Fine wines

Grandi bianchi da invecchiamento: il caso dello chardonnay di Angelo Gaja che ha conquistato i collezionisti

Non sono molti i bianchi che finiscono nelle grandi aste: un confronto tra il Gaja & Rey delle Langhe e il Cervaro della Sala

  • 18 Giugno, 2025

Sono pochi i vini bianchi italiani che prendono parte alle aste e qui si qualificano ad alto livello. Tra questi emerge il Gaja & Rey, nato nella prima tenuta in cui lo chardonnay fu coltivato nelle Langhe. Col tempo, quel vigneto, nato controcorrente tra mille polemiche, รจ diventato una vecchia vigna, simbolo della tradizione.

La sfida di Angelo Gaja

Angelo Gaja ha dedicato in etichetta questo vino alla figlia Gaia e alla nonna Clotilde Rey, e ne ha portato alla perfezione lโ€™affinamento in barrique, affinamento che era stato tra i primi a praticare in Italia. Investitori e collezionisti hanno mostrato di apprezzare queste cure: le cifre pagate per le dieci annate di Gaja e Rey elencate in tabella sono cresciute questโ€™anno in misura consistente del 23 per cento, da 1.900,29 a 2.336,21 euro.

Il Cervaro della Sala

Discorso completamente diverso per un altro bianco valutato alle aste, il Cervaro della Sala. Creato nel 1985 da Riccardo Cotarella, enologo dei marchesi Antinori nel Castello della Sala, che ispirandosi alla formula dei SuperTuscan miscelรฒ il vino generato dal vitigno autoctono grechetto con quello ricavato dalla varietร  internazionale chardonnay, fu salutato con entusiasmo alla nascita come il primo bianco italiano di nuova generazione. Quellโ€™entusiasmo perรฒ non รจ mai stato trasmesso alla fase commerciale: i prezzi di vendita delle bottiglie sono un terzo di quelli dei Gaja e Rey. รˆย possibile che ci sia presto una risalita, ma per ora le quotazioni del Cervaro della Sala sono in fase discendente. Questโ€™anno, alle aste, la quotazione complessiva delle quattro annate elencate in tabella รจ scesa da 325 a 243 euro.

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