Il Fiano di Avellino ci porta in Irpinia,ย nell’entroterra della Campania, dove dominano le colline che si alzano verso lโAppennino e dove vengono prodotti alcuni grandi vini bianchi e rosati che si esprimono al meglio dopo alcuni anni, regalando parabole gustative davvero sorprendenti nel tempo, un fattore che non troviamo ancora valorizzato del tutto sia dai parte dei produttori che dei consumatori.
Parliamo principalmente del Greco di Tufo e del Fiano di Avellino, che – insieme alla Falanghina del Sannio – sono i protagonisti tra le etichette della Campania premiate con i Tre Bicchieri nella guida Vini dโItalia 2025 del Gambero Rosso
Qui ci concentriamo sulย Fiano di Avellino, Docg dal 2003, denominazione in grado di regalare alcuni dei bianchi piรน sfaccettati, profondi e longevi dello Stivale. La zona di produzione comprende 26 comuniย tra la Valle del Sabato e quella del Calore. Il vitigno, appunto il fiano, รจ unโuva antica, presente in Campania probabilmente giร in epoca romana, il cui nome viene ufficialmente attestato per la prima volta in alcuni documenti di vendita risalenti alla prima metร del XIII secolo. Tornando a oggi, possiamo dire che andare alla scoperta dei Fiano di Avellino รจ un viaggio sicuramente molto interessante, in cui il vitigno diventa materia plastica per le diverse letture, date dal territorio e dai produttori..
โCampania Felixโ: รจ cosรฌ che i Romani parlavano di questa regione, lodandone la straordinaria fertilitร , il clima mite e le bellezze paesaggistiche che ristoravano gli occhi e gli animi dei ricchi aristocratici (e di piรน di un imperatore) che trascorrevano qui le loro vacanze, lasciando a Roma le preoccupazioni e gli affanni. โFelixโ anche perchรฉ in grado di produrreย grandi vini, alcuni dei quali ricordati nelle maggiori opere letterarie latine a noi pervenute.
Laย Campaniaย รจ una delle regioni italiane piรน composite sia sul piano geo-morfologico sia su quello ampelografico. La superficie vitata supera di poco i 25mila ettari,ย che abbraccianoย una miriade di territori differenti,ย ognuno con una propria cultura produttiva, esposizioni e formazioni geologiche diverse:ย aree vulcanicheย come Roccamonfina, ilย Vesuvio, la zona deiย Campi Flegrei; poiย leย isole; iย vigneti dโalta quotaย dellโIrpiniaย (che arrivano anche oltre i 700 metri); le vigne a strapiombo sul mare dellaย Costiera Amalfitana.
Questi territori sono la culla di vitigni autoctoni qualiย fiano,ย greco,ย falanghina,ย aglianico,ย piedirosso,ย casavecchia,ย pallagrelloย (bianco e nero),ย pepella,ย biancolellaย e tanti altri, dai quali si ottengono vini sempre piรน contemporanei e comunque quasi sempre in grado di restituire il territorio.
In attesa di conoscere i risultati delle degustazioni in corso per la nuova guida Vini dโItalia 2026 del Gambero Rosso, ecco i Fiano di Avellino che ci sono piaciuti di piรน tra quelli recensiti nelle guide Berebene 2025ย eย Vini dโItalia 2025 del Gambero Rosso. e che in enoteca e negli shop on line costano meno di 20 euro.ย
Fiano di Avellino Le Grade 2023ย – Vinosia
Era il 2004 quando Luciano Ercolino, raccogliendo una lunga ereditร di famiglia, fondรฒ a Paternopoli, la sua azienda vitivinicola. Siamo in una delle aree piรน vocate e storiche dellโIrpinia, dove insistono i 50 ettari coltivati con le varietร autoctone, fiano, greco, aglianico. Queste fungono da solida base per un progetto che si propone di valorizzare la tradizione vinicola irpina tramite una lettura tecnica contemporanea.ย Come avviene nel Fiano di Avellino Le Grade โ23: belle sensazioni erbacee, fiori di campo, pesca bianca, basilico, un profilo aromatico che si riverbera in una bocca molto saporita e precisa, armonica, equilibrata dove tutto รจ al posto giusto.
Fiano di Avellino 2023 – Di Meo
Molto buono il Fiano โ23 di Di Meo, piacevolmente intrigante.ย La cantina dei fratelli Roberto e Generoso Di Meo รจ ospitata in un affascinante casale settecentesco, giร casino di caccia dei Principi Caracciolo. ร questo il centro nevralgico di una realtร attiva giร negli anni โ80 che da Salza Irpina, una delle patrie del Fiano di Avellino, si รจ poi estesa alle altre denominazioni irpine. E quindi da Montemarano proviene lโaglianico mentre da Santa Paolina e Montefusco il greco. La gamma proposta si รจ dimostrata ineccepibile, impreziosita dalle Riserve di Greco e Fiano che escono dopo molti anni dalla vendemmia.
Fiano di Avellino 2022ย – Vigne Guadagno
Lโazienda dei fratelli Guadagno nasce una quindicina di anni fa. Il territorio รจ quello di Montefredane, uno degli areali considerati come una sorta di โgrand cruโ del Fiano di Avellino. E infatti, tra le proposte dellโazienda abbiamo apprezzato proprio il fiano. La versione 2022 profuma di susina e pesca bianca, fieno appena falciato, mandorla fresca; insieme a uno sbuffo mentolato, queste note si riverberano in una bocca solida, compatta, agrumata, sottile senza essere scarna.
Fiano di Avellino Montelapioย 2023 – Villa Matilde Avallone
Il progetto vitivinicolo, avviato da Francesco Paolo Avallone negli anni โ60 in quello che i Romani chiamavano โager falernusโ, nel tempo รจ cresciuto: alle vigne di Cellole e Sessa Aurunca si sono aggiunte le tenute nel Sannio Beneventano e in Irpinia, dove prendono vita i vini della linea Pietrafusa. A portare avanti lโazienda, che ormai conta su un vigneto di ben 130 ettari, ci sono Maria Ida e Salvatore, i figli di Francesco Paolo. Dalla Tenuta di Pietrafusa arriva un Fiano Montelapio generoso negli aromi di fiori di campo, polpa di limone e mandorla fresca. Una sfumatura golosa di pesca bianca apre la strada a un sorso concreto e di ottima nitidezza gustativa.
Fiano di Avellino Paladino Ris. 2022 – Colli di Castelfranci
Alla guida di questa realtร immersa nel verde dellโAlta Irpinia, battezzata dal borgo di Castelfranci, sede dellโazienda, ci sono Luciano Gregorio e Gerardo Colucci. Insieme avviano lโattivitร nel 2002 per iniziare a produrre i vini tipici della zona. Quindi spazio soprattutto allโaglianico, lavorato con varie soluzioni a seconda delle etichette, ma anche ai bianchi, segmento comunque importante nello scacchiere produttivo aziendale. Tutte le etichette dimostrano una buona fibra e aderenza territoriale. Poche aziende sono in grado di avere risultati cosi soddisfacenti su tutte le etichette proposte. Prato fiorito e fieno appena falciato nel profilo del Paladino Riserva โ22, cui si aggiungono eleganti sfumature agrumate e iodate. La bocca รจ giocata sullโeleganza e sulla tensione; finale lungo e infiltrante.
Fiano di Avellino Pietracalda Ris. 2022 – Feudi di San Gregorio
Teso e molto fine il Fiano Ris.Pietracalda ’22 di Feudi di San Gregorio. Quando si racconta il vino campano, non si puรฒ tralasciare di parlare dellโazienda, fondata nel 1986, oggi nelle mani di Antonio Capaldo che, con la collaborazione di Pierpaolo Sirch,ย uno dei punti di riferimento del vino italiano. La produzione si concentra sullโIrpinia ma spazia allโinterno delle principali denominazioni regionali. Lโattivitร viene impreziosita da alcuni importanti progetti paralleli come FeudiStudi o il marchio spumantistico Dubl.
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