Mercati

La fuga dei fondi di investimento nei primi cinque mesi dell'anno. Crollano le compravendite nel food & beverage

Nella ristorazione interesse per il fast dining, mentre crescono gli investimenti nei comparti salutistici. Nel vino traina il biologico. L'analisi di Pwc Italia

  • 16 Luglio, 2025

Meno affari nei primi cinque mesi dell’anno. Tra gennaio e maggio 2025, il clima si è nettamente raffreddato rispetto all’inizio del 2024 nel cosiddetto consumer market, ovvero il complesso dei comparti che includono moda e lusso, food & beverage, beauty & personal care, retail, hospitality & leisure, packaging ha visto calare del 9% il numero delle compravendite a livello mondiale, ma con un +32% del controvalore grazie a sette maxi operazioni, di importo superiore ai 5 miliardi di dollari. In Italia, il trend è analogo, con 158 operazioni (-7% rispetto ai 170 deal rilevati nello stesso periodo del 2024).

Food & beverage e fuga dei fondi

A voltare le spalle sono stati soprattutto gli investitori finanziari (-17 per cento), con una incidenza sul totale delle operazioni scesa al 40% nella prima meta del 2025, rispetto al 45% del 2024. C’è cautela soprattutto nei settori come food & beverage e moda. Secondo l’analisi di Pwc (network di imprese specializzare in consulenza), anche i tempi di gestazione delle operazioni si sono allungati e c’è maggiore prudenza degli operatori strategici e dei fondi di private equity. Il calo nel settore food & beverage è marcato.

In Italia, in 5 mesi, si sono contate 33 compravendite con un -27 per cento rispetto ai 45 deal dello stesso periodo 2024. Si tratta del livello più basso raggiunto dal 2019. I fondi di private equity segnano -38% per via delle «dinamiche inflazionistiche e dell’aumento dei prezzi alimentari, con +6% su base annua, che influiscono sugli acquisti dei consumatori, e dei rischi associati ai dazi», spiegano gli analisti di Pcw.

Il biologico è il focus del vitivinicolo

Nel mondo del vino, come si sottolinea nel rapporto, le operazioni (cinque in tutto) si sono focalizzate sul segmento del biologico (come nel caso dell’acquisizione, a fine maggio, da parte di Tenuta Ulisse (White bridge investments) della Cirelli wines, realtà abruzzese fondata da Francesco Cirelli). Allo stesso tempo, si segnala, nei primi cinque mesi del 2025, il proseguimento delle operazioni di dismissione di asset non core, come nel caso della cessione di Cinzano e Frattina da parte di Campari al Gruppo Caffo, operazione annunciata a giugno 2025. Una delle operazioni è avvenuta su un target operativo nel settore della logistica e operation per il mondo vinicolo e bevande in generale (Newlat Food su Diageo Operations Italy).

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L’analisi

«Benché poco numerose – spiega Maria Teresa Ceglia, director food & beverage di Pwc advisory – il segmento tuttavia mostra una maggiore dinamicità rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: tre transazioni rilevate nei primi 5 mesi del 2024». Guardando a tutto il 2025, secondo l’analista, il volume degli investimenti di M&A nel vitivinicolo risente di alcune dinamiche che negli ultimi anni ne hanno intaccato la redditività: «Un calo strutturale dei consumi, per la maggiore attenzione al profilo nutrizionale e salutistico delle bevande e per le dinamiche inflazionistiche che condizionano il carrello dei consumatori e la domanda di vino; il trend nell’Horeca nel post-Covid e la crescente attenzione alle scorte da parte degli operatori della ristorazione; le condizioni climatiche sempre più spesso estreme e impattanti su volumi e qualità delle produzioni, nonché sui costi dei fattori produttivi e di ripristino dopo eventi meteorologici avversi; il recente dibattito sulle dichiarazioni in etichetta tra Ue e produttori, secondo i quali le richieste di apporre etichette allarmistiche sulle bottiglie penalizzerebbe ulteriormente i consumi». Per tutte queste ragioni, secondo la direttrice Ceglia, gli investimenti nella prima metà del 2025 sono stati realizzati «pressoché interamente da operatori del settore (Marchesi Frescobaldi, Herita Marzotto, ex Santa Margherita Gruppo vinicolo), nell’ottica di espansione o focalizzazione del portafoglio prodotti, come la cessione di Havefun Sarl da parte di Compagnia dei Caraibi, che segna l’uscita del gruppo dal settore vitivinicolo. Verso questa direzione strategica si muovono anche la cessione di Cinzano a Caffo – conclude – e le recenti dichiarazioni della famiglia Pinault di dismettere gli asset vitivinicoli. Unica eccezione, l’acquisizione da parte di Tenute Ulisse/Whitebridge di Cirelli La Collina Biologica, a consolidare la presenza della cantina nel territorio abruzzese con l’ingresso nel comparto biologico».

Trend salutistici tra i consumatori

I rilevamenti e i sondaggi di PwC indicano come il 33 per cento dei consumatori sia più incline ad acquistare alimenti salutisti. E il trend si ripercuote nelle attività di compravendita. Si spiegano così le operazioni sui formaggi freschi (Gioiella/I Freschi), sui salumi magri (Bresaole Pini/Vismara, Biolab/Brendolan), su alimenti ad alto valore proteico e nutrizionale (Eurovo/Anna Alla Ltd e Waffelman) o nel comparto “free from” (Di Marco/Galati). Altre acquisizioni, come Chequers/Gourmet italian food, secondo Pwc, rispecchiano l’interesse dei consumatori verso i prodotti semi-lavorati e i piatti pronti. Altro trend rilevato è la contrazione nella domanda di bevande alcoliche e zuccherate, che spinge i principali operatori a rivedere i propri portafogli, con deal mirati, come nel caso di Alfin su Acqua Filette.

Il segmento più attivo nelle operazioni di compravendita in questo inizio 2025 è quello bakery & confectionary, con focus su produttori di alimenti confezionati surgelati e con posizionamento a scaffale di convenienza (Valeo foods/Freddi dolciaria, Melegatti). Tra le principali operazioni, Pwc segnala Vandemoortele/Lizzi, Idak food group AG/Sorrento sapori e tradizioni, Vergani/Scarpato. In particolare, si segnalano le operazioni di Terlos su Casa Optima, produttore italiano di ingredienti per gelato, e l’opa di Ferrero sui cereali di WK Kellogg, legata a esigenze di crescita nel segmento salutistico ed espansione negli Stati Uniti, anche come risposta ai dazi.

 

Nella ristorazione interesse per il fast dining

Quali sono i trend nella ristorazione? Il mercato, secondo Pwc, si concentra sul fast dining senza seduta, favorito da limitati investimenti iniziali e maggiori opportunità di riconversione, sul segmento lusso, trainato da investitori strategici e family office, e su operazioni di risanamento di catene in difficoltà. Tra le operazioni della prima meta del 2025, si segnalano l’ingresso di Quattro R in Cigierre, la cessione di Temakinho a Black Arrow, gli investimenti di Lmdv hospitality group (con l’acquisizione del Twiga e le aperture a marchio Vesta), le aperture annunciate di Langosteria e l’acquisizione dello storico ristorante Il Caminetto di Milano Marittima da parte di Plt holding, gruppo attivo nelle energie rinnovabili.

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