbiamo deciso di restare. Mia moglie รจ ucraina, la madre non รจ autosufficiente e sarebbe comunque stato molto difficile trasportarla. E non ci siamo sentiti di abbandonare queste persone che ci hanno dato cosรฌ tanto. Dovevamo rimanere per renderci utiliโ.ย
I ristoranti in cittร sono rimasti aperti fino al 23 febbraio, poi tutto รจ cambiato. โLa situazione รจ sempre piรน drammatica, uno dei grandi problemi รจ far arrivare in cittร gli aiuti umanitari. Lโapporto รจ stato importante: farmaci, alimentari, coperti e vestiti caldi. Ma ci sono ritardi e lโaiuto non arriva facilmente a chi ne ha bisogno. La maggior parte degli hub sono in Polonia, al confine con lโUcraina. Qui le risorse stanno terminando, le persone hanno perso il lavoro, non hanno piรน salario, i conti sono vuoti. Cosรฌ, confrontandoci anche con altri ristoratori di Kiev, abbiamo deciso di aprire un conto. Faccio un appello alla ristorazione italiana, un piccolo aiuto in questo momento รจ prezioso per queste personeโ. ย Ora dopo ora si inseguono notizie sempre piรน drammatiche e richieste di aiuto da parte del premier ucraino. Mentre si muove anche la macchina diplomatica cercando di portare a buon fine i negoziati con la Russia, nella cittร di Kiev si sono intensificati gli attacchi al punto da spingere il sindaco Vitali Klitschkoย a imporre un coprifuoco di 36 ore.
โLe persone sono chiuse in casa o nella metro, anche le banche lavorano a giorni alterniโ continua Stefano “i maschi under 65 vengono trovati per strada e mandati al fronte, molte famiglie non hanno nemmeno i soldi per andare via, altre sono partite con poche risorse verso ovest e dormono ora in ostelli e case di fortuna. Noi vogliamo fare qualcosa di concreto e immediato per la gente di Kiev, ora, senza passare dai grandi hub che convogliano queste offerte, che non sappiamo quando e come arriveranno. Cโรจ bisogno di una presenza sul posto per arrivare dove serve in termini rapidissimiโ.ย
Negli ultimi giorni, Stefano ha aperto un conto a suo nome per la raccolta fondi, coordinandosi con altri ristoratori di Kiev. โRiverseremo le offerte a chi ne ha bisogno. Stiamo giร operando con ospedali, scuole e anziani, nonchรฉ profughi che si trovano in difficoltร . Tra questi anche tanti ragazzi e ragazze del nostro settoreโ. Stefano รจ una persona fidata e siamo contenti di veicolare il suo messaggio: la ristorazione di Kiev si mette al servizio della collettivitร . โMi rendo conto che tutto questo si basa sulla fiducia, ma non posso stare fermo. ร il momento di rischiare, questa gente si รจ trovata da un giorno allโaltro senza lavoro, senza casa, senza sapere quando potrร rientrare. Ci metto la faccia e vi ringrazio in anticipo per quanto potrete fareโ.
a cura di Lorenzo Ruggeri
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