Se una cittร ha il privilegio di veder scorrere un millennio, e poi altri sei secoli, รจ inevitabile che nel suo patrimonio culturale si celi memoria di ogni singolo evento segnante che negli anni vi si sia verificato.
Come un organismo vivente che affrontata una malattia ne conserva gli anticorpi, cosรฌ sul volto de La Serenissima sono tuttโoggi visibili i segni dellโultima grande pandemia che la travolse, ovvero la peste. Ogni volta che il morbo si abbattรฉ sulla cittร lasciรฒ ereditร culturali, come per esempio la consuetudine (e la terminologia, oggi tristemente patrimonio globale) della quarantena, e soprattutto una delle migliori espressioni dell’architettura barocca veneziana, nota non a caso con il nome di Santa Maria della Salute.
Parte di un solenne impegno del patriarca Giovanni Tiepolo che stabilรฌ, il 22 ottobre 1630, che โvoto solenne di erigere in questa Cittร e dedicar una Chiesa alla Vergine Santissima, intitolandola SANTA MARIA DELLA SALUTE, et ch’ogni anno nel giorno che questa Cittร sarร pubblicata libera dal presente male, Sua Serenitร et li Successori Suoi anderanno solennemente col Senato a visitar la medesima Chiesa a perpetua memoria della Pubblica gratitudine di tanto beneficioโ. La Salute (come viene chiamata dai veneziani) fu eretta nell’area della Punta della Dogana, da dove risalta nel panorama del Bacino di San Marco e del Canal Grande, la basilica minore รจ altrettanto amata di lagunari quanto lโimmensa San Marco.
Venezia Post Foto Michele Tamasco
Come per altre cittร d’arte, come per esempio Firenze, ora che finalmente riaprono i bar, approfittando di questo maggio dal sapore sospeso nellโattesa del ritorno dei turisti, lโoccasione รจ ghiotta per scoprire alcuni dei piรน sorprendenti cocktail bar di Venezia, siti nei grandi hotel cittadini, e non a caso tutti posti in prossimitร della Salute. Un patrimonio che conta su una lunga tradizione di ospitalitร d’alto livello. Cominciamo da due insegne a poca distanza lโuna dallโaltra ed entrambe affacciati sul Canal Grande, 5 stelle in cui si trovano due dei piรน celebri bar dโhotel della cittร , e poi continuiamo tra calli e canali.
Sicuramente uno degli emblemi del bere classico veneziano. Il bar di questo splendido e storico cinque stelle, affacciato sulle placide acque del corso acquatico principale della cittร e con vista sulla Salute, รจ frequentato tanto dal jet set internazionale quanto dai veri veneziani che qui si recano per un ottimo Martini. Da provare anche per la preparazione, visto che avviene direttamente al tavolo con lโapposito carrello, a temperatura di servizio glaciale.
Campiello Traghetto, 2467 – 041 794611 – https://www.marriott.it/hotels/hotel-information/restaurant/vcegl-the-gritti-palace-a-luxury-collection-hotel-venice
Il Bloody Mary dell’Arts Bar. Foto di Michele Tamasco
Il secondo grande hotel da scoprire รจ il St Regis, che qui a Venezia ha saputo essere punto dโarrivo e di partenza per tradizioni e personaggi della mixology internazionale. Infatti all’Arts Bar interno di questo Hotel, ai tempi in cui si chiamava Europa Regina, ha lavorato a lungo Giorgio Fadda, attuale presidente mondiale dellโIBA (International Bartender Association, lโente preposto alla codifica dei cocktail a livello internazionale), mentre nello splendido dehors gestito oggi dallโottimo Facundo Gallegos รจ possibile bere la versione veneziana del Bloody Mary (tradizione di ogni hotel della catena a livello globale, che lo ripropone in versione local), chiamato Santa Maria a base di succo di pomodoro chiarificato, vodka infusa al rafano, verjus, soluzioni home made di sale e spezie, e un tocco dโitalianitร dato da Poli Grappa, il tutto servito in un bicchiere di cristallo che nelle forme ricorda la cupola della Salute.
San Marco 2159 – 041 2400001 – https://artsbarvenice.com/?lang=it
Foto di Michele Tamasco
Se non siete ancora stati a bere allโAman di Venezia non sentitevi in colpa, ma cominciate a pensare di rimediare. Questo splendido hotel infatti ha saputo mantenere intatti il fascino dellโesclusivitร , restando ad appannaggio di chi sapeva dove recarsi. Eppure รจ una meta che ogni amante del bello dovrebbe visitare almeno una volta. Infatti lโhotel sorge allโinterno dello splendido Palazzo Papadopoli, edificato nel 500 sul Canal Grande, e conserva al suo interno tutto lo splendore della Venezia che fu. Allโultimo piano di questo maestoso palazzo abita ancora il proprietario dellโimmobile, il Conte – parte della famiglia Arrivabene – che frequenta in modo attivo lโhotel e i suoi ospiti, con una predilezione per il bar, dove si reca per bere cocktail dโaltri tempi e di immutato fascino come ad esempio il Sidecar. A lui il giovane e brillante barmanager Antonio Ferrara (che dal 2017 a oggi ha saputo creare un bar dal respiro sempre piรน moderno e internazionale) ha voluto dedicare il suo Martini del Conte, servito in un bicchiere da shot creato dalla vetreria del Conte Stesso, a base di un gin molto secco e profumato, con poca diluizione, servito in un bicchiere congelato e profumato alla menta. I precedenti storici, in fatto di incontri tra barman e conti, hanno portato bene nel mondo del bar, e vogliamo sperare che ancora la cosa si ripeta. Ma nel frattempo non possiamo che consigliarvi di provarlo.
Palazzo Papadopoli, Calle Tiepolo Baiamonte, 1364 – 041 270 7333 – https://www.aman.com/hotels/aman-venice/dining
Camminando da Piazza San Marco verso lโArsenale ci si trova a passare dallโHotel Metropole. ร allโinterno di questa struttura che si trova lโOriental Bar che, come il nome lascia presagire, custodisce toni asiatici nella sua atmosfera intima: conta 10 tavoli e il giardino in estate. ร qui possibile ovviamente godersi i grandi classici della miscelazione, soprattutto quelli che paiono essere intrinsecamente legati al mondo dellโhotellerie, ma grazie al costante lavoro di Bruno Iaconis (che ironicamente definisce se stesso barman vecchio stile che si รจ adeguato allโera moderna) oggi qui si viene anche per i signature, come ad esempio il Foggy Forest, ispirato dalla sua cittร natale, Brescia, a base di whisky, porto bianco e un liquore homemade alle castagne.
Riva degli Schiavoni, 4149 โ 041.5205044 – https://www.hotelmetropole.com/it/bar-bistrot-venezia
Il Gabbiano al Cipriani
Non potevamo che chiudere la nostra carrellata che con lโemblema stesso dellโHotel di Venezia, ovvero Cipriani. Nonostante si trovi alla Giudecca, val bene il viaggio. In questo magnifico pezzo di storia dellโhotellerie italiana, oggi parte del gruppo Belmond, sorge il bar il Gabbiano gestito dalle abili mani e dallโabile mente di Walter Bolsonella (non a caso barman e scrittore, autore del libro Cocktail in Venice). Qui ovviamente bisogna provare i classici cittadini come il Bellini e poi non bisogna perdere il Martini, ma forse la cosa migliore รจ farsi guidare dal momento, godendosi il tramonto sulla laguna come solo questa cittร da 1600 anni a questa parte sa fare.
Giudecca, 10 – 041240801 – https://www.belmond.com/hotels/europe/italy/venice/belmond-hotel-cipriani/dining
a cura di Federico Silvio Bellanca
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