Botta e risposta

"La crisi del vino in Piemonte non esiste. Bisogna saper fare gli imprenditori". L'assessore Bongioanni contro i Consorzi dopo la richiesta di distillazione

Ma gli enti di tutela dell'alto astigiano non ci stanno: "Rappresentiamo il 70% del viticoltura regionale. Ci deve ascoltare". Prossimo incontro il 14 luglio in Regione

  • 08 Luglio, 2025

Botta e risposta tra i Consorzi del vino piemontese e lโ€™assessore allโ€™agricoltura Paolo Bongioanni. Dopo lโ€™incontro del 30 giugno in Regione, in cui trediciย enti di tutela hanno chiesto di intervenire con misure importanti tra cui la distillazione dโ€™emergenza, Bongioanni ha dichiarato al Corriere della Sera che la ยซcrisi del vino in Piemonte non esiste. Esiste la crisi di tre consorzi, anzi due e mezzoยป. Nella fattispecie Bongioanni punta il dito contro Barbera, Dolcetto, Brachetto e Moscato: ยซI soliti dellโ€™Alto Astigianoยป dice, per poi strigliare i produttori: ยซBisogna saper fare gli imprenditori del vino, interpretare il mercato e capire quali sono gli interventi seri, strutturali da fareยป. Ad ogni modo, lโ€™assessore esclude la distillazione come misura dโ€™emergenza. Dallโ€™incontro emerge, perรฒ, apertura su altre misure di contenimento.

La replica dei consorzi

Parole dure le sue che non sono piaciute ai Consorzi chiamati in causa. Ribatte sul Corriere di Torino Vitaliano Maccario, presidente del Consorzio Barbera dโ€™Asti: ยซLโ€™analisi della situazione piemontese non puรฒ basarsi su un semplice conteggio dei Consorzi, ma su dati oggettivi ponderati. Lโ€™assessore cita due consorzi e mezzo su tredici, dimenticando che quel due e mezzo rappresenta oltre il 70% della superficie vitata piemontese. Questo significa che non stiamo parlando di una voce marginale. Ci dispiace โ€“ continua Maccario โ€“ che lโ€™assessore tragga conclusioni affrettate senza aver approfondito la proposta elaborata dal nostro Consorzio per la gestione delle eccedenze. Un progetto che non si limita alla distillazione, ma ne fa un punto di partenza, inserito in una strategia piรน ampia. Ricordiamo che siamo gli stessi imprenditori che negli ultimi trentโ€™anni hanno reso grande il vino piemonteseยป.

La fase di sofferenza delle aziende piemontesi

Sulla stessa lunghezza dโ€™onda il presidente del Consorzio dellโ€™Asti Docg Stefano Ricagno: ยซSiamo convinti che le imprese di qualunque settore abbiano il diritto di essere ascoltate, a maggior ragione se sono in una situazione di difficoltร . Vogliamo ricordare allโ€™assessore che lโ€™Asti con il suo Moscato bianco da un secolo รจ territorio bandiera del vino piemontese nel mondo con circa 90 milioni di bottiglie esportate ogni anno. La crescita รจ stata evidente, come lo sono le difficoltร . Per questo non ci vergogniamo nel rappresentare una fase di sofferenza dovuta in gran parte a fattori esogeni. Che il vino stia soffrendo – conclude Ricagno – non รจ una novitร  e non solo quello piemontese. Confidiamo nel valore congiunto di tutto il settore regionale e nazionaleยป.

Nuovo incontro in Regione

Il prossimo incontro in Regione รจ fissato per il 14 luglio, dopo che lโ€™assessore Bongioanni avrร  incontrato i dirigenti del ministero dellโ€™Agricoltura a Roma. Al Gambero Rosso il ministro Lollobrigida ha parlato di un prossimo tavolo tecnico con le regioni per capire la situazione nazionale, dopo che anche gli assessori toscani di Fratelli dโ€™Italia hanno chiesto misure drastiche di contenimento, tra cui distillazione, vendemmia verde ed estirpazione volontaria.

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